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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18135 del 20 dicembre 2002
«Ai fini della configurabilità dell'esercizio di un'impresa da parte del promotore finanziario (figura disciplinata prima dall'art. 5 della legge n. 1/1991, poi dall'art. 23 D.L.vo n. 415/1996 e quindi dall'art. 31 D.L.vo n. 58/1998) è irrilevante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22233 del 25 novembre 2004
«Nel contratto di prestazione di opera professionale la qualità di cliente può non coincidere con quella del soggetto a favore del quale l'opera del professionista deve essere svolta, di tal che chiunque può, per le più svariate ragioni, dare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 933 del 26 gennaio 1995
«Nel contratto d'opera — caratterizzato dall'autonomia del prestatore d'opera nella scelta dei mezzi e nell'organizzazione della propria attività volta al conseguimento dell' opus — non trovano applicazione le norme speciali antinfortunistiche,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9829 del 18 settembre 1995
«In tema di compenso per l'attività svolta dal professionista, il giudice, indipendentemente dalla specifica richiesta del medesimo, a fronte di risultanze processuali carenti sul quantum ed in difetto di tariffe professionali e di usi, non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 163 del 10 gennaio 1996
«Per accertare la natura professionale di una prestazione che utilizzi sistemi di elaborazione elettronica come tale riservata non alle società di servizi, bensì a professionisti iscritti negli appositi albi professionali il giudice deve valutare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8850 del 10 maggio 2004
«Il mandato professionale può essere conferito anche in forma verbale, dovendo in tal caso la relativa prova risultare, quantomeno in via presuntiva, da idonei indizi plurimi, precisi e concordanti; né, sotto altro profilo, la prova dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21495 del 12 ottobre 2007
«Nel caso di prestazione d'opera professionale di natura intellettuale effettuata da chi non sia iscritto nell'apposito albo previsto dalla legge, il fatto che l'attività svolta non integri eventualmente una fattispecie di rilevanza penale — come,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24367 del 1 ottobre 2008
«In tema di contratto d'opera, risponde ad interessi meritevoli di tutela per entrambe le parti, "ex" art. 1322 cod. civ., la pattuizione di predeterminazione della durata in deroga alla regolamentazione legale del recesso dal contratto, con la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5775 del 11 giugno 1999
«L'art. 2237 c.c. nel consentire al cliente di recedere dal contratto di prestazione di opera intellettuale ammette, in senso solo parzialmente analogo a quanto stabilito dall'art. 2227 c.c. per il contratto d'opera, la facoltà di recesso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8989 del 7 aprile 2008
«Il professionista intellettuale assume la qualità di imprenditore commerciale quando esercita la professione nell'ambito di una attività organizzata in forma d'impresa anche acquisita a seguito di cessione di ramo d'azienda ex art. 2112 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11896 del 7 agosto 2002
«Gli studi professionali in genere, ed in particolare quelli in cui venga esercitata l'attività medica (nella specie, odontoiatrica), possono anche essere organizzati sotto forma di azienda c.d. professionale tutte le volte in cui, al profilo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13234 del 16 giugno 2011
«Nella società per azioni, la verifica della sussistenza dello scopo di lucro - il quale consiste non solo nel perseguimento di un utile (cosiddetto lucro oggettivo), ma anche nella volontà di ripartirlo tra i soci (cosiddetto lucro soggettivo) -...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6361 del 1 aprile 2004
«In tema di differenze tra società e comunione a scopo di godimento, mentre quest'ultima (espressamente disciplinata dall'art. 2248 c.c.) postula una situazione giuridica di contitolarità (presupponendo, pertanto, la comproprietà del bene in capo a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7536 del 12 aprile 2005
«Il principio di autonomia negoziale è applicabile al contratto di società di capitali, con i limiti derivanti dalla circostanza che l'art. 2249 c.c., nel prevedere che le società aventi ad oggetto l'esercizio di attività commerciali devono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6194 del 16 marzo 2011
«La violazione amministrativa consistente nell'omessa indicazione negli atti e nella corrispondenza delle società di capitali, dell'ammontare del capitale sociale effettivamente versato, prevista dagli artt. 2250, secondo comma, e 2627 (nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12310 del 5 novembre 1999
«In presenza di una cessione, da parte di una società di persone, della propria azienda ad altro soggetto, senza che la cedente sia stata liberata dai debiti relativi all'azienda ceduta, la determinazione di una situazione di coobbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8468 del 2 agosto 1995
«La presunzione di eguale obbligo di conferimento del socio della società semplice e di eguale partecipazione del medesimo alla società, stabilita, in mancanza di patto contrario, dagli artt. 2253 e 2263 c.c., è esclusa per il socio d'opera la cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 29776 del 19 dicembre 2008
«L'assunzione della qualità di socio e l'obbligo di buona fede nell'adempimento delle obbligazioni, che discendono dal contratto di società, non comportano la preventiva rinuncia del socio ad avvalersi dei suoi diritti e facoltà, anche derivanti da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15080 del 22 novembre 2000
«Il divieto, stabilito dall'art. 2279 c.c. a carico dei liquidatori, di nuove operazioni - inten-dendosi per tali quelle che non si giustificano con lo scopo di liquidazione o di definizione dei rapporti in corso - ha l'evidente ratio d'impedire...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 565 del 19 gennaio 1995
«La declaratoria di nullità della società di persone va equiparata, quoad effectum , allo scioglimento della stessa, con la conseguenza che, la ripartizione, fra coloro che hanno agito come soci, delle rispettive spettanze sul patrimonio comune...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6224 del 29 aprile 2002
«Il credito del professionista per il compenso spettantegli in ragione dell'attività svolta nell'esecuzione di un contratto d'opera ex artt. 2230 e ss. c.c. è di valuta, e non si trasforma in credito di valore neppure per effetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25123 del 13 dicembre 2010
«In tema di società in nome collettivo, nell'ipotesi di cessione di quota, il cedente che non abbia garantito gli acquirenti di quest'ultima dell'inesistenza dei debiti sociali risponde delle obbligazioni sorte anteriormente alla cessione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5434 del 3 giugno 1998
«La disposizione normativa dell'art. 2304, secondo cui i creditori sociali non possono pretendere il pagamento dai singoli soci se non dopo l'escussione del patrimonio sociale, ha efficacia limitatamente alla fase esecutiva, nel senso che il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7100 del 26 giugno 1993
«La previsione dell'art. 2304 c.c. (applicabile anche alla società in accomandita semplice, ai sensi dell'art. 2315 c.c.), secondo cui i creditori sociali non possono pretendere il pagamento dai singoli soci, se non dopo l'escussione del patrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11973 del 17 maggio 2010
«Nelle società in accomandita semplice il potere di rappresentanza spetta al socio accomandatario, mentre l'accomandante non può trattare o concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale relativa, volta a volta, alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10447 del 21 ottobre 1998
«Nell'ipotesi in cui la sentenza contro la quale è stato proposto gravame contenga un errore materiale, l'istanza di correzione dello stesso, non essendo rivolta ad una vera e propria riforma della decisione, non deve necessariamente formare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 508 del 19 gennaio 1991
«La situazione di socio occulto di una società in accomandita semplice, la quale è caratterizzata dall'esistenza di due categorie di soci, che si diversificano a seconda del livello di responsabilità (illimitata per gli accomandatari e limitata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6764 del 2 luglio 1990
«Il mandato senza rappresentanza, sottostante ad una interposizione reale ovvero ad un negozio fiduciario, aventi per oggetto la costituzione di una società di capitali, non deve risultare da atto scritto, atteso che, una volta stipulato (tra il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16393 del 24 luglio 2007
«I versamenti in conto capitale costituiscono conferimenti volti a incrementare il patrimonio netto della società e non sono imputabili a capitale, salvo che, con apposita delibera assembleare di modifica dell'atto costitutivo, non ne venga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2053 del 10 marzo 1999
«Ai fini del raggiungimento dei "quorum" costitutivo dell'assemblea di una società per azioni, sono legittimamente computabili le azioni del socio datore di pegno, quand'anche questi risulti titolare di gran parte del capitale sociale, considerato...»