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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8481 del 22 giugno 2000
«L'azione generale di arricchimento postula ai sensi dell'art. 2041 c.c. il carattere indebito dell'arricchimento di un soggetto a danno di un altro, sicché non è proponibile nel caso di attribuzione patrimoniale avvenuta in base ad una specifica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11454 del 23 luglio 2003
«In caso di chiamata in garanzia impropria, essendo l'azione principale e quella di garanzia fondate su titoli diversi, le due cause benché proposte all'interno di uno stesso giudizio rimangono distinte e scindibili; ne consegue che, se manchi da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5021 del 5 giugno 1997
«Fermo il profilo per cui l'art. 2041 c.c. prevede che l'indennità per indebito arricchimento sia liquidata nella minor somma tra l'arricchimento ricevuto da chi si sia avvantaggiato della prestazione senza causa, e la diminuzione patrimoniale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7242 del 18 luglio 1981
«La manovra di emergenza, compiuta dal conducente di un veicolo per evitare danni a sé o ad altri, non è a lui ascrivibile a titolo di colpa, anche concorrente, soltanto se la sua condotta precedente sia stata in tutto conforme a legge....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20334 del 15 ottobre 2004
«Il combinato disposto degli artt. 139 e 148 c.p.c., in base alla interpretazione costituzionalmente orientata di essi ( che emerge anche dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 28 del 2004) va letto nel senso che le notificazioni si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20747 del 3 ottobre 2007
«L'azione di arricchimento senza causa, ai sensi dell'art. 2041 c.c., ha carattere sussidiario e, quindi, non è proponibile quando il danneggiato può esercitare azioni tipiche per farsi indennizzare del pregiudizio subito; la valutazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10830 del 11 maggio 2007
«Se la parte che agisce in via risarcitoria deduce a sostegno della propria domanda fatti che possono indifferentemente comportare responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, il suo esclusivo riferimento alle norme sulla responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2577 del 6 marzo 1995
«È ipotizzabile il concorso tra responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale non solo quando lo stesso fatto è imputabile a più autori, a diversi titoli, ma anche quando in capo ad una stessa persona danneggiata sussiste una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6572 del 24 marzo 2006
«Mentre il risarcimento del danno biologico è subordinato all'esistenza di una lesione dell'integrità psico-fisica medicalmente accertabile, il danno esistenziale - da intendere come ogni pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed interiore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10898 del 25 luglio 2002
«In tema di risarcimento del danno patrimoniale conseguente alla morte dei genitori, qualora i figli, a seguito di detto evento, siano stati accolti dai nonni e questi abbiano provveduto alle spese di mantenimento, istruzione ed educazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5120 del 3 marzo 2011
«L'attività della P.A., anche nel campo della pura discrezionalità, deve svolgersi nei limiti posti della legge e dal principio primario del "neminem laedere", di cui all'art. 2043 c.c.; è, pertanto, consentito al giudice ordinario accertare se vi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 698 del 19 gennaio 2010
«La P.A. può essere riconosciuta responsabile, ai sensi dell'art. 2043 c.c., per il mancato o ritardato annullamento di un atto illegittimo (nella specie, un avviso di accertamento emesso dall'Agenzia delle entrate) nell'esercizio del potere di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 5 giugno 2007
«La responsabilità della RA. per l'esercizio illegittimo della funzione pubblica non consegue al dato obiettivo dell'adozione di un provvedimento illegittimo, dovendo il giudice ordinario svolgere una più penetrante indagine estesa anche alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11955 del 21 settembre 2001
«La risarcibilità dei danni derivanti ai soggetti privati dall'emanazione di atti o provvedimenti illegittimi della P.A., lesivi di situazioni di interesse legittimo, dipende in concreto dal necessario accertamento dell'effettività del danno e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13268 del 6 giugno 2006
«In tema di risarcimento danni derivanti dalla circolazione stradale, il caso fortuito, al pari della colpa del danneggiato o del terzo e della forza maggiore, qualora rappresenti l'unica causa che abbia determinato l'evento dannoso, fa venir meno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3038 del 17 maggio 1982
«Nell'ipotesi di furto di autoveicolo, del quale il proprietario non abbia impedito la circolazione contro la sua volontà con idonee cautele, l'assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile dipendente dalla circolazione dei veicoli a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25157 del 14 ottobre 2008
«La parte che si sia vista rigettare dal giudice di primo grado le proprie richieste istruttorie ha l'onere di reiterarle al momento della precisazione delle conclusioni, poiché, diversamente, le stesse dovranno ritenersi abbandonate e non potranno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25010 del 10 ottobre 2008
«Poiché l'ambiente naturale costituisce un bene pubblico di rango costituzionale, la lesione di esso fa sorgere in capo alle pubbliche amministrazioni preposte alla sua tutela il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale derivatone. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23053 del 30 ottobre 2009
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, ove tra quest'ultimo e la morte della vittima sia trascorso un apprezzabile lasso di tempo, l'ammontare del danno biologico che gli eredi del defunto richiedono "iure successionis" va calcolato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2134 del 25 febbraio 2000
«È configurabile un danno biologico risarcibile per gli stretti congiunti della persona deceduta per effetto di illecita condotta altrui, allorché, le sofferenze causate a costoro da detta perdita abbiano determinato una lesione della integrità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8827 del 31 maggio 2003
«... È dunque escluso che si possa far carico al giudice di non aver indicato le ragioni per le quali il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare - costituente la condizione per il ricorso alla valutazione equitativa di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14402 del 30 giugno 2011
«Le "tabelle per la liquidazione del danno non patrimoniale derivante da lesione all'integrità psico-fisica" predisposte dal Tribunale di Milano costituiscono valido e necessario criterio di riferimento ai fini della valutazione equitativa ex...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3414 del 7 marzo 2003
«In tema di danno biologico, qualora il giudice di merito abbia adottato il criterio cosiddetto «tabellare», la riduzione del valore del punto percentuale di invalidità operata per adeguarlo (e, quindi, personalizzarlo), da quello fissato in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9052 del 19 aprile 2006
«Il rapporto fra contratti collettivi — come è da qualificare anche il contratto aziendale — di diverso livello deve essere risolto in base non già al principio della subordinazione del contratto collettivo locale a quello nazionale (salva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12098 del 18 maggio 2010
«Il contrasto fra contratti collettivi di diverso ambito territoriale (nella specie, nazionale e regionale) va risolto non in base a principi di gerarchia e di specialità proprie delle fonti legislative, ma sulla base della effettiva volontà delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15039 del 4 luglio 2007
«Il contratto individuale di lavoro stipulato alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni deve conformarsi al contratto collettivo il quale, a sua volta, demanda al contratto collettivo integrativo di ente l'attuazione delle sue disposizioni;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11634 del 22 giugno 2004
«Ai contratti collettivi non è consentito, in forza del principio della intangibilità dei diritti quesiti, di incidere su diritti soggettivi, che siano già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno specifico mandato o di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17310 del 25 giugno 2008
«Nei rapporti giuridici di durata, quale il rapporto di lavoro, non è interdetto al legislatore e alle parti stipulanti i contratti collettivi di modificare, in peius la posizione di una delle parti, anche mediante la modifica di un sistema di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8998 del 3 luglio 2001
«L'efficacia probatoria delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. è subordinata — in ragione della loro formazione al di fuori del processo e senza le garanzie dello stesso — all'esclusiva volontà della parte contro la quale esse sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3785 del 17 febbraio 2009
«In tema di responsabilità del datore di lavoro per mancato rispetto dell'obbligo di prevenzione di cui all'art. 2087 cod. civ è necessario che l'evento dannoso sia riferibile a sua colpa, non potendo esso essere ascritto al datore medesimo a...»