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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4490 del 2 dicembre 1992
«Allorché al giudice di appello viene denunciata la nullità del provvedimento per carenza di pronuncia o di motivazione su uno dei punti che hanno formato oggetto in primo grado di specifica domanda di decisione egli, proprio perché giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6143 del 22 maggio 1992
«La circostanza aggravante di cui al secondo comma, n. 2 dell'art. 605 c.p., ossia l'esser stato il sequestro di persona commesso da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni, è di natura soggettiva, ma rientrando tra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7399 del 24 giugno 1992
«Nel caso in cui i testi, prima del loro esame, non siano stati posti in condizione di non comunicare con le parti, in violazione del disposto di cui all'art. 149 delle norme di attuazione del codice di rito, non può parlarsi di inutilizzabilità, a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1099 del 23 giugno 1993
«Avverso l'ordine di carcerazione di cui si deduce l'illegittimità è possibile proporre incidente di esecuzione innanzi al giudice all'uopo competente e non avanti al tribunale di sorveglianza, al quale è attribuita in modo tassativo la trattazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1356 del 8 luglio 1993
«L'art. 116 c.p.p., nel prevedere il potere discrezionale dell'autorità giudiziaria procedente di rilasciare copia di atti processuali, non contempla alcun mezzo di impugnazione in caso di diniego, sicché, in virtù del principio di tassatività dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 1943 del 8 febbraio 1993
«In virtù del principio di tassatività delle impugnazioni, l'ordinanza con la quale il pretore dichiari la nullità del decreto di citazione quale conseguenza della mancata notifica dello stesso alla persona offesa dal reato, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2378 del 27 settembre 1993
«Il provvedimento con il quale il giudice esercita il potere di differimento del colloquio con il difensore ai sensi dell'art. 104, terzo comma, c.p.p., non è impugnabile per il principio di tassatività delle impugnazioni fissato dall'art. 568,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4892 del 23 febbraio 1993
«Non sono impugnabili i provvedimenti di diniego dell'autorizzazione del detenuto alla corrispondenza telefonica, adottati dall'autorità giudiziaria o da quella penitenziaria, secondo l'ordine delle rispettive competenze, sia per il principio di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9901 del 2 novembre 1993
«L'art. 337, terzo comma, c.p.p. non commina la nullità della querela che sia priva dell'indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza conferiti al legale rappresentante della persona giuridica che ha proposto l'istanza di punizione. In...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2574 del 25 ottobre 1994
«L'avviso della data dell'udienza fissata in camera di consiglio per la trattazione della richiesta di riesame va notificato, nel caso in cui l'indagato abbia nominato due difensori, ad entrambi. L'omesso avviso ad uno dei due è causa di nullità a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7463 del 1 luglio 1994
«Le ordinanze che ammettono (o escludono) la costituzione della parte civile, sia che si contesti la titolarità del diritto, sia che si contesti la rappresentanza dell'avente diritto o le finalità stesse della costituzione, non sono impugnabili...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2902 del 24 agosto 1995
«I casi di ricusazione sono tassativamente indicati nell'art. 37 comma 1 c.p.p.: tra questi non rientra l'ipotesi delle «altre gravi ragioni di convenienza» prevista dall'art. 36 c.p.p. in materia di astensione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4949 del 7 gennaio 1995
«L'ultimo comma dell'art. 164 c.p., quando descrive il potere di disporre la sospensione della pena, nei confronti di chi ne abbia già altre volte fruito, ovvero di disporla nei confronti di chi abbia già riportato una condanna, per delitto, a pena...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2201 del 15 ottobre 1996
«In materia di riesame dei provvedimenti cautelari, l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere al tribunale del riesame tutti gli atti a suo tempo trasmessi con la richiesta di emissione della misura e non gli è consentito fare alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3295 del 2 agosto 1996
«Il decreto che dispone il giudizio emesso dal giudice all'esito dell'udienza preliminare, per il principio di tassatività delle impugnazioni, è inoppugnabile; trattasi invero di un atto di mero impulso processuale, diretto a fondare la competenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1804 del 27 marzo 1997
«Il vigente ordinamento processuale, nell'enunciare il principio della tassatività delle impugnazioni ribadito dal primo comma dell'art. 568 c.p.p., dispone che sono impugnabili soltanto i provvedimenti del giudice, con tale precisa e specifica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4286 del 7 febbraio 1997
«Anche se la norma indica in modo tassativo i poteri conferiti al tribunale della libertà, che può annullare, confermare o riformare la misura coercitiva, ciò non toglie che al tribunale spetti, in applicazione del principio generale previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6669 del 26 gennaio 1998
«In tema di sospensione dei termini di custodia cautelare, e con riferimento all'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 304 c.p.p., la complessità del dibattimento non cessa di costituire un requisito oggettivo sol perché derivante...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7530 del 26 giugno 1998
«Il giudice di merito può trarre il proprio convincimento anche da ricognizioni non formali e riconoscimenti fotografici perché, nell'ambito dei poteri discrezionali che l'ordinamento gli riconosce, può attribuire concreto valore indiziante o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13795 del 1 dicembre 1999
«In tema di abuso d'ufficio, la violazione di norme di leggi o di regolamento contemplata dalla fattispecie di cui all'art. 323 c.p. non può essere integrata dall'inosservanza delle disposizioni inserite nel bando di concorso il quale è atto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1880 del 25 giugno 1999
«Il giudice dell'esecuzione non può applicare d'ufficio la confisca di cui all'art. 19 L. 28 febbraio 1985 n. 47, e ciò in quanto tale misura — che ha natura di sanzione amministrativa obbligatoria, automatica ed accessoria all'accertamento, anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2294 del 9 ottobre 1999
«L'ordine di demolizione dell'opera abusiva si configura come una sanzione amministrativa e, pertanto, non è inscrivibile nel novero delle pene accessorie, tassativamente previste. Ne consegue che la sospensione condizionale della pena, estendendo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3684 del 19 marzo 1999
«Ai fini della sussistenza del reato di abuso d'ufficio (art. 323 c.p.) come novellato dalla legge 16 luglio 1997, n. 234 risulta rilevante qualsiasi violazione di quelle norme di relazione che, prevedendo poteri coercitivi del pubblico ufficiale,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3744 del 19 marzo 1999
«La formalità relativa all'indicazione specifica della fonte dei poteri di rappresentanza, prevista dall'art. 337, comma 3, c.p.p. — allorquando la querela venga proposta dal legale rappresentante di una persona giuridica, di un ente o di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5493 del 11 gennaio 1999
«In materia di misure di prevenzione il provvedimento con cui il giudice dispone una cauzione deve ritenersi — in base al principio di tassatività di cui all'art. 568, comma primo, c.p.p., che opera anche in siffatta materia — inoppugnabile non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7845 del 16 giugno 1999
«L'art. 337, terzo comma, c.p.p. non commina la nullità della querela che sia priva delle indicazioni della fonte dei poteri di rappresentanza conferiti al legale rappresentante della persona giuridica che ha proposto l'istanza di punizione. In...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31431 del 19 agosto 2005
«Sulla richiesta di restituzione in termini per la proposizione di impugnazione (nella specie, avverso sentenza contumaciale), la decisione può essere legittimamente assunta con procedura de plano, atteso che il procedimento si configura come...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35910 del 19 settembre 2008
«In tema di esame testimoniale, la violazione del divieto di porre domande non pertinenti o suggestive, da un lato, non determina l'inutilizzabilità della testimonianza, in quanto tale sanzione riguarda le prove vietate dal codice di rito e non la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44877 del 2 dicembre 2008
«In virtù del principio di tassatività delle impugnazioni, il provvedimento con cui il G.i.p. rigetta la richiesta di intercettazione telefonica avanzata dal P.M. è inoppugnabile, non essendo previsto contro lo stesso alcun mezzo di gravame.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4668 del 3 febbraio 2010
«Integra il delitto di peculato, e non quello di truffa aggravata dall'abuso di poteri inerenti una pubblica funzione, la condotta del responsabile dell'ufficio tributi di un comune che, dopo aver indotto dei commercianti ambulanti a versare a sue...»