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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5525 del 4 giugno 1999
«La circostanza che il giudice abbia preso occasione dalla riapertura del verbale di causa per ammettere le prove ritualmente dedotte in memoria difensiva, non comporta violazione delle regole procedurali in tema di ammissione dei mezzi istruttori,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9902 del 6 ottobre 1998
«In materia di responsabilità aquiliana, qualora la sentenza di primo grado contenente una statuizione di condanna venga impugnata unicamente sull'accertamento della responsabilità e sull'esistenza del danno, il giudice d'appello, se non accoglie...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12419 del 16 maggio 2008
«Qualora il giudice ammetta la prova testimoniale e fissi l'udienza per la relativa assunzione, senza stabilire un termine perentorio per l'indicazione dei testi, deve ritenersi che egli abbia concesso alla parte la possibilità di indicare i testi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8957 del 18 aprile 2006
«La concessione di un termine per la formulazione delle indicazioni relative ai capitoli di prova testimoniale ed alle persone da interrogare, - costituente tanto in primo che in secondo grado una facoltà meramente discrezionale del giudice non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9234 del 17 aprile 2009
«Alla luce del principio costituzionale della durata ragionevole del giudizio, il giudice può revocare la prosecuzione di una prova orale quando ritenga superflua l'ulteriore assunzione e sufficienti gli elementi raccolti, non essendo necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3280 del 12 febbraio 2008
«L'indagine del giudice di merito, sui requisiti di specificità e rilevanza dei capitoli formulati dalla parte istante, va condotta non solo alla stregua della loro formulazione letterale, ma anche in correlazione all'adeguatezza fattuale e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20652 del 25 settembre 2009
«In tema di giudizio di appello, il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, come il principio del "tantum devolutum quantum appellatum", non osta a che il giudice renda la pronuncia richiesta in base ad una ricostruzione dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 194 del 9 gennaio 2002
«Le nullità concernenti l'ammissione e l'espletamento della prova testimoniale hanno carattere relativo, derivando dalla violazione di formalità stabilita non per ragioni di ordine pubblico, bensì nell'esclusivo interesse delle parti e, pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9427 del 18 dicembre 1987
«Le formalità relative all'assunzione della prova testimoniale sono stabilite non per ragioni di ordine pubblico, bensì per la tutela degli interessi delle parti e, pertanto, eventuali nullità derivanti dall'inosservanza di tali formalità (nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5149 del 19 ottobre 1985
«Le nullità concernenti l'ammissione e l'espletamento della prova testimoniale hanno carattere relativo e, pertanto, ai sensi dell'art. 157, secondo comma, c.p.c., vanno denunciate dalla parte interessata nella prima istanza o difesa successiva al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2949 del 2 agosto 1975
«Le prove testimoniali raccolte dinanzi al giudice poi dichiaratosi incompetente, conservano la loro efficacia, fra le stesse parti e sullo stesso oggetto controverso, nel giudizio dinanzi al giudice competente.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5754 del 30 ottobre 1981
«In materia di prova testimoniale, il potere del giudice di dichiarare inammissibile una prova irritualmente dedotta, in luogo di assegnare alla parte un termine perentorio per formulare od integrare le indicazioni volute dalla legge (art. 244...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3282 del 4 aprile 1987
«L'obbligo della specificazione dei fatti dedotti a prova in articoli separati sui quali i testimoni debbono essere sentiti sussiste anche per il rito del lavoro nel quale il disposto dell'art. 244 c.p.c., avente portata generale, si combina con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2521 del 1 marzo 1987
«Con riferimento al modo di deduzione della prova per testi nel rito del lavoro, trova applicazione il disposto dell'art. 244 c.p.c. cui implicitamente rinvia l'art. 414, n. 5, c.p.c. col fatto di prescrivere l'indicazione, già in ricorso, dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28269 del 9 luglio 2009
«È legittimo il provvedimento con il quale il tribunale, nell'esaminare l'appello contro la decisione del giudice che abbia respinto l'istanza di revoca di misura cautelare (nella specie obbligo di dimora), richiami, facendola propria, la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23428 del 22 giugno 2005
«L'inammissibilità del ricorso per cassazione (nella specie, per assoluta genericità delle doglianze) preclude ogni possibilità sia di far valere sia di rilevare di ufficio, ai sensi dell'art. 129 c.p.p., l'estinzione del reato per prescrizione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42764 del 10 novembre 2003
«L'atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, specifiche richieste che il giudice può anche desumere implicitamente dall'atto, purché lo scopo perseguito dalla parte risulti in modo inequivoco, giacchè è ammesso supplire e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2314 del 21 aprile 1997
«In materia di falsità in atti, per poter qualificare come certificato amministrativo, ai sensi dell'art. 477 c.p., un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere due condizioni: a) che l'atto non attesti i risultati di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16499 del 28 luglio 2011
«Colui che, a norma dell'art. 246 c.p.c., è incapace a testimoniare in un determinato giudizio perché titolare di un interesse che potrebbe legittimarlo a partecipare al giudizio medesimo, non riacquista la suddetta capacità per l'intervento di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15712 del 2 luglio 2010
«In tema di prova testimoniale, non sono invalide le dichiarazioni rese da un teste capace ed aventi ad oggetto fatti riferiti al medesimo da altro teste precedentemente dichiarato incapace, non potendo configurarsi una sorta di sopravvenuta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20731 del 3 ottobre 2007
«Il collega di lavoro del dipendente sottoposto a procedimento disciplinare per fatto addebitato ad entrambi in concorso non è titolare di interesse, neppure ad adiuvandum che possa legittimare la sua partecipazione al giudizio nel quale il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9126 del 28 agosto 1993
«La capacità di testimoniare differisce dalla valutazione della attendibilità del teste operando su piani diversi, perché l'una, ai sensi dell'art. 246 c.p.c., dipende dalla presenza di un interesse giuridico (non di mero fatto) che potrebbe...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21670 del 23 settembre 2013
«Il ricorso per cassazione proposto dai genitori quali esercenti la potestà sul figlio, quando lo stesso sia già divenuto maggiorenne, con riguardo a giudizio per i danni da questo subiti in un infortunio scolastico, rimanendo inammissibile in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 51738 del 23 dicembre 2013
«È inammissibile l'atto di appello che, pur individuando il punto della sentenza censurato che intende devolvere alla cognizione del giudice di appello nonché la diversa deliberazione sollecitata presso il giudice del gravame, sia privo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6383 del 1 giugno 1998
«L'atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, i motivi con l'indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11377 del 16 maggio 2006
«L'incapacità a testimoniare, prevista dall'articolo 246 c.p.c., che si identifica con l'interesse a proporre la domanda o a contraddirvi di cui all'articolo 100 c.p.c., determina la nullità della deposizione e non può essere rilevata d'ufficio, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13068 del 14 luglio 2004
«La parte civile può legittimamente rendere testimonianza nel processo penale, non esistendo all'interno del processo penale una norma come l'art. 246 c.p.c., e tale testimonianza può essere sottoposta al cauto e motivato apprezzamento del giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9061 del 12 maggio 2004
«L'eccezione di incapacità a testimoniare deve essere sollevata in sede di assunzione della prova, o nella prima difesa successiva, o al più tardi dal momento della acquisita conoscenza della nullità stessa ove successiva, restando, in difetto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3956 del 18 marzo 2003
«Ove la capacità a deporre del teste non possa essere messa in discussione per non essere state la relativa questione tempestivamente sollevata, il giudice del merito non è esonerato dal potere-dovere di esaminare l'intrinseca attendibilità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1840 del 7 febbraio 2003
«Qualora il giudice abbia respinto con ordinanza l'eccezione di incapacità a testimoniare tempestivamente sollevata, essa deve essere nuovamente riproposta in sede di precisazione delle conclusioni, chiedendo la revoca del provvedimento emesso; in...»