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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36779 del 25 settembre 2008
«È inammissibile l'appello tardivamente proposto contro una sentenza pronunciata in contumacia, sul presupposto del mancato decorso dei termini d'impugnazione in ragione del vizio di notifica dell'estratto contumaciale. (La Corte ha chiarito che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35214 del 21 settembre 2007
«In tema di impugnazione del P.M., la legittimazione a impugnare ai sensi dell'art. 310 c.p.p. il provvedimento con il quale il Gip ha negato, in sede di udienza di convalida dell'arresto, l'applicazione della misura cautelare spetta al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27964 del 11 luglio 2001
«In tema di interesse a impugnare, permane l'interesse ad ottenere una decisione sulla legittimità della misura cautelare reale, anche in presenza della sua avvenuta revoca o sostituzione, allorché ciò abbia un'effettiva e attuale rilevanza sulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1067 del 16 maggio 2000
«Il soggetto sottoposto a custodia cautelare ha interesse a ricorrere avverso un provvedimento restrittivo della libertà personale anche nel caso in cui il gravame sia limitato a una sola delle imputazioni, poiché il venir meno del titolo della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3213 del 23 gennaio 1998
«Nel giudizio di appello contro i provvedimenti de libertate, quando l'impugnazione sia stata proposta dal P.M., l'indagine — a differenza del caso in cui appellante sia l'imputato ed in ossequio quindi al principio costituzionale del favor...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 261 del 7 febbraio 1996
«Il provvedimento col quale il giudice adotta altra misura cautelare nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini, ai sensi dell'art. 307, primo comma, c.p.p. trova l'unica ragione giustificativa nella persistenza delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1835 del 29 agosto 1995
«Quando il Gip, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, abbia respinto la richiesta dal pubblico ministero di applicazione di una misura cautelare personale per assenza di esigenze cautelari e il P.M. abbia proposto appello su...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2490 del 21 agosto 1995
«Anche per le impugnazioni riguardanti i procedimenti de libertate vale il principio della unicità del diritto di impugnazione per cui l'esaurimento del mezzo per primo scelto dalla parte o dal suo difensore elimina il diritto all'impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1071 del 30 maggio 2000
«È inammissibile l'appello proposto al tribunale del riesame avverso il rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare allorché non vengano rispettate le forme di cui al quarto comma dell'art. 309 e al secondo comma dell'art. 310 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 809 del 4 maggio 2000
«Poiché il procedimento di riesame è preordinato alla verifica dei presupposti legittimanti l'adozione del provvedimento cautelare, e non anche di quelli incidenti sulla sua persistenza, non è consentito dedurre con tale mezzo di impugnazione la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3104 del 26 ottobre 1995
«Mentre l'art. 254 quinquies del codice abrogato consentiva di impugnare le ordinanze che decidevano in ordine alla «misura» degli arresti domiciliari, e, di conseguenza, in ordine all'applicazione ed alla revoca della misura stessa, con esclusione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31477 del 25 luglio 2003
«Nel procedimento d'appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari personali l'oggetto risulta delimitato dai motivi e dagli elementi su cui è stata fondata la richiesta al giudice per le indagini preliminari e su cui questi ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3418 del 21 luglio 1999
«In tema di procedimento di appello de libertate, in ragione della natura pienamente devolutiva del giudizio la cognizione del giudice è circoscritta entro il limite segnato non solo dai motivi dedotti dalla parte impugnante, ma anche dal decisum...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1676 del 17 luglio 1999
«In tema di procedimento d'appello de libertate, il giudice investito ai sensi dell'art. 310 c.p.p. dell'impugnazione avverso il rigetto di un'istanza di revoca della misura della custodia in carcere nella quale siano stati dedotti cessazione o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4281 del 22 febbraio 1998
«La cognizione del giudice di appello nel procedimento incidentale sulla libertà, di cui all'art. 310 c.p.p., seppure limitata ai punti della decisione impugnata attinti dai motivi di gravame, non è condizionata dalle deduzioni in fatto e dalle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1993 del 20 aprile 1996
«In tema di misure cautelari personali, anche dopo che sia intervenuto il decreto che dispone il giudizio, sono sindacabili, in sede di impugnazione nel procedimento de libertate (nella specie, appello), i gravi indizi di colpevolezza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3056 del 19 febbraio 1996
«In tema di misure cautelari personali, l'appello produce, nei limiti del principio tantum devolutum quantum appellatum, un duplice effetto, poiché priva nel periodo intermedio il giudice a quo del potere di revocare e modificare il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1424 del 27 maggio 1995
«In tema di misure cautelari, il gravame di cui all'art. 310 c.p.p. ha la fisionomia strutturale e strumentale degli ordinari mezzi di impugnazione: con la conseguenza che, a differenza del riesame, nel quale il giudice del gravame ha la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1775 del 1 luglio 1994
«L'art. 310 c.p.p. regola l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, quale procedimento speciale rispetto alla impugnazione prevista dal titolo II del libro IX del codice, la cui disciplina di carattere generale (ivi compreso il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1040 del 3 maggio 1994
«Nel disciplinare l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, l'art. 310 c.p.p., mentre espressamente si richiama alle disposizioni dettate dall'art. 309 c.p.p. per quanto concerne la procedura, nulla specifica circa i poteri decisori...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4032 del 26 gennaio 1993
«In ossequio al principio tantum devolutum quantum appellatum, il giudice di appello è tenuto a limitare la cognizione ai punti del processo interessati dai motivi dell'impugnazione, ma tale principio deve essere correlato con quello della naturale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3183 del 28 gennaio 1997
«In materia di impugnazione di ordinanze che dispongono misure cautelari, il divieto di produrre nuovi atti o documenti in appello, scaturente dall'art. 310, comma secondo, c.p.p., non si estende agli atti interni del processo, quali le sentenze e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 617 del 29 marzo 1994
«Anche se per il giudizio di appello in materia di provvedimenti de libertate l'art. 310 c.p.p. non richiama le disposizioni dell'art. 309, nono comma, stesso codice che, con riferimento alla procedura del riesame, riconosce espressamente alle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 945 del 18 maggio 1993
«L'art. 310 c.p.p., che contiene le norme sull'appello contro le ordinanze in materia di misure cautelari personali, richiama il primo, secondo, terzo, quarto e settimo comma dell'art. 309 c.p.p., che riguarda il riesame e non il quinto comma, che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19784 del 8 maggio 2013
«In tema di misure cautelari personali, l'appello proposto dal P.M. può essere presentato presso la cancelleria del Tribunale del luogo ove ha sede la Corte d'appello nella cui circoscrizione è compreso l'ufficio del giudice che ha emesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6912 del 22 febbraio 2012
«È ammissibile l'impugnazione, pur irritualmente non proposta presso la cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato, quando la stessa sia rimessa nei termini di legge presso la cancelleria del giudice competente a riceverla....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1349 del 20 maggio 1998
«In materia di appello cautelare, l'art. 310, comma secondo, c.p.p. prevede, attraverso il rinvio all'art. 309, comma quarto, dello stesso codice, che nell'atto di impugnazione sia apposta, tra l'altro, l'indicazione del soggetto che lo presenta e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2165 del 17 giugno 1993
«Anche per l'appello avverso ordinanza in materia di misure cautelari personali, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., vale il principio generale stabilito dall'art. 585, terzo comma, stesso codice, secondo cui, quando la decorrenza dei termini per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3411 del 11 gennaio 1994
«È manifestamente infondata l'eccezione di illegittimità costituzionale della disposizione di cui all'art. 310, secondo comma, c.p.p., nella parte in cui non prevede, al pari di quanto disposto dall'art. 309, decimo comma, stesso codice, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 743 del 25 marzo 1995
«Qualora venga proposto un mezzo d'impugnazione avverso un provvedimento che incide sulla libertà personale di più coindagati, e tale impugnazione venga proposta solo da alcuni di questi, l'eventuale accoglimento del gravame, con il conseguente...»