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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5637 del 22 febbraio 1994
«Con l'espressione «in relazione alla pena» adoperata nell'art. 665 c.p.p. deve ritenersi tutto ciò che ha attinenza non solamente con la misura della pena, ma anche con la sua applicazione ed esecuzione (come è, ad esempio, per le statuizioni in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5801 del 20 maggio 1994
«L'ipotesi contravvenzionale di cui all'art. 650 c.p., in quanto norma penale «in bianco» di carattere sussidiario, è utilmente richiamabile solo nelle ipotesi in cui la violazione di un obbligo imposto da un ordine autorizzato da una norma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 592 del 21 gennaio 1994
«Il provvedimento che ammette la costituzione di parte civile è inoppugnabile e preclude ogni contestazione in ordine alla legitimatio ad processum, restando solo la possibilità di esaminare la legitimatio ad causam e, in particolare, la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6687 del 10 giugno 1994
«L'apposizione di una data falsa mediante il timbro a calendario, da parte del funzionario di un ufficio postale, in calce ad un ricorso amministrativo integra gli estremi del falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), e non in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6718 del 10 giugno 1994
«Allorquando il P.M. eserciti l'azione penale formulando l'imputazione, ancorché sulla falsariga di quanto disposto dal Gip, con richiesta di rinvio a giudizio, è esclusa la violazione dell'art. 178, lett. b), c.p.p. per l'inosservanza delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6728 del 10 giugno 1994
«Qualora venga proposta dall'imputato richiesta di applicazione della pena subordinata alla concessione della sospensione condizionale ai sensi dell'art. 444, comma 3, c.p.p., ed il pubblico ministero manifesti il proprio dissenso motivandolo non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6815 del 13 giugno 1994
«Accertato l'elemento intenzionale del reato di omicidio, nessuna influenza ha, riguardo ad esso, il vizio parziale di mente che attiene all'imputabilità dell'agente: il dolo rappresenta la volontà di costui diretta all'evento che si è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6904 del 15 giugno 1994
«Poiché il contratto assicurativo, volto a coprire i rischi connessi all'attività imprenditoriale del datore di lavoro ed a risarcire i danni che da essa eventualmente conseguano, ha effetti vincolanti tra i soli contraenti con esclusione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7482 del 1 luglio 1994
«La contravvenzione prevista nel capoverso dell'art. 659 c.p. ha carattere speciale rispetto a quella contemplata nel comma 1 dello stesso articolo, ed è caratterizzata dalla relazione, posta dal legislatore, tra l'esercizio di una professione o di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 819 del 11 marzo 1994
«L'amnistia impropria applicabile a condanne a pena condizionalmente sospesa non fa venir meno gli effetti penali della condanna, tra i quali rientrano l'impossibilità di ottenere la reiterazione della sospensione condizionale della pena per chi ne...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8911 del 8 agosto 1994
«La disposizione di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce, tra l'altro, chi acquisisce al fine di trarne profitto carte di credito ovvero documenti di pagamento o di prelievo «di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9767 del 9 settembre 1994
«In tema di reato di cui all'art. 633 c.p. — invasione di terreni o edifici — l'errore sull'altruità dell'immobile da parte dell'agente, fondato sull'erronea conoscenza della legge civile, non esclude la punibilità ex art. 47 c.p. e quindi non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 978 del 27 gennaio 1994
«Il cosiddetto patteggiamento in appello non comporta alcuna riduzione premiale della pena né vantaggi di altra natura per l'imputato. Ed infatti né l'art. 602, né l'art. 599, quarto comma, c.p.p., contengono alcun richiamo all'istituto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 995 del 26 agosto 1994
«Il giudice d'appello, se l'impugnazione è stata proposta dal solo imputato, può procedere alla revoca della sospensione condizionale della pena inflitta per altro reato in altro giudizio, a norma del primo comma dell'art. 168 c.p., mentre non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10075 del 3 ottobre 1995
«Nell'ipotesi di reato continuato, il giudice ha l'obbligo di stabilire se e quali circostanze ricorrono in relazione a ciascuna delle violazioni da unificare ai sensi dell'art. 81, c.p., e ciò non solo al fine di dosare l'aumento di pena da...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 102 del 3 febbraio 1995
«In tema di patteggiamento, tutte le statuizioni non illegittime, concordate dalle parti e adottate dal giudicante, precludono alle parti stesse la proposizione, nella successiva sede dell'impugnazione, che è quella di legittimità, di eccezioni o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10683 del 27 ottobre 1995
«Qualora il soggetto detenga o porti più armi, e tale condotta sia accertata in un unico contesto, egli deve rispondere di un solo reato e non già di un reato continuato, mentre il numero delle armi e delle munizioni potranno essere prese in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11240 del 16 novembre 1995
«Nell'ipotesi di concorso formale tra il reato di corruzione e quello di finanziamento illecito dei partiti non è ipotizzabile una causa di esclusione della punibilità sotto il profilo dell'inesigibilità della condotta richiesta dalla norma di cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11653 del 30 novembre 1995
«In sede di giudizio di rinvio la determinazione della pena, sia per il reato ritenuto più grave (e diverso da quello ritenuto tale nella sentenza annullata), sia per la continuazione, non è vincolata dalle valutazioni del giudice della pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11718 del 30 novembre 1995
«Venuto meno in appello alcuno dei reati unificati dal vincolo della continuazione in primo grado, ove detta continuazione ancora permanga, il giudice di appello deve procedere ad una nuova determinazione della pena; ma in tal caso, pur rispettando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11860 del 4 dicembre 1995
«Ai fini dell'applicabilità della circostanza attenuante di cui all'art. 62 bis c.p. (e anche ai fini della determinazione della pena), non è necessario che il giudice prenda in considerazione tutti i parametri indicati nell'art. 133 stesso codice,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12613 del 28 dicembre 1995
«Il diniego delle attenuanti generiche non è logicamente incompatibile con il riconoscimento dell'attenuante della collaborazione di cui all'art. 73, comma 7, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, in quanto sono diversi i presupposti logico-giuridici...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1413 del 12 aprile 1995
«Il giudice dell'esecuzione, quando debba procedere, ai fini di cui all'art. 671 c.p.p., alla rideterminazione del più favorevole trattamento punitivo conseguente al riconoscimento della continuazione in ordine a reati separatamente giudicati con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1426 del 1 giugno 1995
«Gli effetti delle sentenze irrevocabili e dei decreti esecutivi, concernenti fatti rientranti nella previsione della L. 28 dicembre 1993, n. 561 — che ha trasformato in illeciti amministrativi alcuni reati minori, tra cui quello, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1657 del 28 aprile 1995
«Non legittimano la presunzione di unicità del disegno criminoso né l'omogeneità delle varie violazioni della legge penale, né la permanenza di un proposto criminoso riconducibile allo stato di tossicodipendenza ed al correlativo bisogno di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2144 del 6 maggio 1995
«Ai fini della individuazione dei termini di fase della custodia cautelare, fino alla pronuncia della sentenza di condanna di primo grado, dovendosi far riferimento, ai sensi del combinato disposto degli artt. 278 e 303, comma primo, lett. a) e b),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2239 del 22 maggio 1995
«In tema di illeciti penali concernenti gli stupefacenti, ai fini della determinazione, ex art. 278 c.p.p., della pena stabilita dalla legge per il reato contestato, quando questo sia stato commesso sotto la vigenza della L. 22 dicembre 1975 n....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2331 del 31 maggio 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di partecipazione ad associazione per delinquere, comune o di tipo mafioso, non è sempre necessario che il vincolo associativo fra il singolo e l'organizzazione si instauri nella prospettiva di una sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2699 del 30 novembre 1995
«In tema di trattamento sanzionatorio del reato continuato, vige il principio secondo cui non può infliggersi in nessun caso una pena inferiore al minimo edittale previsto per uno dei reati uniti in continuazione. Pertanto, ove il giudice ritenga...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2772 del 16 marzo 1995
«In tema di individuazione della pena in caso di reato continuato, quando il reato più grave sia punito con la sola pena detentiva ed il reato satellite sia invece punito congiuntamente con pena detentiva e pena pecuniaria, la pena complessiva da...»