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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23032 del 2 novembre 2007
«In caso di riapertura del fallimento di una società che abbia trasferito la sede legale all'estero dopo la chiusura della precedente procedura concorsuale, sussiste la giurisdizione del giudice italiano, in quanto l'accoglimento dell'istanza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14143 del 27 ottobre 2000
«In tema di concordato fallimentare, nella ipotesi in cui il creditore si sia limitato ad indicare nella domanda di ammissione al passivo una sola ragione di prelazione (privilegio) ed in relazione a questa si sia formato il giudicato a seguito di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2400 del 3 marzo 2000
«L'assuntore del concordato fallimentare è tenuto al pagamento, nella percentuale concordataria, anche dei creditori concorsuali non insinuati al passivo. Invero, l'art. 135 della l. fall., escludendo che ai creditori concorsuali ma non concorrenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5147 del 29 aprile 1992
«In tema di concordato fallimentare, la clausola che differisca il trasferimento dei beni del fallito all'assuntore del concordato stesso, subordinandolo all'esecuzione, da parte sua, degli obblighi ai quali si è assoggettato, comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24026 del 26 novembre 2010
«In tema di concordato fallimentare, proposto (nella specie, dal curatore) nella vigenza del d.l.vo n. 5 del 2006 e prima del d.l.vo n. 169 del 2007, in una procedura di fallimento disciplinata, ad ogni altro effetto, dal testo originario del r.d....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4760 del 3 aprile 2002
«I provvedimenti del giudice delegato al fallimento sono modificabili e revocabili, sia d'ufficio che su istanza di parte, fino al momento della relativa esecuzione e, quindi, nel caso di provvedimenti preordinati alla liquidazione dell'attivo ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10634 del 9 maggio 2007
«L'interpretazione dei patti del concordato fallimentare e della sentenza di omologazione importa una quaestio voluntatis la cui risoluzione spetta al giudice di merito e non è censurabile in sede di legittimità, se correttamente e adeguatamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28492 del 22 dicembre 2005
«In caso di ammissione del debitore al concordato fallimentare con assunzione dei relativi obblighi da parte di un terzo, il passaggio in giudicato della sentenza di omologazione del concordato non impedisce la prosecuzione dei giudizi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3008 del 16 aprile 1988
«Dopo il passaggio in giudicato della sentenza omologativa del concordato fallimentare che provoca la chiusura (art. 131 ult. comma legge fall.) e la cessazione degli effetti della procedura fallimentare (art. 120 legge fall.), ed in particolare...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7562 del 26 luglio 1990
«L'art. 56 L. fall., nell'ammettere la compensazione anche nel caso in cui il credito verso il fallito non sia scaduto prima dell'apertura della procedura concorsuale, non deroga agli altri requisiti occorrenti per la compensazione legale, e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13900 del 19 settembre 2003
«In tema di fallimento, il combinato disposto degli artt. 124, comma secondo e 137 legge fall. va interpretato nel senso che l'obbligatorietà della convocazione in camera di consiglio, in ipotesi di risoluzione del concordato fallimentare, si...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24214 del 18 novembre 2011
«In tema di esdebitazione (istituto introdotto dal d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5), il beneficio della inesigibilità verso il fallito persona fisica dei debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti richiede, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13465 del 3 giugno 2010
«Il curatore del fallimento di un consorzio con attività esterna non è legittimato ad esercitare, nei confronti degli amministratori del consorzio, l'azione di responsabilità eventualmente spettante a coloro che vantino pretese creditorie a valere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10937 del 7 novembre 1997
«L'azione di responsabilità contro amministratori e sindaci, esercitata dal curatore del fallimento, ex art. 146 L. fall., compendia in sé le azioni ex artt. 2393 e 2394 c.c., ed è diretta alla reintegrazione del patrimonio della società fallita,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4669 del 23 maggio 1990
«È ammissibile la proposta di concordato che preveda la chiusura del fallimento di una società in nome collettivo con esclusione del fallimento di uno dei soci nel rapporto con i suoi creditori personali, tenuto conto della riserva contenuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4363 del 25 marzo 2003
«In tema di fallimento in estensione, il principio c.d. di automaticità dettato dall'art. 148, comma terzo della legge fallimentare (a mente del quale “il credito dichiarato dai creditori sociali nel fallimento della società si intende dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13421 del 23 maggio 2008
«In tema di estensione del fallimento ai sensi dell'art. 147 legge fall., qualora, dopo la dichiarazione di fallimento di una società con soci a responsabilità illimitata, si accerti l'esistenza di altro socio illimitatamente responsabile (ovvero,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16213 del 23 luglio 2007
«In caso di estensione del fallimento di una società di persone al socio illimitatamente responsabile, che sia anche titolare di un'impresa individuale, quest'ultimo risponde con tutto il suo patrimonio sia delle obbligazioni contratte in qualità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11084 del 11 giugno 2004
«I fallimenti della società e dei soci illimitatamente responsabili costituiscono, ad onta dell'unicità della sentenza dichiarativa e dell'unicità degli organi, entità giuridiche diverse, centri diversificati di imputazione giuridica degli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1225 del 6 febbraio 1998
«In tema di fallimento, l'accertamento della esistenza di una società di fatto successivo alla dichiarazione di fallimento di uno solo dei presunti soci e la conseguente estensione del fallimento stesso a tutti i soci illimitatamente responsabili...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9617 del 20 settembre 1993
«Il soggetto nei cui confronti sia stata presentata istanza per l'estensione del fallimento, già dichiarato nei confronti di altri soggetti, non ha diritto alla consultazione dell'intero fascicolo della procedura concorsuale, contenente anche atti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 405 del 16 gennaio 1999
«Nell'ipotesi in cui la dichiarazione di fallimento abbia avuto come presupposto un dibattito sulla qualità di «socio tiranno», viola il principio del rispetto del contraddittorio, stabilito nell'art. 15 L. fall., la sentenza emessa all'esito del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21721 del 9 novembre 2005
«Nel giudizio di opposizione alla sentenza con cui è stata disposta l'estensione del fallimento ai soci illimitatamente responsabili è litisconsorte necessario, oltre al curatore del fallimento della società, quello del fallimento individuale che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1308 del 3 febbraio 1993
«Nel procedimento di estensione del fallimento al socio illimitatamente responsabile, ai sensi dell'art. 147 R.D. 16 marzo 1942, n. 267, è ammissibile l'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, in quanto il procedimento medesimo comporta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5579 del 26 ottobre 1981
«Qualora il fallimento del socio sia conseguenza ope legis del fallimento sociale (art. 147 legge fallimentare), la revoca del fallimento della società, in sede di opposizione, non comporta la revoca del fallimento del socio, ove si accerti — anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1852 del 9 febbraio 2001
«Le questioni non ricomprese nel thema decidendum del giudizio d'appello — coincidente con le questioni effettivamente devolute con i motivi d'impugnazione o, se di queste siano l'antecedente logico, con quelle rilevabili d'ufficio, su cui non sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3338 del 6 marzo 2003
«Dichiarato, a seguito del fallimento di società commerciale, il fallimento in estensione del socio illimitatamente irresponsabile (Recte: responsabile - N.d.R.) e ritenuto irrilevante, da parte del giudice del merito, il decorso del limite...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21326 del 3 novembre 2005
«Il principio di unitarietà delle procedure concorsuali — fondato sul rilievo che presupposto comune delle stesse è l'insolvenza, anche quando, come nell'amministrazione controllata, essa si traduca in una temporanea difficoltà che solo ex post...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7273 del 26 marzo 2010
«Il principio della consecuzione processuale tra le procedure di concordato preventivo e di fallimento non può essere applicato con riferimento ai creditori personali dei soci illimitatamente responsabili di società di persone, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8924 del 24 luglio 1992
«La trasformazione di una società di persone in società di capitali non comporta l'estinzione di un soggetto e la creazione di un altro soggetto, ma la semplice modificazione della struttura e dell'organizzazione societaria, che lascia immutata...»