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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14222 del 15 dicembre 1999
«L'oggettività giuridica del favoreggiamento personale va in linea generale ravvisata nella tutela dell'interesse dell'amministrazione della giustizia al regolare svolgimento del processo penale nella fase delle investigazioni o delle ricerche, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4358 del 6 agosto 1996
«Commettere il reato di favoreggiamento e quello di elusione di pena per proteggere la latitanza di un dirigente di un'associazione per delinquere di stampo mafioso, proprio in quanto tale, ha diretta influenza sull'esistenza dell'organismo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11057 del 8 novembre 1995
«Il reato di cui all'art. 378 c.p. — favoreggiamento personale — ha come presupposto la commissione (senza compartecipazione) di altro reato per il cui accertamento siano in corso indagini; e, quindi, favoreggiato può essere solo colui che è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 511 del 19 gennaio 1994
«La detenzione illegale di arma tutela l'ordine pubblico, a fini di prevenzione dei delitti contro la vita e l'incolumità pubblica, mentre il favoreggiamento personale è delitto contro l'amministrazione della giustizia. Il primo reato si concreta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 463 del 4 maggio 1993
«L'incompatibilità tra favoreggiamento personale e reato presupposto va riconosciuta nei soli casi in cui l'un reato sia estrinsecazione dell'altro concorrendo la medesima condotta a integrare sia un'attività di partecipazione al reato presupposto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3492 del 16 marzo 1988
«La materialità della condotta tipica del delitto di partecipazione ad associazione criminosa si concreta nel compito o nel ruolo, anche generico, che il soggetto svolge o si è impegnato a svolgere, nell'ambito dell'organizzazione, per portare il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2939 del 4 marzo 1988
«In tema di associazione per delinquere preordinata allo spaccio di sostanze stupefacenti, ricorre un'ipotesi di concorso nel reato associativo, e non di favoreggiamento personale nel fatto di chi, a conoscenza dell'esistenza dell'associazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2131 del 18 febbraio 1988
«A differenza dell'art. 378 c.p. che postula un reato già commesso, l'art. 418 c.p. richiede un'assistenza consapevolmente prestata ai singoli componenti dell'associazione quando la stessa è ancora viva ed operante e, quindi, prima che sia cessata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1896 del 12 febbraio 1988
«La figura criminosa dell'assistenza agli associati è delimitata dalla riserva contenuta nell'art. 418 c.p., nel senso che l'assistenza non deve essere tale da costituire concorso nell'associazione per delinquere, né deve essere tale da integrare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5528 del 4 giugno 1996
«Il comma 2 dell'art. 378 c.p. (favoreggiamento personale) non integra una figura autonoma di reato rispetto a quella di cui al comma 1 dello stesso articolo. Ciò in quanto, poiché gli elementi costitutivi essenziali delle due ipotesi criminose...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15972 del 29 novembre 1990
«Nei casi di favoreggiamento personale lieve (fattispecie di cui al terzo comma dell'art. 378 c.p.) è applicabile il beneficio dell'amnistia concesso con D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, né rileva la circostanza che il delitto favorito abbia natura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35266 del 21 settembre 2007
«La circostanza aggravante di cui all'art. 378, comma secondo, c.p. ha natura oggettiva, poiché attiene alla maggiore entità del danno subito dall'amministrazione della giustizia per effetto della lesione dell'interesse alla repressione del reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2218 del 29 luglio 1997
«Ai fini della inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche in procedimenti diversi, secondo quanto previsto dall'art. 270 c.p.p. non può parlarsi di «procedimento diverso» quando le indagini riguardino condotte di favoreggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2100 del 21 gennaio 1997
«Il delitto di concorso nel reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e quello di favoreggiamento aggravato dal fine di agevolare l'attività dell'associazione stessa, ai sensi dell'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16391 del 10 aprile 2013
«Integra il delitto di favoreggiamento personale la pressione effettuata su un terzo per indurlo a non presentare una denuncia di reato alle competenti autorità. (Fattispecie relativa al tentativo di un sacerdote di dissuadere una sua parrocchiana...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10167 del 4 marzo 2013
«Integra il reato di favoreggiamento personale la condotta di chi, a seguito di un colloquio in carcere con una persona sottoposta a misura custodiale, si renda disponibile a consegnare fuori dell'istituto penitenziario una serie di messaggi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37384 del 1 ottobre 2003
«Integra il reato di favoreggiamento nella condotta di un ufficiale della Guardia di Finanza che su richiesta di un politico disponga il trasferimento di un ufficiale della polizia giudiziaria che sta conducendo indagini di vasta portata in materia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25715 del 12 giugno 2003
«Il rifiuto dell'acquirente di sostanza stupefacente di rivelare il nome del fornitore non è assimilabile a dichiarazione indiziante relativa a una sua condotta pregressa, ma costituisce esso stesso il reato di favoreggiamento personale, con la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21624 del 4 giugno 2002
«Non integra il reato di favoreggiamento personale la condotta del medico il quale acconsenta a prestare un intervento chirurgico ad un ricercato, quando all'attività professionale non sia seguita un'ulteriore condotta in favore del latitante per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31657 del 24 agosto 2001
«Non integra il reato di favoreggiamento personale la condotta permanente omissiva del medico, il quale, pedinato dalle forze di polizia, pone in essere accorgimenti vari allo scopo di non completare il tragitto verso la abitazione del latitante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7913 del 6 luglio 2000
«Non è configurabile il reato di favoreggiamento personale a carico del difensore il quale, avendo acquisito in modo lecito notizie interessanti la posizione processuale del proprio assistito, gliele riveli, prospettandogli nel contempo il pericolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9794 del 13 settembre 1994
«Non vi è alcun ostacolo (ed in particolare non è applicabile in tale ipotesi l'art. 514 c.p.p. in tema di letture vietate), alla possibilità di leggere ed utilizzare nel dibattimento le dichiarazioni di chi, esaminato dalla polizia giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9353 del 19 ottobre 1985
«Commette il reato di favoreggiamento personale, di cui all'art. 378 c.p., il tossicodipendente dichiarato non punibile ex art. 80 L. 22 dicembre 1975, n. 685, il quale aiuti lo spacciatore ad eludere le investigazioni dell'autorità con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4069 del 2 maggio 1983
«È configurabile il reato di favoreggiamento personale allorquando il medico non si limiti ad omettere l'invio del referto all'autorità giudiziaria — omissione alla quale è applicabile il comma secondo dell'art. 365 c.p. — ma ometta anche di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30744 del 11 luglio 2014
«Il giudizio abbreviato di appello si svolge, ai sensi del combinato disposto degli artt. 443 e 599 cod. proc. pen., nelle forme previste dall'art. 127 cod. proc. pen., con la conseguenza che non è necessario sostituire il difensore non presente,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45059 del 30 ottobre 2014
«Il delitto di patrocinio infedele di cui all'art. 380 c.p. ha natura di reato plurioffensivo in quanto, oltre a ledere l'amministrazione della giustizia e il regolare funzionamento dell'attività giudiziaria, che impone di rispettare i principi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12817 del 19 marzo 2013
«In tema di falsa testimonianza, l'esimente prevista dall'art. 384, comma primo, c.p., esclude la punibilità del testimone che abbia reso false dichiarazioni al fine di sottrarsi al pericolo di essere incriminato per un reato in precedenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28631 del 18 luglio 2007
«È scriminata, ai sensi dell'art. 384 c.p., la condotta di colui che rende falsa testimonianza per non confessare di avere erogato prestiti a tassi usurari, pur se già processato e assolto da tale imputazione, perché tale condotta,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7963 del 26 agosto 1997
«In tema di falsa testimonianza, è applicabile la esimente di cui all'art. 384, comma secondo, c.p. al soggetto che, assunto legittimamente come testimone perché al momento non vi erano a suo carico indizi di reità, risulti successivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8632 del 27 luglio 1995
«Perché possa operare la causa di giustificazione speciale prevista dall'art. 384, comma 1, c.p. (necessità di salvare sè medesimo od un prossimo congiunto da un grave ed inevitabile nocumento nella libertà o nell'onore) occorre che il fatto...»