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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 948 del 11 febbraio 1980
«In base agli artt. 189, primo comma, e 187, secondo e terzo comma, applicabili anche nel procedimento di appello in forza del rinvio operato dall'art. 359 c.p.c., il collegio è investito dell'intera controversia anche quando la rimessione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22970 del 7 dicembre 2004
«Con le memorie di cui all'art. 190 c.p.c., le parti possono solo replicare alle deduzioni avversarie e illustrare ulteriormente le tesi difensive già enunciate nelle comparse conclusionali, sicchè nelle memorie non possono essere esposte questioni...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 20180 del 8 ottobre 2015
«È nulla la sentenza emessa dal giudice prima della scadenza dei termini ex art. 190 c.p.c., risultando per ciò solo impedito ai difensori l'esercizio, nella sua completezza, del diritto di difesa, senza che sia necessario verificare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7072 del 24 marzo 2010
«È nulla la sentenza emessa dal giudice prima della scadenza dei termini dal medesimo fissati ai sensi dell'articolo 190 c.p.c. per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, risultando in tal modo impedito ai difensori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13312 del 30 giugno 2015
«In materia di contratto di assicurazione, la clausola compromissoria, inserita nelle condizioni generali di contratto, che preveda un meccanismo di corresponsione dell'onorario agli arbitri correlato al valore della causa, ma non in misura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20557 del 13 ottobre 2015
«L'art. 830, comma 1, c.p.c., nel testo introdotto dall'art. 22 della l. n. 25 del 1994, impone alla corte di appello, nel caso di accoglimento dell'impugnazione per nullità del lodo per un vizio che incida soltanto su una parte di esso, di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13898 del 18 giugno 2014
«L'arbitrato rituale ha natura giurisdizionale per cui l'impugnazione del lodo è soggetta alla disciplina e ai principi che regolano il giudizio di appello, in quanto compatibili. Ne consegue che, in caso di tardiva iscrizione a ruolo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10809 del 26 maggio 2015
«In sede di ricorso per cassazione avverso la sentenza che abbia deciso sull'impugnazione per nullità del lodo arbitrale, la Suprema Corte non può esaminare direttamente il provvedimento degli arbitri, ma solo la pronuncia emessa nel giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17097 del 10 luglio 2013
«La valutazione dei fatti dedotti dalle parti nel giudizio arbitrale e delle prove acquisite nel corso del procedimento non può essere contestata per mezzo dell'impugnazione per nullità del lodo; non è, invece, preclusa l'impugnazione del lodo per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10599 del 7 maggio 2013
«In tema di arbitrato rituale, l'instaurazione del procedimento arbitrale dopo la scadenza del termine all'uopo fissato dalle parti integra un vizio di incompetenza degli arbitri, in quanto detta scadenza implica il venir meno del loro potere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21100 del 7 ottobre 2014
«La positiva verifica dei poteri degli arbitri postula l'identità tra le parti del giudizio e quelle che hanno stipulato il contratto e la clausola compromissoria, sicché l'accertamento della "legitimatio ad causam" di queste ultime coinvolge la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10729 del 8 maggio 2013
«Il difetto di "potestas indicandi" del collegio arbitrale, comportando un vizio insanabile del lodo, può essere rilevato di ufficio nel giudizio di impugnazione, indipendentemente dalla sua precedente deduzione nella fase arbitrale, soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6208 del 13 marzo 2013
«In tema di lodo arbitrale, l'accertamento della "legitimatio ad causam" delle parti coinvolge la stessa "potestas judicandi" degli arbitri, il cui difetto, comportando un vizio insanabile del lodo a norma dell'art. 829 cod. proc. civ. (nel testo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16963 del 24 luglio 2014
«Il lodo parziale è immediatamente impugnabile, ai sensi dell'art. 827, terzo comma, cod. proc. civ., solo nel caso in cui, decidendo su una o più domande, abbia definito il giudizio relativamente ad esse, attesa l'esecutività che il lodo stesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11634 del 26 maggio 2014
«In tema di arbitrato, anche prima dell'introduzione dell'art. 824 bis cod. proc. civ. da parte del d.lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, gli effetti tra le parti del lodo arbitrale rituale erano equiparabili a quelli della sentenza, avendo l'attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6909 del 7 aprile 2015
«L'arbitrato irrituale non si configura come un giudizio necessario di equità nemmeno in epoca anteriore alla riforma introdotta dal d.lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, a seguito della quale trova applicazione l'art. 822 cod. proc. civ., ben potendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21213 del 8 ottobre 2014
«La sentenza dichiarativa dell'improponibilità della domanda, perché devoluta alla cognizione degli arbitri, non vincola questi ultimi quanto alla giuridica esistenza ed alla validità della clausola compromissoria, spettando ad essi di verificare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12921 del 23 giugno 2015
«Il consulente tecnico di ufficio ha il potere di acquisire ogni elemento necessario per espletare convenientemente il compito affidatogli, anche se risultanti da documenti non prodotti in giudizio, sempre che non si tratti di fatti che, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21412 del 5 ottobre 2006
«La consulenza tecnica d'ufficio ha la funzione di fornire all'attività valutativa del giudice l'apporto di cognizioni tecniche che egli non possiede, ma non è certo destinata ad esonerare le parti dalla prova dei fatti dalle stesse dedotti e posti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24620 del 26 novembre 2007
«Le parti non possono sottrarsi all'onere probatorio e rimettere l'accertamento dei propri diritti all'attività del consulente neppure nel caso di consulenza tecnica d'ufficio cosiddetta «percipiente» che può costituire essa stessa fonte oggettiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15666 del 15 luglio 2011
«Rientra nel potere discrezionale del giudice di merito accogliere o rigettare l'istanza di riconvocazione del consulente d'ufficio per chiarimenti o per un supplemento di consulenza, senza che l'eventuale provvedimento negativo possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8669 del 21 ottobre 1994
«Se nel corso del giudizio vengono nominati, in tempi successivi, due o più consulenti tecnici d'ufficio le cui conclusioni siano difformi ed inconciliabili fra loro, il giudice può seguire il parere dell'uno o dell'altro o anche discostarsi da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4657 del 25 febbraio 2011
«In sede di giudizio di appello, allorché venga disposta una nuova (rispetto a quella eseguita in prime cure) consulenza tecnica d'ufficio (nella specie, per accertare il diritto dell'assicurato all'assegno di invalidità ed all'indennità di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28855 del 5 dicembre 2008
«Il giudice di merito può legittimamente tenere conto, ai fini della sua decisione, delle risultanze di una consulenza tecnica acquisita in un diverso processo, anche di natura penale ed anche se celebrato tra altre parti, atteso che, se la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6792 del 27 luglio 1996
«Nel caso di contrasto tra le valutazioni espresse dai consulenti tecnici d'ufficio nei due gradi del giudizio di merito, qualora il giudice d'appello ritenga di dover prestare completa adesione alle conclusioni formulate dal consulente tecnico da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4104 del 3 aprile 1992
«In tema di malattie professionali non tabellate, la conclusione del consulente tecnico di ufficio circa la sussistenza in termini di probabilità, invece che di certezza, del nesso causale fra lo svolgimento dell'attività lavorativa e la malattia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4017 del 19 febbraio 2013
«In tema di risarcimento del danno, ove sia stata svolta una consulenza tecnica di ufficio per una precisa quantificazione dello stesso (nella specie, relativo al pregiudizio patrimoniale subito da fabbricati ed aree edificabili per effetto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5148 del 3 marzo 2011
«Le valutazioni espresse dal consulente tecnico d'ufficio non hanno efficacia vincolante per il giudice e, tuttavia, egli può legittimamente disattenderle soltanto attraverso una valutazione critica, che sia ancorata alle risultanze processuali e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10816 del 9 luglio 2003
«Il giudice, il quale disattenda il parere espresso dal consulente tecnico d'ufficio, ha l'onere di dare di ciò adeguata motivazione, autonomamente e direttamente penetrando nella questione tecnica e di questa giungendo a dare propria, diversa e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19661 del 13 settembre 2006
«Il controllo del giudice del merito sui risultati dell'indagine svolta dal consulente tecnico d'ufficio costituisce un tipico apprezzamento di fatto, in ordine al quale il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della sufficienza e...»