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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29421 del 11 luglio 2003
«Non è revocabile in sede esecutiva, ma solo in esito ad impugnazione sul punto, la sospensione condizionale della pena nell'ipotesi prevista dall'art. 168, terzo comma, c.p.p., nel testo introdotto dall'art. 1 della legge 26 marzo 2001, n. 128, e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9281 del 26 agosto 1994
«Diversamente, nell'ipotesi prevista dal comma 2 dello stesso art. 168, il provvedimento di revoca non è meramente dichiarativo ma costitutivo ed investe una valutazione che resta preclusa al giudice dell'esecuzione, cosicché il giudice di appello...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3922 del 14 gennaio 1994
«Tra gli effetti penali della condanna fatti salvi dall'art. 174, comma primo, c.p. va compresa la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena quale conseguenza della successiva condanna riportata dall'imputato, in presenza degli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2143 del 7 settembre 1993
«In materia di revoca di diritto, in sede esecutiva, della sospensione condizionale della pena, la circostanza che l'art. 674 c.p.p., a differenza dell'art. 590 del codice abrogato, non faccia espresso richiamo all'art. 168, primo comma, c.p. è del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25566 del 17 giugno 2015
«L'ordinanza con la quale il giudice del dibattimento rigetta l'istanza di sospensione del processo per la messa alla prova dell'imputato è impugnabile, ai sensi dell'art. 586 c.p.p., solo unitamente alla sentenza. (In motivazione, la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5656 del 6 febbraio 2015
«L'ordinanza con la quale il giudice del dibattimento rigetta l'istanza di sospensione del processo per la messa alla prova dell'imputato, ai sensi dell'art. 168 bis cod. pen., non è impugnabile in via autonoma, ma solo congiuntamente alla sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 155 del 10 gennaio 1998
«Ai fini del calcolo della prescrizione, in materia di controllo dell'attività urbanistica edilizia, l'art. 44 della L. 28 febbraio 1985 n. 47 prevede una sospensione automatica del processo, finalizzata all'esercizio delle facoltà previste dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6622 del 12 febbraio 2008
«Nell'applicazione dell'indulto (nella specie, di quello elargito con legge 31 luglio 2006 n. 241), è illegittimo il frazionamento, all'interno dello stesso reato aggravato, della pena complessivamente inflitta per esso, al fine di scorporarne la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13376 del 18 marzo 2004
«L'applicazione parziale dell'indulto ad una condanna, in riferimento ad uno soltanto dei reati uniti dal vincolo della continuazione, rende condonabili, per intero, le pene accessorie temporanee, anche se le stesse siano relative a reati esclusi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1306 del 5 maggio 1992
«La disposizione dell'art. 174, secondo comma, c.p., secondo la quale l'indulto «si applica una sola volta, dopo cumulate le pene», si riferisce al cumulo delle pene condonabili, poiché nessuna causa estintiva della pena può operare su un cumulo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2594 del 4 settembre 1993
«Ciò perché in relazione a tali benefici, estesi all'ergastolo in seguito ad appropriati interventi normativi successivi ad alcune pronunce della Corte costituzionale, non si è derogato al principio dell'inscindibilità dell'ergastolo, né si è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5563 del 4 febbraio 1997
«L'art. 177 c.p. prevede tassativamente i casi in cui può farsi luogo alla revoca della liberazione condizionale, con la conseguenza che non è consentito applicare la disposizione stessa, peraltro di stretta interpretazione trattandosi di istituto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4491 del 18 dicembre 1993
«Il condannato per il reato di diserzione, che abbia già ottenuto la riabilitazione ordinaria ai sensi dell'art. 178 c.p., conserva l'interesse a richiedere la riabilitazione militare prevista dall'art. 72 c.p.m.p. in quanto la prima, a differenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 80 del 10 marzo 1992
«In tema di riabilitazione, per potersi valutare il mancato risarcimento dei danni a favore della parte offesa, o comunque l'omessa tacitazione delle sue ragioni creditorie, alla stregua di un elemento condizionante la concessione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1765 del 14 maggio 1991
«A maggior ragione, poi, non può essere considerato di buona condotta il soggetto che, senza essere tossicodipendente (e senza essere mosso, ovviamente da riconoscibili intenti di recupero), frequenti abitualmente i tossicodipendenti nei luoghi nei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 473 del 17 marzo 1990
«Il termine stabilito dalla legge per poter ottenere la riabilitazione di cui all'art. 179 c.p. relativa ad una condanna in ordine alla quale il condannato sia stato ammesso alla liberazione condizionale, decorre dalla data del provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35714 del 10 ottobre 2006
«Ai fini della riabilitazione del condannato, non ha efficacia liberatoria in ordine all'adempimento delle obbligazioni civili nascenti dal reato la mancata richiesta di risarcimento del danno da parte della persona offesa che non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 350 del 17 marzo 1995
«In tema di riabilitazione, nel caso in cui neanche si prospetti che l'istante versi in una situazione di impossibilità ad adempiere, né si fornisca un inizio di prova idonea a dimostrare che lo stesso si sia in qualsiasi maniera attivato nei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3794 del 3 novembre 1993
«In tema di riabilitazione, l'attivarsi del reo al fine della eliminazione, per quanto possibile, di tutte le conseguenze di ordine civile derivanti dalla condotta criminosa costituisce condizione imprescindibile per l'ottenimento del beneficio,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3588 del 27 ottobre 1993
«L'effetto dell'estinzione della pena — previsto dall'ultimo comma dell'art. 47 dell'ordinamento penitenziario quale conseguenza dell'effetto positivo del periodo di affidamento in prova al servizio sociale — deve essere rapportato alla sola pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3162 del 22 settembre 1993
«Al fine di dimostrare tale impossibilità, colui che abbia tratto lucro dall'azione delittuosa compiuta deve innanzitutto provare di non aver potuto, per una qualche ragione, usufruire dei proventi del reato; deve altresì dimostrare, nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2803 del 12 settembre 1992
«La dimostrazione da parte del condannato di trovarsi nell'impossibilità di adempiervi, per incapacità economica, non può essere superata col riferimento a mezzi economici costituenti il profitto del reato per cui viene richiesta la riabilitazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32352 del 22 luglio 2014
«L'effetto estensivo dell'impugnazione concerne i soli casi in cui l'impugnazione investe, sia pure con eventuali ricadute civilistiche, il profilo della responsabilità penale e non anche quelli in cui la stessa attiene ad aspetti relativi ad...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45927 del 6 novembre 2014
«In tema di trasporto abusivo di rifiuti commesso nelle aree in cui vige lo stato di emergenza (nella specie, la Regione Sicilia), la confisca dell'automezzo utilizzato per commettere il reato, prevista dall'art. 6, comma primo bis, lett. d), del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31957 del 23 luglio 2013
«L'estinzione del reato per prescrizione non preclude la confisca delle cose che ne costituiscono il prezzo, nei casi in cui vi sia comunque stato un accertamento incidentale, equivalente a quello contenuto in una sentenza di condanna, della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3711 del 23 gennaio 2013
«Le "cose che servirono a commettere il reato" sono suscettibili di confisca in funzione di evitare che la loro disponibilità possa favorire la commissione di ulteriori reati e tale prognosi va effettuata attraverso l'accertamento, in concreto, del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42182 del 29 novembre 2010
«È legittima la confisca per l'intero del complesso aziendale acquistato in regime di comunione legale dal solo coniuge imprenditore poi condannato ove l'attività imprenditoriale continui ad essere svolta anche dopo lo scioglimento della comunione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9218 del 2 marzo 2009
«La confisca prevista dall'art. 12-sexies del D.L. n. 306 del 1992, convertito nella L. n. 356 del 1992 ha struttura e presupposti diversi da quella ordinaria, in quanto, mentre per quest'ultima assume rilievo la correlazione tra un determinato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3453 del 5 aprile 1996
«Allorché sopravvenga una causa estintiva del reato, il giudice deve pronunciarsi in merito alla confiscabilità o meno di quanto in sequestro, in base ai criteri dettati dall'art. 240 c.p. (Nella fattispecie, il difensore degli imputati aveva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 775 del 2 giugno 1995
«La confisca prevista dall'art. 12 sexies del decreto legge 8 giugno 1992 n. 306 introdotta con il decreto legge 20 giugno 1994 n. 399, convertito con la legge 8 agosto 1994 n. 501, così come, in linea generale, la confisca prevista dall'art. 240...»