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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24132 del 13 novembre 2009
«Il verbale dell'assemblea di condominio, ai fini della verifica dei "quorum" prescritti dall'art. 1136 c.c., deve contenere l'elenco nominativo dei condomini intervenuti di persona o per delega, indicando i nomi di quelli assenzienti o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5180 del 29 aprile 1992
«A norma dell'art. 1145 c.c. l'azione di manutenzione del possesso è consentita nei rapporti fra privati non solo a colui che abbia già conseguito in concessione il godimento di un bene demaniale, ma anche a chi eserciti sul bene stesso poteri di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6278 del 22 giugno 1990
«Al possessore di azioni, il quale aderisca ad un aumento di capitale con denaro proprio, e poi subisca la rivendicazione dei titoli da parte del proprietario, deve riconoscersi l'indennità contemplata dall'art. 1150, secondo e terzo comma, c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4625 del 21 maggio 1987
«Nel giudizio possessorio assume rilievo esclusivo la situazione di fatto esistente al momento dello spoglio o della turbativa, con la conseguenza che, per l'esperimento delle azioni di reintegrazione o di manutenzione è sufficiente un possesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1551 del 21 gennaio 2009
«In tema di possesso, l'utilizzazione, da parte dei condomini di uno stabile, di un'area condominiale ai fini di parcheggio, non tutelabile con l'azione di reintegrazione del possesso di servitù, nei confronti di colui che - come nel caso di specie...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7691 del 13 luglio 1993
«In caso di condominio negli edifici, la modificazione di una parte comune e della sua destinazione, ad opera di taluno dei condomini, sottraendo la cosa alla sua specifica funzione e quindi al compossesso di tutti i condomini, legittima gli altri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 636 del 17 gennaio 2003
«Nel caso di spoglio o di turbativa posti in essere con più atti materiali distanziati nel tempo, il termine di un anno per l'esperimento dell'azione possessoria non può decorrere dal primo di essi se dopo ciascun atto, e senza nessuna opposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 855 del 2 febbraio 1999
«Dall'installazione di fili di ferro per stendere i panni decorre il termine annale per l'esperimento dell'azione di manutenzione onde chiedere la cessazione della turbativa consistente nello sgocciolamento dell'acqua sugli utenti del cortile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4649 del 27 aprile 1991
«La denuncia di nuova opera, avendo carattere preventivo in quanto mira ad evitare un danno, può essere promossa, così per difendere il possesso come per difendere il diritto di proprietà od un qualsiasi altro diritto reale, quando la nuova opera...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4497 del 9 ottobre 1978
«Al fine dell'esperimento della denuncia di nuova opera, ai sensi e nei casi di cui all'art. 1171 c.c., il proprietario del fondo nel quale l'opera sia stata intrapresa, ancorché non possessore, deve presumersi autore della medesima, fino a che non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4703 del 27 maggio 1997
«È correttamente qualificata actio finim regundorum , e non rivendica, l'azione proposta dal proprietario che, pur in presenza di un confine apparente, ne deduca l'incertezza per intervenuta usurpazione di una porzione del proprio terreno da parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17940 del 25 novembre 2003
«Il danno lamentato da un soggetto per la mancata partecipazione ad alcune pubbliche gare per il conferimento del servizio di accertamento e riscossione dell'imposta comunale sulle pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni, a causa della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26664 del 18 dicembre 2007
«In tema di cessione di credito futuro derivante da contratto di appalto non ancora eseguito, perfezionata prima della data della dichiarazione di fallimento, il debitore ceduto non è legittimato a far valere le ragioni del fallimento, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20657 del 25 settembre 2009
«In tema di obbligazioni solidali passive, il pagamento integrale da parte di uno dei coobbligati, ed il successivo esperimento da parte di quest'ultimo dell'azione di regresso nei confronti degli altri condebitori, determinano l'esaurimento del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5287 del 8 marzo 2007
«Nell'ambito dei canoni di interpretazione delineati dagli artt. 1362 e segg. c.c. e, in particolar modo, nell'interpretazione delle norme dei contratti collettivi di lavoro di diritto comune, non esiste un principio di gerarchia tra i canoni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1980 del 13 ottobre 1970
«Nel caso che le parti contraenti abbiano concordato il diritto di recesso, mediante la corresponsione della caparra o del doppio di questa (caparra penitenziale), il contratto si risolve per semplice volontà di una delle parti, senza che occorra...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3337 del 30 marzo 1998
«Una volta esclusa la decadenza di cui all'art. 6 della legge n. 604 del 1966 per mezzo di tempestiva impugnazione stragiudiziale, l'azione in giudizio diretta, in base all'art. 18, L. n. 300 del 1970, all'annullamento del licenziamento privo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16937 del 25 luglio 2006
«Il contratto preliminare deve essere inteso come struttura negoziale autonoma destinata (quantomeno in ipotesi di c.d. «preliminare impuro» ovvero «a prestazioni anticipate») a realizzare un assetto di interessi prodromico a quello che sarà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 153 del 23 gennaio 1970
«Lo stato di bisogno, richiesto dall'art. 1448 c.c. per l'esperimento dell'azione di rescissione per lesione, può essere generato dalle cause più disparate, ma deve consistere, in ogni caso, in una deficienza di mezzi pecuniari, per cui tutti gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1413 del 25 luglio 2006
«In tema di azione revocatoria promossa dalla banca nei confronti del fideiussore, al fine di verificare l'anteriorità del credito per gli effetti di cui all'art. 2901 c.c., occorre fare riferimento al momento dell'accreditamento a favore del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9926 del 11 maggio 2005
«La stipulazione di un contratto a prestazioni corrispettive e l'inadempimento di uno dei contraenti sono, ai sensi dell'art. 1453 c.c., i fatti costitutivi del diritto dell'altro contraente ad ottenere la risoluzione del contratto, ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7078 del 25 novembre 1983
«Al fine della proponibilità della domanda di adempimento del contratto a prestazioni corrispettive, l'ostacolo costituito del precedente esperimento di azione per la risoluzione del contratto medesimo (art. 1453 secondo comma c.c.) viene meno a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5100 del 9 marzo 2006
«Ai sensi dell'art. 2935 c.c., il termine di prescrizione, in relazione al risarcimento di ogni danno da inadempimento, inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere, indipendentemente dalla data della pronuncia risolutiva.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5963 del 1 luglio 1996
«In tema di vendita di autoveicoli, ricorre l'ipotesi di vendita di aliud pro alio , che legittima l'esperimento dell'azione generale di risoluzione ex art. 1453 c.c., quando l'autoveicolo non possa assolvere alla funzione economico-sociale sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12947 del 22 novembre 1999
«L'operatività della garanzia per evizione presuppone l'esperimento positivo da parte di un terzo dell'azione di rivendica, e cioè la privazione del compratore, dopo la stipula del contratto, in tutto in parte della proprietà del bene acquistato;...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3249 del 16 maggio 1981
«Ai sensi dell'art. 1483 c.c., la garanzia per evizione — che sanziona l'inadempimento del venditore all'obbligazione di cui all'art. 1476 n. 2 c.c. — impone al venditore medesimo di risarcire il danno nei limiti del cosiddetto interesse negativo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3137 del 12 maggio 1981
«La disposizione contenuta nell'art. 1492, comma terzo c.c., la quale preclude al compratore l'azione di risoluzione del contratto se la cosa affetta da vizi sia stata da lui trasformata, è espressione di un principio generale secondo cui non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18352 del 13 settembre 2004
«In un contratto di vendita, per il sorgere dell'obbligo di prestare garanzia per i vizi della cosa pur in presenza di vizi facilmente riconoscibili dall'acquirente, si richiede una specifica assicurazione sull'assenza di vizi, con la quale il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4094 del 9 novembre 1976
«La misura della riduzione del prezzo di vendita, per il caso di vizi della cosa venduta e di esperimento da parte del compratore della actio quanti minoris (art. 1492 c.c.), deve essere determinata in funzione della necessità di ripristinare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5065 del 28 aprile 1992
«Nel caso in cui, trattandosi di vendita a consegne ripartite, l'azione di risoluzione per vizi, nonostante il perimento di una parte dei beni, non sia preclusa, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 1492 c.c., perché i vizi riguardavano solo alcune...»