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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13633 del 11 giugno 2007
«Con riferimento ad una controversia promossa da un lavoratore per l'impugnazione di un licenziamento irrogato ai sensi dell'art. 34 del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dell'Ente Poste Italiane 26 novembre 1994,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12804 del 18 novembre 1999
«La sentenza pronunciata a norma dell'art. 444 c.p.p., che disciplina l'applicazione della pena su richiesta dell'imputato, non è tecnicamente configurabile come una sentenza di condanna, anche se è a questa equiparata a determinati fini; tuttavia,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10315 del 5 agosto 2000
«Il giudice del lavoro adito con impugnativa di licenziamento, ove pure comminato in base agli stessi comportamenti che furono oggetto di imputazione in sede penale, non è affatto obbligato a tener conto dell'accertamento contenuto nel giudicato di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27101 del 19 dicembre 2006
«Il requisito dell'immediatezza del provvedimento espulsivo rispetto alla contestazione degli addebiti applicabile con riferimento al licenziamento individuale per giusta causa o giustificato motivo soggettivo non si adatta al licenziamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13294 del 10 settembre 2003
«Ai fini dell'accertamento della sussistenza del requisito della tempestività del licenziamento, in caso di intervenuta sospensione cautelare di un lavoratore sottoposto a procedimento penale, la definitiva contestazione disciplinare ed il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17418 del 6 dicembre 2002
«In tema di indennità di fine rapporto, il confronto tra la disciplina legale e quella convenzionale, agli effetti previsti dall'art. 1419 c.c., impone la considerazione unitaria, nell'unico istituto dell'indennità stessa, di tutte le disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11002 del 3 novembre 1998
«Per quanto concerne il trattamento di fine rapporto, la L. 29 maggio 1982, da una parte, ha stabilito (art. 1 trasfuso nel secondo comma dell'art. 2120) che, salva diversa previsione dei contratti collettivi, la retribuzione annua comprende tutte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12851 del 3 settembre 2003
«Nella retribuzione sulla quale va computato l'accantonamento delle quote annuali ai lini del trattamento di fine rapporto ai sensi dell'ari. 2120, comma primo c.c. (nel testo sostituito dall'art. 1 della legge 20 maggio 1982 n. 297) vanno incluse,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3515 del 28 maggio 1981
«In virtù della specifica disposizione del terzo comma dell'art. 2118 c.c.; l'obbligo del datore di lavoro di corrispondere, nel caso di morte del lavoratore, l'indennità sostitutiva del preavviso agli aventi diritto indicati dal primo comma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 826 del 25 gennaio 1993
«Il trattamento di quiescenza dovuto ai pensionati dei Consorzi di bonifica non è attribuito dalla legge sull'assicurazione obbligatoria né è posto a carico di alcuna delle gestioni in questa ricomprese, ma ha un fondamento contrattuale, così da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9079 del 5 luglio 2001
«L'incaricato delle vendite cui nell'organizzazione dell'impresa sia attribuita unicamente la mansione di raccogliere le proposte e di trasmetterle all'imprenditore affinché ne valuti la convenienza ed eventualmente le accetti, non può accettarle...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 14018 del 15 giugno 2007
«L'abrogazione dell'obbligo della bollatura e della vidimazione del libro giornale e del libro degli inventari (disposta dall'art. 8 della legge n. 383 del 2001), già prevista dall'art. 2215 c.c., è entrata in vigore il 25 ottobre 2001, senza...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26683 del 18 dicembre 2009
«In tema di INVIM, il diritto di computare nel valore iniziale del bene immobile alienato le spese incrementative (sostenute, come nella specie, dopo l'entrata in vigore del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 643) non è escluso dalla mancata allegazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5945 del 10 maggio 2000
«La controeccezione (nella specie, di interruzione della prescrizione) è assimilabile ad una eccezione in senso stretto e va pertanto proposta nel rispetto dei prescritti termini processuali; tuttavia la disciplina codicistica non prevede anche un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3062 del 4 marzo 2002
«L'art. 2230 c.c., relativo alla prestazione d'opera intellettuale, stabilisce che il relativo contratto è disciplinato dalle norme contenute nel capo secondo del titolo terzo del libro quinto del codice civile, nonché, se compatibili, da quelle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5775 del 11 giugno 1999
«L'art. 2237 c.c. nel consentire al cliente di recedere dal contratto di prestazione di opera intellettuale ammette, in senso solo parzialmente analogo a quanto stabilito dall'art. 2227 c.c. per il contratto d'opera, la facoltà di recesso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4187 del 13 maggio 1997
«Ai fini della configurabilità di una società di fatto, la sussistenza del contratto sociale può risultare, oltre che da prove dirette specificamente riguardanti i suoi requisiti tipici (quali l'affectio societatis, la costituzione di un fondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1739 del 18 febbraio 1988
«Le controversie in materia societaria possono in linea generale formare oggetto di compromesso, con esclusione di quelle che hanno ad oggetto interessi della società o che concernono violazione di norme poste a tutela dell'interesse collettivo dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3356 del 5 giugno 1985
«Con riguardo all'obbligo di rendiconto, gravante sul socio-amministratore di una società di persone nei confronti degli altri soci, come in genere sul mandatario nei confronti del mandante, il dovere di formare il conto, in modo tale da consentire...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2434 del 28 settembre 1973
«Nelle società personali non è richiesta la redazione di un bilancio in senso tecnico, ma viene formato dall'amministratore un rendiconto (art. 2261 c.c.), il quale è sottoposto all'approvazione dei soci (arg. ex art. 2262 c.c.). Ciò comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1240 del 17 febbraio 1996
«Nella società in accomandita semplice il diritto del singolo socio a percepire gli utili è subordinato, ai sensi dell'art. 2262 c.c. (applicabile in forza del duplice richiamo di cui agli artt. 2315 e 2293), alla sola approvazione del rendiconto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6376 del 1 aprile 2004
«Il principio secondo il quale le azioni per la liquidazione della quota del socio uscente vanno proposte nei confronti della società, anche se di persone (attesane la indiscutibile qualità di soggetto di diritto, quantunque sfornito di personalità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1063 del 19 gennaio 2005
«Alla elezione di domicilio contenuta nel precetto (a norma e per l'effetto di cui all'art. 480, comma terzo, c.p.c.) notificato unitamente alla sentenza o al provvedimento di liquidazione dei compensi all'avvocato non può essere ricondotto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8160 del 15 giugno 2001
«La parcella dell'avvocato costituisce una dichiarazione unilaterale assistita da una presunzione di veridicità, in quanto l'iscrizione all'albo del professionista è una garanzia della sua personalità; pertanto, le «poste» o «voci» in essa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12487 del 4 dicembre 1995
«Nelle società di persone, le norme sull'esclusione del socio «per gravi inadempienze», di cui agli artt. 2286 e 2287 c.c., hanno carattere speciale e sostituiscono quelle generali sulla risoluzione per inadempimento dei contratti con prestazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 153 del 10 gennaio 1998
«La previsione di cui all'art. 2287 comma terzo c.c., secondo la quale nelle società di persone composte da due soli soci l'esclusione di uno di essi può essere disposta solo dal tribunale a conclusione di un ordinario giudizio di cognizione, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21520 del 12 novembre 2004
«Coloro i quali contraggono obbligazioni in nome di una costituenda società di capitali assumono, in forza dell'art. 2331 c.c., responsabilità personale e diretta, la quale permane, salvo patto contrario, anche quando la società abbia conseguito la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12114 del 23 maggio 2006
«In tema di legittimazione processuale di una società nella specie, in nome collettivo , alla cancellazione di questa dal registro delle imprese, e comunque al suo scioglimento, non consegue anche la sua estinzione, che è determinata, invece,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16393 del 24 luglio 2007
«I versamenti in conto capitale costituiscono conferimenti volti a incrementare il patrimonio netto della società e non sono imputabili a capitale, salvo che, con apposita delibera assembleare di modifica dell'atto costitutivo, non ne venga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25005 del 24 novembre 2006
«Il socio di società per azioni è legittimato ad agire per la dichiarazione di nullità del contratto di sottoscrizione di azioni di nuova emissione, stipulato dalla società con i sottoscrittori delle stesse, ove deduca la violazione dell'art. 2342,...»