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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38349 del 24 ottobre 2011
«Integra il reato di falsità materiale commessa dal privato (art. 482 c.p.), la condotta di colui che esponga sul parabrezza della propria autovettura una fotocopia del permesso rilasciatogli per l'accesso a zona con traffico limitato, in quanto la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10121 del 28 novembre 1979
«Commette il delitto di falso in certificazione amministrativa, ai sensi degli artt. 48 e 482 c.p., il privato che nel richiedere una licenza di costruzione esibisce a corredo della domanda una falsa planimetria indicante una superficie del suolo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6034 del 19 giugno 1981
«Essendo l'assegno bancario firmato in bianco da includere tra i titoli di credito trasmissibili per girata, ben può l'autorizzazione al riempimento promanare dal girante anziché dall'emittente.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 172 del 1 febbraio 1971
«L'aggravante di cui all'art. 61, n. 11 c.p. è compatibile col reato di falso in foglio firmato in bianco, perché questo presuppone l'abuso di un'autorizzazione a riempire il foglio, ricevuta per qualsiasi causa; non necessariamente l'abuso della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27915 del 7 luglio 2009
«Integra il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.) la condotta di colui che esponga nel cruscotto dell'auto, posteggiata in zona contrassegnata dall'obbligo di pagamento della sosta, una riproduzione fotostatica di contrassegno con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5427 del 27 maggio 1993
«Colui che emette un assegno bancario, falsificando la firma del titolare del conto corrente risponde del delitto di falso previsto agli artt. 485 e 491 c.p. e non anche di quello di emissione di assegno senza autorizzazione. Ciò perché l'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12630 del 4 dicembre 2000
«In tema di reati concernenti la vendita di armi, il delitto di commercio senza licenza può ritenersi integrato quando il titolare dell'autorizzazione ne violi i limiti imposti per qualità o quantità, mentre deve escludersi la sussistenza del reato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24110 del 24 ottobre 2013
«In tema di autorizzazione dell'interessato alla pubblicazione della propria immagine, le ipotesi previste dall'art. 97, secondo comma, della legge 22 aprile 1941, n. 633, ricorrendo le quali l'immagine può essere riprodotta senza il consenso della...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 16103 del 29 luglio 2015
«La competenza a provvedere sull'autorizzazione al riconoscimento del figlio nato fuori del matrimonio richiesta, ex art. 250, comma 5, c.c., dal genitore non ancora sedicenne, appartiene al tribunale ordinario. (Principio di diritto enunciato ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6132 del 26 marzo 2015
«Posto che la scelta della residenza del minore va adottata tenendo conto in via esclusiva del suo interesse, il giudice può confermare quella pur illegittimamente ed unilateralmente individuata da uno solo dei genitori, ma che comunque reputi in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19499 del 30 settembre 2015
«Al tutore di persona interdetta, già costituito e soccombente in primo grado, non necessita l'autorizzazione del giudice tutelare per appellare la relativa sentenza, mancando, in tale ipotesi, diversamente da quella dell'inizio "ex novo" del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24171 del 25 ottobre 2013
«In caso di accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, l'art. 493 c.c. non consente all'erede beneficiato di disporre liberamente dei beni dell'asse, ma rimette al giudice la valutazione della convenienza di qualsiasi atto di alienazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19893 del 29 settembre 2011
«In tema di condominio negli edifici, poiché tra le spese indicate dall'art. 1104 c.c., soltanto quelle per la conservazione della cosa comune costituiscono "obligationes propter rem", è legittima la rinuncia di un condomino all'uso dell'impianto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27519 del 19 dicembre 2011
«Per aver diritto al rimborso della spesa affrontata per conservare la cosa comune senza autorizzazione dell'amministratore o dell'assemblea, il condomino che vi ha provveduto deve dimostrare, ai sensi dell'art. 1134 c.c., che ne sussisteva...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3881 del 10 ottobre 2000
«La disciplina della revoca della patente prevista dal nuovo codice della strada è più favorevole all'imputato di quella precedente in quanto, mentre nella vigenza del codice della strada abrogato spettava alla discrezionalità del giudicante...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3489 del 3 marzo 1995
«Fra diversi decreti legge non esaminati dal Parlamento e succedutisi nel tempo sulla stessa materia senza soluzioni di continuità si verifica, ferma restando la loro precarietà, il fenomeno della cosiddetta successione di leggi nel tempo, regolato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2578 del 18 marzo 1993
«In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, in assenza dell'autorizzazione l'attività di scarico delle acque non può proseguire, pur se la P.A. risulti inadempiente o abbia mantenuto un silenzio ingiustificato. L'interessato in tal caso ha la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13885 del 3 dicembre 1999
«In tema di concorso di persone nel reato, integra il concorso di cui all'art. 110 c.p. non solo il vero e proprio «mandato», ma anche la «autorizzazione» al delitto, pur se da altri progettato, per quel tanto che la stessa autorizzazione comporta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3589 del 13 aprile 1996
«Nel settore ambientale, l'autorizzazione svolge non solo una funzione abilitativa cioè di rimozione di un ostacolo all'esercizio di alcune facoltà, ma assume anche un ruolo di controllo del rispetto della normativa e dei correlati standards e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40849 del 18 novembre 2010
«La configurabilità del reato di getto pericoloso di cose è esclusa in caso di emissioni (nella specie, di polveri) provenienti da attività autorizzata o disciplinata dalla legge, e contenute nei limiti normativi o dell'autorizzazione, in quanto il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 739 del 21 gennaio 1998
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. — getto pericoloso di cose (nel caso di specie, emissioni di vapori) — non si richiede un effettivo nocumento alle persone, in dipendenza della condotta contestata, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41582 del 12 novembre 2007
«In tema di inquinamento atmosferico, va esclusa la configurabilità del reato di cui all'art. 674 c.p. qualora le emissioni siano contenute nei limiti previsti dai valori contemplati nell'autorizzazione, residuando tuttavia doveri di attenzione e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6419 del 11 febbraio 2008
«In tema di getto pericoloso di cose, poiché è configurabile il concorso formale tra il reato di cui all'art. 674 c.p. e le norme speciali in materia ambientale, non sussiste rapporto di specialità tra la predetta fattispecie penale e la norma di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2475 del 17 gennaio 2008
«È configurabile il reato di cui all'art. 674 c.p. (emissione di gas, vapori o fumi atti ad offendere o molestare le persone) in presenza di «molestie olfattive» promananti da impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36905 del 14 settembre 2015
«È configurabile il reato di getto pericoloso di cose in caso di produzione di "molestie olfattive" mediante un impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera, in quanto non esiste una normativa statale che prevede disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18422 del 25 maggio 2006
«Integra il reato di cui all'art. 674, parte seconda, c.p. l'emissione, oltre il limite della normale tollerabilità, di gas, vapori, fumo provenienti dalla cucina annessa a un ristorante, non rientrante nella nozione di impianto o stabilimento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11556 del 31 marzo 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 674 c.p., emissione di gas, vapori e fumi atti a molestare le persone, nei casi in cui non sia stata richiesta l'autorizzazione, la cui assenza non determina automaticamente la integrazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19898 del 26 maggio 2005
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 674 c.p., emissioni di gas, vapore o fumo atti a cagionare offesa o molestia alle persone nei casi non consentiti dalla legge, il parametro di legalità deve individuarsi nel contenuto del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11295 del 1 ottobre 1999
«Il fatto di avere chiesto l'autorizzazione ad emettere nell'atmosfera gas provenienti da un insediamento produttivo — ex D.P.R. 203 del 1988 — non pregiudica i diritti dei terzi, vale a dire non discrimina l'operatore se i vapori o gas immessi...»