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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47193 del 6 dicembre 2004
«...di tale principio, la Corte ha escluso la configurabilità del peculato nella condotta dell'agente della Polizia di Stato che, nell'esplodere senza necessità un colpo dalla pistola di ordinanza, aveva utilizzato una cartuccia in dotazione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26081 del 9 giugno 2004
«Integra il delitto di peculato la condotta del soggetto investito di pubbliche funzioni che omette di versare il denaro ricevuto nell'interesse della P.A. per la quale agisce, in quanto il denaro entra nella disponibilità della pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7772 del 17 febbraio 2003
«L'indebito uso, da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, dell'utenza telefonica intestata alla pubblica amministrazione, di cui egli abbia la disponibilità, costituisce peculato, comportando la suddetta condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1113 del 6 febbraio 1997
«In tema di peculato il limite dell'uso legittimo dell'autovettura di Stato (con autista) da parte di qualche funzionario per compiere itinerari cittadini, ivi compreso l'accompagnamento casa-ufficio, consiste nel divieto assoluto dell'uso per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 650 del 17 maggio 1993
«Alla guardia giurata va riconosciuta la qualità di pubblico ufficiale ai sensi dell'art. 357 c.p. La guardia giurata è chiamata dall'ordinamento, a seguito di specifica investitura amministrativa, ad esercitare poteri che attengono alla potestà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7922 del 9 luglio 1992
«...il delegato dell'associazione di produttori e il componente della commissione di controllo, nonché gli «extranei» ex art. 117 c.p., che sottraggono illecitamente il prodotto conferito all'Aima, data altresì l'appartenenza di esso allo Stato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9534 del 13 settembre 1991
«...le somme versate all'esattore a titolo di tributi, siccome destinate agli enti impositori ed ai loro fini, appartengono alla pubblica amministrazione anche prima che l'esattore ne faccia il versamento al ricevitore e quindi alle casse dello Stato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«...servizio, in un moderno Stato democratico, non riveste più un disvalore minore rispetto all'appropriazione di beni appartenenti alla pubblica amministrazione, con conseguente mancanza di giustificazione del trattamento economico diversificato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4074 del 30 marzo 1999
«...il reato di peculato non può considerarsi aggravato ai sensi dell'art. 61, nn. 7 e 10, per non essere detto cassiere «persona offesa» e per non essere stato consumato il reato «contro» costui, ma contro l'amministrazione finanziaria dello Stato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5515 del 4 giugno 1996
«Il reato di cui all'art. 316 c.p. (peculato mediante profitto dell'errore altrui) si può configurare esclusivamente nel caso in cui l'agente profitti dell'errore in cui il soggetto passivo già spontaneamente versi, come si desume dalla dizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17343 del 16 aprile 2013
«Ai fini della sussistenza del delitto di malversazione ai danni dello Stato, l'ente pubblico erogatore dei fondi distratti dalla loro destinazione si identifica con l'organismo pubblico di cui all'art. 3, comma 26, d.l.vo 12 aprile 2006, n.163,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40830 del 18 novembre 2010
«Ai fini della sussistenza del delitto di malversazione ai danni dello Stato, l'ente pubblico erogatore dei fondi distratti dalla loro destinazione si identifica con l'organismo pubblico di cui all'art. 3, 26, D.L.vo 12 aprile 2006, n. 163, per cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41178 del 15 novembre 2005
«Nel reato di malversazione a danno dello Stato la nozione di «estraneità» alla P.A., che rappresenta il presupposto soggettivo caratterizzante la fattispecie, deve essere intesa in senso ampio, tale cioè da escludere non solo coloro che non siano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9529 del 21 agosto 1998
«Integra il reato di malversazione a danno dello Stato o di altro ente pubblico, di cui all'art. 316 bis c.p. la condotta consistente nell'ottenimento di un contributo da un ente pubblico (nella specie, la Regione Puglia) a favore di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43349 del 24 novembre 2011
«Il reato di malversazione in danno dello Stato (art. 316 bis c.p.) può concorrere con quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6809 del 17 febbraio 2015
«In tema di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, il momento consumativo del delitto di cui all'art. 316-ter cod. pen., nell'ipotesi in cui le erogazioni pubbliche sono conferite in ratei periodici e in tempi diversi, coincide con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18081 del 12 maggio 2010
«Integra il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.) - e non quello di cui all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) - la condotta di colui che presenti ad un istituto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6641 del 16 febbraio 2009
«Integra la fattispecie di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p. - e non il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 483 c.p.) - la condotta di colui che, al fine di ottenere l'erogazione dell'assegno del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45422 del 5 dicembre 2008
«La condotta di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato si distingue da quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in ragione dell'assenza dell'elemento dell'induzione in errore attraverso la messa in atto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16568 del 27 aprile 2007
«Integra il reato di indebita percezione di elargizioni a carico dello Stato previsto dall'art. 316 ter, comma primo, c.p., e non quello di truffa aggravata ai sensi dell'art. 640 bis stesso codice, l'indebito conseguimento, nella misura superiore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38941 del 24 novembre 2006
«...a danno dello Stato), in ragione del mancato raggiungimento della soglia quantitativa prevista dall'art. 316 ter, comma secondo, c.p., riprende vigore ed efficacia la norma generale, nella specie integrata dalla previsione di cui all'art. 483 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23623 del 6 luglio 2006
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 316 ter c.p. (inserito dall'art. 4 della legge 29 settembre 2000, n. 300), che sanziona l'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, costituisce norma sussidiaria rispetto al reato di truffa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7569 del 2 marzo 2006
«Non è configurabile il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.), né quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), nella condotta dell'agente che renda...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38292 del 21 settembre 2015
«Nel delitto di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, il superamento della soglia quantitativa, oltre la quale l'illecito amministrativo integra il reato, non configura una condizione obiettiva di punibilità, ma un elemento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25255 del 13 giugno 2014
«Ai fini della configurabilità del tentativo di concussione, è necessaria l'oggettiva efficacia intimidatoria della condotta, mentre è indifferente il conseguimento del risultato concreto di porre la vittima in stato di soggezione. (Fattispecie in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48764 del 30 dicembre 2011
«Ai fini della configurabilità del delitto di concussione, è irrilevante che il soggetto passivo sia costretto o indotto a procurare l'utilità indebita al pubblico ufficiale attraverso un "facere" o un "non facere". (Fattispecie in cui il titolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25694 del 28 giugno 2011
«Le nozioni di abuso e induzione nella fattispecie di concessione indicano aspetti di una unica stessa condotta e non condotte differenti, si chè l'induzione che assume rilievo è quella commessa mediante inganno o persuasione e questi ultimi devono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45034 del 22 dicembre 2010
«La fattispecie di concussione con abuso di poteri può essere realizzata in astratto anche mediante il compimento di un atto formalmente legittimo, ma qualora, in concreto, sia contestato di aver posto in essere un atto illecito, la circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25887 del 25 luglio 2006
«Integra gli estremi del tentativo di concussione la condotta del pubblico ufficiale che, al fine di indurre la vittima a recedere dalla giusta richiesta di ottenere il pagamento di prestazioni effettuate in proprio favore, minacci l'esercizio di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49538 del 31 dicembre 2003
«Nella nozione di concussione per «induzione» va ricompresa qualsiasi condotta capace di creare nel privato uno stato di soggezione psicologica che lo porti ad agire nel senso voluto dall'agente, che può assumere svariate forme (quali l'inganno, la...»