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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13321 del 11 ottobre 1990
«In tema di successione di leggi penali e di individuazione della legge più favorevole ai sensi dell'art. 2, comma terzo, c.p., il trattamento più favorevole va scelto in concreto, con la verifica di tutte le conseguenze che derivano da ciascuna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1405 del 5 giugno 1990
«Secondo le norme del vigente codice di procedura penale non è ipotizzabile e, dunque, è inammissibile la denuncia di conflitto fra pubblico ministero e giudice. L'attuale normativa ha ricondotto l'istituto dei conflitti entro i confini di un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1703 del 8 febbraio 1990
«Se è vero che la sentenza penale straniera, non avente efficacia giuridica in Italia perché non formalmente riconosciuta, non può assumere rilievo quale precedente penale ostativo alla concessione del beneficio della sospensione condizionale della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2042 del 18 luglio 1990
«In tema di liberazione condizionale il tribunale di sorveglianza deve aver riguardo al comportamento tenuto dal condannato durante tutto il tempo dell'esecuzione della pena al fine di pervenire al giudizio, positivo o negativo, sul suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2346 del 19 febbraio 1990
«I vigili urbani non rientrano fra le autorità legittimate ad emettere ordini in materia di igiene. Non commette perciò il reato di cui all'art. 650 del codice penale il venditore al minuto di prodotti alimentari, che non ottemperi all'ordine dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23909 del 20 marzo 1990
«Sono manifestamente infondate le eccezioni di illegittimità costituzionale degli artt. 600 e 602 c.p., prospettate per violazione dell'art. 3 della Costituzione (per presunta disparità di trattamento tra nomadi che sfruttano per la consumazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2497 del 22 febbraio 1990
«Le attenuanti di cui all'art. 62 bis c.p. possono essere negate anche sulla base dei soli precedenti penali dell'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2530 del 22 febbraio 1990
«L'ignoranza della legge penale, considerata con riguardo al nuovo testo dell'art. 5, c.p., come risulta formulato a seguito della decisione della Corte costituzionale del 24 marzo 1988, n. 364, non può essere invocata da chi, professionalmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3042 del 3 marzo 1990
«In tema di attenuanti, le circostanze generiche, di cui all'art. 62 bis c.p., vanno riferite a quanto in concreto il legislatore non ha potuto prevedere, ai fini della individuazione e della personalizzazione della pena, stante la impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3235 del 31 ottobre 1990
«Sia l'art. 176 c.p. che l'art. 8, L. 29 maggio 1982, n. 304 (misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale) richiedono per l'ammissione alla liberazione condizionale non la semplice probabilità o la mera possibilità di un futuro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4525 del 2 aprile 1990
«I precedenti penali dell'imputato, per quanto non siano di per sé ostativi alla concessione delle attenuanti generiche, possono tuttavia essere valutati come elementi negativi a tal fine, in quanto indicativi della sua pericolosità sociale.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5272 del 9 aprile 1990
«Il contegno attuoso post factum dell'imputato, il quale con una lunga opera di modernizzazione abbia agito in modo da ridurre l'incidenza degli infortuni sul lavoro, certamente apprezzabile e producente al fine di beneficiare delle attenuanti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5349 del 11 aprile 1990
«La norma di cui al primo comma dell'art. 59 c.p. si applica alle circostanze aggravanti o attenuanti del reato, siano esse previste dal codice penale o da leggi speciali. Infatti, in quanto disciplina la loro valutazione a carico o a favore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5913 del 23 aprile 1990
«Ai fini della comparazione delle circostanze, nel sistema penale vigente, il criterio generale che deve essere osservato dal giudice, è quello risultante dallo schema dell'art. 133 c.p.; dal coordinamento di detta norma con quello dell'art. 69...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6943 del 15 maggio 1990
«Il giudice di merito non è tenuto a riconoscere le circostanze attenuanti generiche, né è obbligato a motivarne il diniego, qualora in sede di conclusioni non sia stata formulata specifica istanza, non equivalendo la generica richiesta di condanna...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 76 del 10 gennaio 1990
«In tema di danneggiamento, l'aggravante speciale di cui all'art. 635 cpv. n. 1 del c.p. è configurabile quando la condotta minacciosa sia contestuale al fatto produttivo del danneggiamento, caratterizzandolo con maggiore pericolosità, senza che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8050 del 1 giugno 1990
«Il condannato ha il diritto o l'interesse di rifiutare o far revocare la sospensione condizionale concessa per condanna a pena non ostativa alla reiterazione del beneficio, e ciò sia perché in tal modo egli conserva la possibilità di ottenere per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8238 del 6 giugno 1990
«La circostanza attenuante comune prevista dall'art. 62, n. 6, seconda ipotesi, c.p. (elisione o attenuazione delle conseguenze del reato), è di natura soggettiva e trova fondamento nella minore capacità a delinquere del colpevole, il quale, per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9995 del 10 luglio 1990
«Qualora il giudizio conclusivo di comparazione fra le circostanze aggravanti e quelle attenuanti sia di prevalenza, il giudice non è tenuto ad applicare nel massimo l'aumento stabilito per le prime o la riduzione della pena consentita per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10271 del 11 ottobre 1991
«In tema di disciplina sanzionatoria del concorso formale di reati e del reato continuato, mentre possono essere unificate pene di specie diversa (reclusione e arresto, multa e ammenda), poiché, per una sorta di finzione giuridica, la pena di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10605 del 21 ottobre 1991
«La condanna al risarcimento del danno pronunciata in sede penale soltanto a carico dell'imputato e non anche del responsabile civile, regolarmente citato, non inficia la decisione agli effetti civili, poiché il vincolo di solidarietà tra imputato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11408 del 14 novembre 1991
«In tema di continuazione, se l'aumento di pena per i reati in continuazione sia stato specificato in quantità correlative a ciascuno di essi ed il giudice dell'impugnazione dichiari estinto o assorbito taluno di detti reati, si ha l'automatica...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11941 del 22 novembre 1991
«In tema di appello, non sussiste l'obbligo per il giudice di motivare sulla mancata concessione della sospensione condizionale della pena non richiesta dall'imputato con i motivi di gravame o in sede di trattazione dell'impugnazione. L'art. 597,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11991 del 25 novembre 1991
«La gravità concreta del fatto considerato nelle specifiche circostanze storiche e i precedenti penali, assunti come elementi indicativi della personalità dell'imputato (da soli o insieme ad altri elementi), ben possono giustificare il diniego...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12069 del 29 novembre 1991
«L'ultimo capoverso dell'art. 625 c.p. stabilisce, tra l'altro, la pena per il caso in cui una delle circostanze indicate nel comma precedente concorra «con altra fra quelle indicate nell'art. 61» c.p. In tale ipotesi l'aggravamento relativo alle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1219 del 19 dicembre 1991
«Il fatto che le precedenti condanne non costituiscono un ostacolo normativo alla reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena non esclude che di esse il giudice di merito, possa tener conto come indici rivelatori della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12200 del 29 novembre 1991
«Quando l'appellante, nel dibattimento di appello, concorda con il procuratore generale la misura della pena, rinunciando a tutti gli altri motivi del gravame, la richiesta e la rinuncia ai motivi non hanno effetto soltanto se il giudice decida in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12891 del 19 dicembre 1991
«La celebrazione del giudizio di applicazione della pena sull'accordo delle parti può avvenire in una qualsiasi delle fasi che si possono aprire dopo quella delle indagini preliminari, a partire cioè dall'udienza preliminare fino alla dichiarazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12903 del 20 dicembre 1991
«Il quarto comma dell'art. 597 del codice di rito vigente impone che, nella ipotesi di parziale riforma della sentenza di primo grado per la ritenuta non responsabilità dell'imputato per alcuno dei reati concorrenti, si debba diminuire la pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1327 del 1 febbraio 1991
«Non esiste un nesso di necessaria correlazione tra la determinazione della pena e la concessione della sospensione condizionale, in quanto la prima va operata in base ai criteri di valutazione della gravità del reato e la seconda si fonda su un...»