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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1601 del 4 luglio 1995
«È inammissibile la dichiarazione di rinuncia al gravame trasmesso per telescrivente e, quindi, senza il rispetto delle forme imposte dall'art. 589, comma terzo, c.p.p., che mirano a garantire la provenienza dell'atto interessato. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 487 del 14 marzo 1995
«Il provvedimento di proroga dei termini di custodia cautelare previsto dall'art. 305, comma 2, c.p.p. — che si pone come norma eccezionale rispetto alla scadenza dei termini ordinari (art. 303 c.p.p.) — non può essere fondato su esigenze cautelari...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4327 del 19 settembre 1995
«In tema di proroga della custodia cautelare, l'art. 305, comma 2, c.p.p. non prevede un particolare modulo procedimentale per realizzare il contraddittorio tra il pubblico ministero e il difensore dell'interessato, i quali, peraltro, debbono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4354 del 9 novembre 1994
«Il pubblico ministero ha l'onere, nell'avanzare richiesta di proroga della custodia cautelare, ai sensi dell'art. 305, secondo comma, c.p.p., di indicare le ragioni specifiche sulle quali detta richiesta si fonda. Ove a tale onere egli non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9314 del 3 settembre 1993
«Il giudice della causa, nel cui ambito sia stata prodotta una scrittura privata che venga disconosciuta dall'interessato, è funzionalmente competente per il procedimento conseguente all'istanza di verificazione, in via incidentale, della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7334 del 5 luglio 1993
«Il disconoscimento della scrittura privata, a norma dell'art. 214 c.p.c., fa insorgere a carico del producente, che insista nell'avvalersi del documento, l'onere di chiederne la verificazione, mentre le circostanze che eventualmente possano...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 23433 del 16 ottobre 2013
«Il giudice della causa, in cui sia stata prodotta una scrittura privata disconosciuta dall'interessato, è funzionalmente competente per il procedimento conseguente all'istanza, proposta in via incidentale, di verificazione della stessa scrittura,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2299 del 19 marzo 1996
«La disposizione dell'art. 238, primo comma, prima parte c.p.c., secondo cui il giuramento decisorio deve essere prestato personalmente dalla parte, esclude che esso possa essere prestato da un terzo nella qualità di nuncius dell'interessato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9235 del 1 marzo 2004
«L'opposizione che, ai sensi dell'art. 16, comma sesto, del D.L.vo 25 luglio 1998 n. 286, l'interessato può proporre avverso il provvedimento di espulsione adottato dal magistrato di sorveglianza nei confronti dello straniero come misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6584 del 28 febbraio 2000
«Poiché il principio di tassatività delle impugnazioni ha valenza non solo oggettiva, ma anche soggettiva, legittimato a proporre il ricorso previsto dall'art. 6, comma 4, della L. 30 luglio 1990 n. 217 avverso il provvedimento di rigetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4881 del 8 marzo 1994
«Il fatto che il diritto di impugnazione sia attribuito dalla legge a più soggetti (alle parti ed ai rispettivi difensori) comporta che ciascuno di tali soggetti (ed anche ciascun difensore, quando l'interessato ne abbia nominato più di uno) può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3863 del 10 febbraio 1998
«In caso di impugnazioni di sentenze contumaciali da parte del difensore, questi deve essere munito di specifico mandato rilasciato dall'interessato con la nomina, o anche successivamente, ma comunque entro il termine utile per proporre la detta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2314 del 21 aprile 1997
«In materia di falsità in atti, per poter qualificare come certificato amministrativo, ai sensi dell'art. 477 c.p., un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere due condizioni: a) che l'atto non attesti i risultati di un...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21670 del 23 settembre 2013
«Il ricorso per cassazione proposto dai genitori quali esercenti la potestà sul figlio, quando lo stesso sia già divenuto maggiorenne, con riguardo a giudizio per i danni da questo subiti in un infortunio scolastico, rimanendo inammissibile in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2715 del 13 settembre 1994
«La regola secondo cui la sottoscrizione del ricorso per cassazione deve essere autenticata - a pena di inammissibilità - da difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione, vale nei soli casi in cui l'impugnazione sia presentata a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 251 del 14 marzo 1995
«In tema di sequestro probatorio, l'interessato a cui, se presente, deve essere consegnata la copia del decreto di sequestro, non è necessariamente anche il proprietario della cosa sottoposta a sequestro, bensì, come risulta dal successivo art. 257...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5167 del 4 maggio 1994
«Anche in tema di rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in sede di appello ex art. 603 c.p.p., analogamente a quel che avviene in materia di revisione, nel concetto di prova «nuova» deve comprendersi pure quella esistente al momento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 567 del 18 gennaio 1996
«In un procedimento di natura indiziaria per omicidio, la causale, quando per la sua specificità ed esclusività converge in una direzione univoca, può costituire elemento indefettibile del coinvolgimento del soggetto, interessato all'eliminazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7436 del 10 agosto 1996
«Nel caso di intervento iussu iudicis ex art. 107 c.p.c., nell'ipotesi in cui avendo l'originario convenuto negato di essere titolare dell'obbligazione dedotta in giudizio ed abbia indicato un terzo come titolare di tale obbligazione, l'intervento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3037 del 15 marzo 1995
«Il vizio della sentenza di primo grado correlato al mancato rispetto dell'art. 292 c.p.c., nel testo emendato dagli arresti integrativi della Corte costituzionale n. 250 del 28 novembre 1986 e n. 317 del 6 luglio 1989, — il quale prescrive che in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1736 del 28 maggio 1996
«In caso di presentazione dell'impugnazione della parte privata a mezzo di incaricato, la qualità di quest'ultimo deve risultare o da un'esplicita delega rilasciata dal diretto interessato al presentatore ovvero da una chiara attestazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50332 del 13 dicembre 2013
«L'omissione dell'avviso di deposito di sentenza (nella specie, di appello) depositata fuori termine è sanata se l'imputato personalmente o altro suo difensore propongono l'impugnazione, in quanto il diritto ad impugnare dell'imputato ha natura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38 del 25 gennaio 1999
«L'omessa notifica dell'atto di impugnazione non dà luogo a nullità di ordine generale e neppure a decadenza dell'impugnazione medesima, in quanto non è compresa tra le cause di inammissibilità previste tassativamente dall'art. 591 c.p.p. o da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4347 del 21 gennaio 1993
«Perché venga dichiarata l'inammissibilità dell'impugnazione, la legge non richiede che il procedimento debba svolgersi nelle forme previste dall'art. 127 c.p.p. E ciò in quanto la disciplina stabilita da tale precetto non è applicabile a tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9716 del 18 giugno 2003
«Nella procedura concorsuale, ai fini dell'ammissione del credito rileva unicamente il provvedimento adottato dal giudice delegato e riportato nello stato passivo, avendo la comunicazione del curatore al creditore unicamente la funzione di portare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4086 del 25 febbraio 2005
«L'amministratore della società fallita è legittimato come qualsiasi interessato a presentare osservazioni all'udienza fissata per l'esame del rendiconto del curatore fallimentare, mentre non è legittimato a proporre contestazioni, in quanto, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9901 del 24 maggio 2004
«In tema di fallimento, il creditore non ammesso al passivo, pur potendo, come ogni altro interessato, presentare osservazioni al piano di riparto e potendo giovarsi dell'accantonamento generico e di quegli altri che il giudice delegato può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21377 del 15 maggio 2003
«In tema di benefici penitenziari, lo stato di custodia cautelare per causa diversa da quella relativa al titolo da eseguire non è ostativo all'ammissione del condannato a misura alternativa alla detenzione, dovendosi valutare nel merito l'istanza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32732 del 31 agosto 2001
«Il pubblico ministero ha l'obbligo di procedere alla sospensione dell'esecuzione della pena, quando ricorrono i presupposti stabiliti dal quinto comma dell'art. 656, indipendentemente dalla irreperibilità del condannato, atteso che la norma, volta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2195 del 23 maggio 2000
«La speciale disciplina derogatoria e premiale, prevista in materia di misure alternative alla detenzione dall'art. 13 ter D.L. 15 gennaio 1991 n. 8, convertito in legge 15 marzo 1991 n. 82, per i collaboratori di giustizia, non comporta...»