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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4783 del 13 luglio 1983
«Anche nell'appalto continuativo o periodico di servizi trova applicazione l'art. 1671 c.c., in tema di recesso unilaterale del committente, in relazione all'esigenza di evitare che lo stesso resti vincolato pure quando sia venuta meno la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4707 del 5 novembre 1977
«In tema di appalto, i principi dettati dall'art. 1673 c.c., con riguardo alla ripartizione dei rischi per il caso di perimento o deterioramento dell'opera prima dell'accettazione, postulano che detti eventi siano dovuti a causa non imputabile ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23489 del 19 novembre 2010
«L'azione diretta proposta dal dipendente dell'appaltatore contro il committente per conseguire quanto gli è dovuto, fino alla concorrenza del debito che il committente ha verso l'appaltatore al momento della proposizione della domanda, è prevista...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6208 del 7 marzo 2008
«L'art. 141, comma quarto, prima parte, D.P.R. n. 554 del 1999, in materia di appalto di lavori pubblici, nel prevedere che l'affidamento dei lavori da parte della società consortile aggiudicataria — costituita da imprese artigianali individuali —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9048 del 19 aprile 2006
«Qualora gli ausiliari dell'appaltatore si rivolgano, anche in via stragiudiziale, al committente per ottenere il pagamento di quanto ad essi dovuto, per l'attività lavorativa svolta nell'esecuzione dell'opera appaltata o per la prestazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12048 del 9 agosto 2003
«La previsione contenuta nell'art. 1676 c.c., in base alla quale i lavoratori dipendenti dell'appaltatore hanno, nei confronti del committente, un'azione diretta allo scopo di conseguire quanto è loro dovuto con riferimento all'attività lavorativa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11074 del 15 luglio 2003
«Il committente, cui il cessionario del credito dell'appaltatore chieda il pagamento dopo che la cessione gli sia stata portata a conoscenza, non può sottrarsi al pagamento, eccependo che, successivamente alla comunicazione della cessione, i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3559 del 10 marzo 2001
«In materia di appalto, l'apertura del procedimento fallimentare nei confronti dell'appaltatore non comporta l'improcedibilità dell'azione precedentemente esperita dai dipendenti nei confronti del committente, ai sensi dell'art. 1676 c.c., per il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12784 del 27 settembre 2000
«La norma di cui all'art. 1676 c.c. attribuisce ai dipendenti dell'appaltatore un'azione diretta contro il committente per conseguire quanto è dovuto in conseguenza della prestazione dell'attività svolta per l'esecuzione dell'opera o del servizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11607 del 4 settembre 2000
«L'azione diretta esercitata ex art. 1676 c.c. dall'ausiliare dell'appaltatore contro il committente è pienamente distinta e autonoma rispetto a quella che, eventualmente, venga simultaneamente proposta nei confronti dell'appaltatore — datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4067 del 23 aprile 1999
«Il principio secondo cui al giudizio promosso ai sensi dell'art. 1676 c.c. dagli ausiliari dell'appaltatore per conseguire direttamente dal committente quanto loro è dovuto deve partecipare anche l'appaltatore quale litisconsorte necessario,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11753 del 20 novembre 1998
«Le azioni che i dipendenti dell'appaltatore possono esperire nei confronti dell'impresa committente per la soddisfazione delle loro spettanze in base all'art. 1676 c.c. e all'art. 3 L. 23 ottobre 1960, n. 1369 si differenziano per finalità e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5609 del 17 aprile 2001
«La distinzione tra appalto d'opera e appalto di servizi riguarda l'oggetto del contratto che può consistere sia in opere che in servizi, intendendosi per opera qualsiasi modificazione dello stato materiale di cose preesistenti e per servizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18300 del 1 dicembre 2003
«Il contratto di trasporto di cose, quando il destinatario è persona diversa dal mittente, è un contratto a favore di terzi tra mittente e vettore, in cui terzo beneficiario è il destinatario della merce, con la particolarità che il terzo può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10 del 6 gennaio 1982
«La partecipazione al trasporto di più vettori successivi può assumere diverse configurazioni giuridiche a seconda della posizione in cui ciascun vettore si colloca rispetto al rapporto inizialmente istituitosi con il mittente. In particolare:
a)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12125 del 19 agosto 2003
«Mentre nel contratto di trasporto il soggetto che riceve l'incarico si obbliga a trasferire persone o cose da un luogo ad un altro assumendo su di sé i rischi dell'esecuzione, in quello di spedizione egli si obbliga soltanto a concludere con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1994 del 6 marzo 1997
«Per determinare se le parti abbiano inteso concludere un contratto di spedizione ovvero un contratto di trasporto, nel caso di dubbio, e in particolare quando il soggetto incaricato dal committente ai fini del trasporto di determinate merci a sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6197 del 26 novembre 1979
«Al concessionario del servizio di trasporto di pacchi e colli di peso non superiore ai venti chilogrammi, a norma degli artt. 1, 5, 19 e 57 del codice postale e delle telecomunicazioni approvato con r.d. 27 febbraio 1936, n. 645 nonché a norma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3168 del 14 maggio 1981
«In forza dell'art. 1680 c.c., le azioni dell'amministrazione postale contro gli utenti dei servizi di trasporto e distribuzione delle corrispondenze e dei pacchi (nella specie: per ottenere il pagamento della differenza rispetto alla tassa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2898 del 14 febbraio 2005
«Il trasporto multimodale di cose per via marittima e terrestre, anche quando sia caratterizzato dalla assoluta prevalenza del tratto marittimo, non rientra nell'ambito della normativa speciale prevista dalla convenzione di Bruxelles 25 agosto 1924...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16574 del 25 novembre 2002
«La responsabilità del vettore prevista dall'art. 1681 c.c. non è applicabile al trasporto di militari, il quale è effettuato dalla Pubblica amministrazione senza alcun fine utilitario e nell'esercizio di una attività che è imposta da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12015 del 25 settembre 2001
«La responsabilità del vettore aereo cessa dal momento in cui, in ragione dell'organizzazione amministrativa del traffico nell'aeroporto, operazioni accessorie a quella oggetto del contratto di trasporto risultano organizzate in modo da essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1855 del 20 aprile 1989
«In tema di trasporto aereo, il vettore, che, per l'esecuzione del trasporto medesimo, noleggi un veivolo, risponde del danno subito dai trasportati, per il fatto doloso o colposo dell'equipaggio dell'aereomobile, ancorché questo non sia alle sue...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1287 del 14 marzo 1978
«Poiché il trasporto gratuito di persone si distingue dal trasporto amichevole o di cortesia per la presenza del primo di un interesse del vettore stesso, sia pure mediato ed indiretto, ma apprezzabile giuridicamente, ad eseguire il trasporto, deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11198 del 17 luglio 2003
«In tema di responsabilità del vettore per danni alle persone trasportate ai sensi dell'art. 1681 c.c., sebbene si devono considerare come avvenuti durante il viaggio anche i sinistri che colpiscono il viaggiatore verificatisi durante le operazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21389 del 8 ottobre 2009
«In tema di trasporto "amichevole o di cortesia", diversamente dal trasporto "gratuito", il titolo di responsabilità di colui che lo effettua è di natura extracontrattuale, come tale interamente regolato dall'art. 2043 c.c. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3223 del 5 luglio 1989
«Nel trasporto gratuito — che, a differenza del trasporto di cortesia, si traduce in un rapporto contrattuale — è presente in chi lo esegue un interesse, sia pure mediato, ma giuridicamente rilevante, all'adempimento della prestazione di vettore:...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4924 del 1 agosto 1986
«In tema di responsabilità derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, la L. n. 990 del 1969, laddove prevede l'assicurazione obbligatoria del trasportato a «qualsiasi titolo», non ha abolito la distinzione tra trasporto gratuito e quello di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3069 del 9 luglio 1977
«Il trasporto gratuito si distingue dal trasporto di cortesia, poiché, mentre nel primo il vettore ha sempre un interesse, sia pure mediato ma giuridicamente rilevante, ad eseguire la prestazione, che ha natura contrattuale, ed è soggetto alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12694 del 19 maggio 2008
«In tema di trasporto di persone, la presunzione di responsabilità che la disposizione dell'articolo 1681 c.c. pone a carico del vettore per i danni riportati dal trasportato, è esclusa dalla prova che il vettore ha adempiuto all'obbligo di...»