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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1490 del 8 febbraio 1996
«Allorché il giudice, concessa un'attenuante, diminuisca la pena in una misura prossima al massimo consentito dalla legge, non ha l'obbligo di motivare espressamente le ragioni per le quali la pena non è stata diminuita nella misura massima. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3306 del 6 giugno 1997
«Le ipotesi previste dall'art. 62 n. 6 c.p. (riparazione totale del danno e ravvedimento operoso), pur avendo sfere di applicazione autonome, non possono essere valutate per una duplice riduzione di pena, inerendo esse ad un'unica ragione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3585 del 30 giugno 1997
«Il beneficio della liberazione anticipata può essere concesso anche al condannato che si trovi in regime di liberazione condizionale, sicché la mancanza di un attuale stato di detenzione non è di per sè ostativa alla riduzione di pena di cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5354 del 6 giugno 1997
«Ai fini dell'individuazione del termine di prescrizione di un reato occorre avere riguardo alla fattispecie criminosa nella sua concreta e specifica configurazione finale così come accertata e descritta dal giudice in sentenza a seguito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11847 del 20 novembre 2000
«In tema di continuazione, qualora il giudizio relativo al reato satellite sia stato celebrato con il rito abbreviato, l'aumento di pena inflitto ex art. 81 c.p.p., è soggetto alla riduzione premiale di cui all'art. 442 c.p.p. ed in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3576 del 20 marzo 2000
«Qualora per un infortunio sul lavoro venga condannato uno solo dei distinti soggetti inizialmente ritenuti responsabili, l'imputato condannato può ricorrere per cassazione, nonostante il passaggio in giudicato dell'assoluzione dei coimputati,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13928 del 11 aprile 2002
«...ciò significa che si è stabilita la prevalenza di detta attenuante sulle aggravanti. Ne deriva che l'eventuale concessione anche delle attenuanti generiche deve essere effettuata con giudizio di prevalenza, calcolando la relativa riduzione.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13710 del 26 marzo 2003
«Il giudice che decide sulla richiesta di applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p., una volta escluso, sulla base degli atti, che debba essere pronunciato proscioglimento a norma dell'art. 129 c.p.p., non può successivamente dichiarare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19532 del 24 aprile 2003
«In tal caso — al fine della esclusione o della riduzione della imputabilità — è, comunque, necessario accertare l'esistenza di un effettivo rapporto tra il complesso delle anomalie psichiche effettivamente riscontrate nel singolo soggetto e il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39087 del 16 ottobre 2003
«Non è configurabile a carico del Sindaco il reato di abuso d'ufficio, in relazione al mancato intervento previsto dall'art. 4 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 nel caso di realizzazione di un'opera abusiva, in quanto sia l'art. 51, lett. f) bis...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43899 del 17 novembre 2003
«La distruzione della vegetazione spontanea di un fondale marino, conseguente all'abusivo esercizio della pesca a strascico, dà luogo alla configurabilità del reato di danneggiamento aggravato (art. 635, comma secondo, n. 3, c.p.), comportando la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1739 del 21 gennaio 2004
«In tema di indulto, la riduzione dello stesso, in sede esecutiva, entro i limiti di legge, quando questi siano stati superati a causa di plurime applicazioni del medesimo beneficio da parte di giudici diversi, è legittima ove tale superamento sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22824 del 3 luglio 2006
«Non è applicabile nel giudizio di legittimità la legge penale più favorevole, conseguente alla riduzione dei minimi edittali della pena della reclusione prevista per il reato di cui all'articolo 73, comma primo, D.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309 (cfr....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17537 del 30 aprile 2008
«L'applicazione delle circostanze attenuanti generiche non può fondarsi sulla scelta da parte dell'imputato del rito abbreviato, che implica ex lege l'applicazione di una prederminata riduzione della pena, poichè in caso contrario la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13210 del 8 aprile 2010
«Non è ravvisabile il vizio di contraddittorietà della motivazione nel caso in cui il giudice, pur ritenendo le circostanze attenuanti generiche prevalenti sulle contestate aggravanti in sede di giudizio di bilanciamento, non operi la riduzione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47249 del 20 dicembre 2011
«In tema di reato continuato, il giudizio comparativo fra circostanze trova applicazione con riguardo al fatto considerato come violazione più grave sicché, determinata la pena base e operati sulla stessa l'eventuale riduzione o l'eventuale aumento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 733 del 14 gennaio 2011
«In sede di esecuzione, ai fini della determinazione del trattamento sanzionatorio conseguente al riconoscimento del vincolo della continuazione tra più reati che hanno formato oggetto di giudizio abbreviato, la riduzione di pena conseguente alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44667 del 6 novembre 2013
«La violazione del principio di legalità della pena è rilevabile d'ufficio anche nel giudizio di cassazione a condizione che il ricorso non sia inammissibile e l'esame della questione rappresentata non comporti accertamenti in fatto o valutazioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3562 del 26 gennaio 2015
«Ai fini dell'integrazione del delitto di violenza privata (art. 610 cod. pen.) è necessario che la violenza o la minaccia costitutive della fattispecie incriminatrice comportino la perdita o, comunque, la significativa riduzione della capacità di...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 3944 del 14 agosto 2015
«Va deferita alla Corte di giustizia dell'Unione europea la questione pregiudiziale relativa al dubbio se il principio di proporzionalità che deve guidare il processo di quantificazione delle sanzioni - così come affermato dall’art. 49 della Carta...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2139 del 15 aprile 2010
«La dichiarazione di inizio di attività non ha natura provvedimentale, trattandosi al contrario di un atto del privato non impugnabile davanti al giudice amministrativo; ne consegue che l'azione intrapresa dal soggetto che si ritiene leso...»
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Commissione Tributaria Regionale Per La Lombardia, sentenza n. 2271 del 18 maggio 2018
«Nessuna disposizione subordina la possibilità di usufruire della detrazione ai fini IRPEF di cui all’art. 1, comma 344, legge n. 296 del 27 dicembre 2006 delle spese relative ad interventi di riqualificazione energetica di edifici alla...»
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Corte di Giustizia dell'Unione Europea, sentenza n. 416 del 15 gennaio 2013
«Ai sensi della direttiva 96/61/CE del Consiglio, del 24 settembre 1996, sulla prevenzione e la riduzione dell'inquinamento, il pubblico interessato deve avere accesso agli atti - nella specie ad una decisione di assenso urbanistico-edilizio - del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12253 del 3 dicembre 1998
«In tema di contratto di locazione di immobili urbani, la cosiddetta autoriduzione del canone in relazione alla sua pretesa esorbitanza rispetto all’importo inderogabilmente fissato per legge costituisce fatto arbitrario che provoca il venir meno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9955 del 13 ottobre 1997
«In tema di locazione di immobili urbani per uso diverso da quello abitativo, la cosiddetta autoriduzione del canone (e, cioè, il pagamento di questo in misura inferiore a quella convenzionalmente stabilita per effetto di una unilateralmente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7269 del 1 giugno 2000
«L’autoriduzione del canone di locazione costituisce una forma di autotutela riconosciuta al conduttore nell’ambito del giudizio di determinazione dell’equo canone, ma al di fuori di questo ambito concreta inadempimento che, in relazione alla sua...»
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Commissione Tributaria Regionale Per Il Piemonte, Sez. VI, sentenza n. 1314 del 27 settembre 2017
«Devono ritenersi inerenti all’attività di impresa, e dunque legittimamente deducibili, i costi sostenuti per prestazioni di consulenza professionale nell’ambito di una ‘Procedura di Clemenza’, affrontata al fine di ottenere una riduzione...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 6 del 2 aprile 2013
«Ai sensi dell'art. 12, D.Lgs. n. 104/2010 (CPA), è competente il TAR per il Lazio a conoscere del ricorso proposto da un Comune avverso il provvedimento con cui il Ministero dell'interno irroga le sanzioni previste dall'art. 7 del D.Lgs. 6...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 3 del 4 febbraio 2013
«Ai sensi dell'art. 12 dei D.Lgs. n. 104/2010 (Codice del processo amministrativo), è competente il TAR per il Lazio a conoscere del ricorso proposto da un comune avverso il provvedimento con cui il Ministero dell'interno irroga le sanzioni...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 11 del 7 maggio 2013
«Sussiste la competenza del Tar Lazio, sede di Roma, nel caso di ricorso avverso l'inclusione di un Comune nell'elenco degli enti inadempienti al patto di stabilità e quindi da sanzionare ex art. 7 d.lgs. 149/2011 con la riduzione dei trasferimenti...»