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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 2173 del 25 gennaio 2022
«Nell'interpretazione del contratto e degli atti di autonomia privata, tra cui sono compresi i contratti aziendali, il criterio letterale va integrato, nell'obiettivo normativamente imposto di ricostruire la volontà delle parti, con gli altri...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 30135 del 26 ottobre 2022
«Anche nell'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune, i canoni legali di ermeneutica contrattuale sono governati da un principio di gerarchia, in forza del quale il criterio del senso letterale delle parole, di cui all'art. 1362,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3115 del 9 febbraio 2021
«In tema di interpretazione del contratto, il procedimento di qualificazione giuridica consta di due fasi, delle quali la prima - consistente nella ricerca e nella individuazione della comune volontà dei contraenti - è un tipico accertamento di...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 995 del 20 gennaio 2021
«Nel giudizio di cassazione, la censura svolta dal ricorrente che lamenti la mancata applicazione del criterio di interpretazione letterale, per non risultare inammissibile deve essere specifica, dovendo indicare quale sia l'elemento semantico del...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 24480 del 4 novembre 2020
«Ai fini dell'interpretazione delle domande giudiziali non sono utilizzabili i criteri di interpretazione del contratto dettati dagli artt. 1362 ss. c.c. poiché, rispetto alle attività giudiziali, non si pone una questione di individuazione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 13595 del 2 luglio 2020
«Nell'interpretazione del contratto, il carattere prioritario dell'elemento letterale non deve essere inteso in senso assoluto, atteso che il richiamo nell'art. 1362 c.c. alla comune intenzione delle parti impone di estendere l'indagine ai criteri...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 30686 del 25 novembre 2019
«Benché l'interpretazione del contratto resti tipico accertamento devoluto al giudice del merito, qualora non sia dato rinvenire il criterio ermeneutico che ha indirizzato l'opera del predetto giudice, peraltro in presenza d'emergenze semantiche...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 26485 del 17 ottobre 2019
«In tema di contratto misto, la relativa disciplina giuridica va individuata in quella risultante dalle norme del contratto tipico nel cui schema sono riconducibili gli elementi prevalenti (cosiddetta teoria dell'assorbimento o della prevalenza),...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 21576 del 22 agosto 2019
«L'art. 1362 c.c., allorché nel comma 1 prescrive all'interprete di indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti senza limitarsi al senso letterale delle parole, non svaluta l'elemento letterale del contratto ma, al contrario, intende...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21840 del 30 agosto 2019
«In tema di interpretazione del contratto, in base ai criteri legali di cui agli artt. 1362 e 1363 c.c., avuto riguardo in primo luogo allo scopo pratico che le parti hanno inteso realizzare con la stipulazione del contratto, le clausole vanno...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 20294 del 26 luglio 2019
«Nell'interpretazione del contratto, che è attività riservata al giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo per violazione dei canoni ermeneutici o vizio di motivazione, il carattere prioritario dell'elemento letterale non va inteso...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14882 del 8 giugno 2018
«Nell'interpretazione dei contratti, l'elemento letterale, il quale assume funzione fondamentale nella ricerca della reale o effettiva volontà delle parti, deve essere verificato alla luce dell'intero contesto contrattuale, coordinando tra loro le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17718 del 6 luglio 2018
«In tema di interpretazione del contratto, l'elemento letterale, sebbene centrale nella ricerca della reale volontà delle parti, deve essere riguardato alla stregua di ulteriori criteri ermeneutici e, segnatamente, di quello funzionale, che...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 8630 del 26 marzo 2021
«Nell'interpretazione di un contratto, il criterio logico-sistematico di cui all'art. 1363 c.c. impone di desumere la comune intenzione delle parti dall'esame complessivo delle diverse clausole, non essendo consentito, peraltro, estendere le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 2996 del 1 febbraio 2023
«In materia di contrattazione collettiva, al fine di ricostruire la comune intenzione delle parti contrattuali, non può essere attribuita rilevanza esclusiva al senso letterale delle parole, atteso che la natura di detta contrattazione, spesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 33451 del 11 novembre 2021
«Nell'interpretazione del contratto, il primo strumento da utilizzare è il senso letterale delle parole e delle espressioni adoperate, mentre soltanto se esso risulti ambiguo può farsi ricorso ai canoni strettamente interpretativi contemplati...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 12367 del 18 maggio 2018
«Qualora, rispetto ad un medesimo rapporto, siano sorte o possano sorgere tra le parti più liti, in relazione a numerose questioni tra loro controverse, l'avere dichiarato, nello stipulare una transazione, di non aver più nulla a pretendere in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 30420 del 19 dicembre 2017
«Nell'interpretazione di un contratto collettivo, soggetto, per la sua natura privatistica, alle disposizioni dettate dagli artt. 1362 e ss. c.c., non può farsi ricorso all'analogia, prevista, dall'art. 12, comma 2, delle preleggi, per la sola...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 40829 del 20 dicembre 2022
«Le clausole che, quale quella "quando possibile" o simile, individuano il momento dell'adempimento con carattere meramente indicativo, pur non integrando gli estremi di un termine essenziale, ex art. 1457 c.c., solo apparentemente lasciano...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 34795 del 17 novembre 2021
«In tema di interpretazione del contratto, l'elemento letterale, pur assumendo funzione fondamentale nella ricerca della effettiva volontà delle parti, deve invero essere riguardato alla stregua degli ulteriori criteri ermeneutici e, segnatamente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 24901 del 15 settembre 2021
«Poiché il giudice del merito ha il dovere di aderire, tra le interpretazioni possibili, ad una lettura delle pattuizioni contrattuali che ne conservi l'attitudine a produrre effetti ex art. 1367 c.c., con il limite della impossibilità di procedere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9341 del 9 maggio 2016
«Il silenzio è un comportamento di per sé neutro; è solo il contesto normativo preesistente che può attribuirgli un particolare significato. Secondo quanto l'art. 1368, comma 2, c.c., dispone per l'interpretazione dei contratti, "le clausole...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10825 del 5 giugno 2020
«Nell'interpretazione del contratto di assicurazione, che va redatto in modo chiaro e comprensibile, il giudice non può attribuire a clausole polisenso uno specifico significato, pur teoricamente non incompatibile con la loro lettera, senza prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 12487 del 18 maggio 2017
«In tema di infortuni sul lavoro, l'ambito della copertura di un contratto di assicurazione privata, che faccia riferimento ai casi di responsabilità del datore di lavoro ai sensi della disciplina antinfortunistica di cui all'art. 10 del d.P.R. n....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18324 del 9 luglio 2019
«Nell'interpretazione del contratto di assicurazione, che va redatto in modo chiaro e comprensibile, il giudice non può attribuire a clausole polisenso uno specifico significato, pur teoricamente non incompatibile con la loro lettera, senza prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 30851 del 29 novembre 2018
«Ai fini della configurabilità di un vincolo contrattuale definitivo, è necessario che l'accordo delle parti si formi su tutti gli elementi di cui all'art. 1325 c.c., non potendosene ravvisare la sussistenza ove i contraenti abbiano raggiunto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20840 del 30 giugno 2022
«La clausola di un contratto di appalto, nella quale si preveda che tutti i danni che i terzi dovessero subire dall'esecuzione delle opere siano a totale ed esclusivo carico dell'appaltatore, rimanendone indenne il committente, non può essere da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26365 del 16 dicembre 2014
«Nella ipotesi di clausola contrattuale di "cessazione immediata del contratto", il giudice di merito, che la interpreti come recesso senza preavviso e non quale clausola condizionale risolutiva, deve rendere evidenti le ragioni dell'approdo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2600 del 2 febbraio 2018
«Il principio di libertà della forma si applica anche all'accordo o al contratto collettivo di lavoro di diritto comune, che pertanto - a meno di eventuale diversa pattuizione scritta precedentemente raggiunta ai sensi dell'art. 1352 c.c. dalle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5368 del 7 marzo 2018
«La domanda dell'appaltatore volta a conseguire dal committente il corrispettivo previsto per l'esercizio della facoltà di recesso pattuita in suo favore ai sensi dell'art. 1373 c.c. presuppone l'esistenza di un patto espresso che attribuisca al...»