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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20635 del 30 settembre 2014
«Il soggetto leso che invochi la tutela possessoria, ove intenda ottenere la condanna dell'autore dello spoglio o della turbativa anche al risarcimento dei danni, deve necessariamente richiedere al giudice, nel termine previsto dall'art. 703,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23423 del 4 novembre 2014
«In tema di deliberazione delle sentenze, salvo le ipotesi espressamente disciplinate dalla legge, in cui anche nel processo civile vige il principio della decisione immediata, nessun termine è previsto in via generale per l'apertura della camera...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27527 del 30 dicembre 2014
«A norma dell'art. 618 c.p.c. (nel testo attualmente vigente), l'introduzione del giudizio di merito nel termine perentorio fissato dal giudice dell'esecuzione, all'esito dell'esaurimento della fase sommaria, deve avvenire con la forma dell'atto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17306 del 31 agosto 2015
«Nel giudizio di opposizione agli atti esecutivi il termine, assegnato dal giudice all'esito della trattazione camerale per l'introduzione della fase di merito, non decorre dal deposito del provvedimento sommario, ma dal momento in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2063 del 5 febbraio 2015
«Nell'ipotesi di incorporazione di società nel corso di un giudizio di cognizione e nel vigore della disciplina anteriore alla riforma del diritto societario, il difensore della società incorporata non può avvalersi della procura conferita da...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 21914 del 27 ottobre 2015
«Qualora nel corso di un procedimento introdotto con il rito sommario di cognizione, di cui all'art. 702-bis c.p.c., insorga una questione di pregiudizialità rispetto ad altra controversia, che imponga un provvedimento di sospensione necessaria, ai...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3277 del 18 febbraio 2015
«Nel giudizio di opposizione all'esecuzione promossa in base a titolo esecutivo di formazione giudiziale, la contestazione del diritto di procedere ad esecuzione forzata può essere fondata su vizi di formazione del provvedimento solo quando questi...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 4412 del 4 marzo 2015
«Nel procedimento camerale, il giudice, al fine di garantire il contraddittorio, l'esercizio del diritto di difesa e l'effettività della tutela giurisdizionale, deve esercitare poteri ufficiosi anche mediante l'applicazione estensiva ed analogica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4758 del 10 marzo 2015
«In applicazione del nuovo codice di procedura penale il rapporto tra processo civile e penale si configura in termini di pressoché completa autonomia e separazione, nel senso che, ad eccezione di alcune e limitate ipotesi di sospensione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 818 del 20 gennaio 2015
«Nel giudizio di cognizione introdotto dall'opposizione a decreto ingiuntivo, chiesto ed ottenuto sulla base di titoli cambiari e facendo riferimento ad un determinato rapporto causale, l'opposto non può invocare, a fondamento della propria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19720 del 3 ottobre 2016
«I provvedimenti possessori, pur restando efficaci indipendentemente dall'instaurazione del giudizio di merito in applicazione dell'art. 669 octies, ultimo comma, c.p.c., sono inidonei ad acquisire efficacia di giudicato, non avendo carattere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20018 del 6 ottobre 2016
«In tema di opposizione agli atti esecutivi, in caso di inosservanza del termine per la notificazione del ricorso e del decreto, il giudice dell'esecuzione, ove non sussistano i presupposti per una rimessione in termini ex art. 153 c.p.c., non può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21739 del 27 ottobre 2016
«In tema di arbitrato, è inammissibile il ricorso per cassazione ex art. 111, comma 7, Cost. avverso il provvedimento della corte d'appello che, in sede di reclamo, abbia negato l'esecutorietà del lodo; invero, anche se la decisione incide sul...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 23224 del 15 novembre 2016
«In tema di conflitti di giurisdizione, per potersi ravvisare un conflitto negativo denunciabile ai sensi dell'art. 362, comma 2, n. 1, c.p.c., occorre che vi sia una doppia declinatoria di giurisdizione - l'una del giudice ordinario e l'altra del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26782 del 22 dicembre 2016
«L'attore contro il quale il convenuto abbia proposto domanda riconvenzionale ben può opporre, a sua volta, altra riconvenzionale, avendo egli qualità di convenuto rispetto alla prima, e tale principio, valido per il processo di cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2102 del 14 marzo 1986
«Nel corso di un procedimento instaurato per il reato di calunnia, il giudice che ha la cognizione di questo reato ha pure competenza nel valutare autonomamente e direttamente i fatti oggetto della calunniosa incolpazione, per cui non deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1258 del 28 luglio 1992
«Tali presupposti interpretativi non hanno subito modificazione con la disposizione dell'art. 671 c.p.p., la quale si inserisce nel processo di espansione applicativa dell'istituto della continuazione al di là dei confini del giudizio di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 79 del 10 marzo 1992
«A tal fine, il giudice dell'esecuzione non può attribuire rilievo alle nullità eventualmente verificatesi nel corso del processo di cognizione in epoca precedente a quella del passaggio in giudicato della decisione, ma deve limitare il proprio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2373 del 20 dicembre 1993
«In riferimento alle pronunce della Corte di cassazione, la procedura della correzione degli errori materiali può essere utilizzata per ovviare alla mera discordanza tra l'effettivo pensiero del giudice e la sua esteriorizzazione od anche, alla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 367 del 20 maggio 1993
«Il potere riconosciuto al giudice di appello dall'art. 597, quinto comma, c.p.p. di applicare anche di ufficio con la sentenza i benefici degli artt. 163 e 175 c.p. ed una o più circostanze attenuanti, si pone come eccezionale e discrezionale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3928 del 18 gennaio 1993
«La situazione di stasi non è elemento sufficiente ai fini della configurabilità del conflitto di competenza, in quanto sono necessari altri tre requisiti: a) che la questione di competenza costituisca un punto pregiudiziale (anche solo logicamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6359 del 23 giugno 1993
«Siffatto principio esplica la sua efficacia nel giudizio di cognizione, ma conserva validità anche in quello di revisione nell'ipotesi in cui tra i nuovi elementi offerti a dimostrazione della ingiustizia della sentenza di condanna sia un alibi la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7010 del 14 luglio 1993
«Il quinto comma dell'art. 597 c.p.p. (cognizione del giudice di appello) prevede interventi ope iudicis in ordine a benefici, a concessione di attenuanti nonché a giudizi di comparazione di circostanze: anche in assenza di richiesta di attenuante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 120 del 18 marzo 1996
«Nel procedimento di prevenzione (come del resto in quello di sorveglianza) non è riconosciuto all'interessato il diritto ad intervenire all'udienza, ma soltanto il diritto ad essere sentito qualora ne faccia richiesta; conseguentemente in tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44 del 4 gennaio 1996
«Quando la concessione delle attenuanti generiche non rappresenti la risultante di una pronuncia formulata all'esito di un giudizio di cognizione, ma si ponga quale semplice elemento dell'accordo delle parti, non può valere la regola secondo cui i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4467 del 9 dicembre 1998
«La decisione del giudice di merito che abbia applicato in sentenza il condono al di fuori dei casi consentiti dalla legge può essere emendata in sede di cognizione solo attraverso il giudizio di impugnazione, attivabile dal P.M. che abbia proposto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10379 del 1 settembre 1999
«In tema di impugnazioni, poiché l'obbligo di immediata declaratoria delle cause di non punibilità di cui all'art. 129 c.p.p. presuppone che il giudice del gravame sia stato effettivamente investito della cognizione del processo, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13263 del 17 novembre 1999
«In sede di impugnazione l'immediata declaratoria delle cause contemplate dall'art. 129 c.p.p. presuppone che il giudice sia investito della cognizione del processo, il che non si verifica nel caso di gravame originariamente inammissibile: questo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6557 del 3 febbraio 2000
«Quando si chieda l'applicazione della continuazione in fase esecutiva di ordine a più condanne, delle quali quella più grave sia stata pronunciata per più reati già uniti dal vincolo della continuazione nel giudizio di cognizione, deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11290 del 20 marzo 2002
«In tema di misure cautelari reali, la giustificazione della misura deriva dalla pericolosità sociale della cosa e non dalla colpevolezza di colui che ne abbia la disponibilità, così che il sequestro preventivo, di cui all'art. 321 c.p.p., pur se...»