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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 95 del 8 marzo 1996
«La registrazione di una conversazione con un ufficiale di polizia giudiziaria, non verbalizzata quale escussione di persona informata dei fatti, costituisce mezzo di prova atipico, non disciplinato dalle vigenti disposizioni, sicché non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5976 del 19 giugno 1997
«Qualora la parte rinunci all'assunzione di una prova già, su sua richiesta, ammessa, detta rinuncia non vincola il giudice, il quale deve comunque valutare se la prova in questione sia divenuta o meno superflua e provvedere, quindi, in caso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1491 del 4 ottobre 1999
«A seguito della sentenza n. 109/99 della Corte costituzionale il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, di cui all'art. 314 c.p.p., è riconoscibile, entro gli stessi limiti previsti per la custodia cautelare, anche a favore di chi abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4273 del 13 aprile 1994
«Correttamente viene esclusa la revoca per abolitio criminis, ai sensi dell'art. 673 c.p.p. della condanna per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti quando, anche dalla sola motivazione della sentenza di condanna, risulti che, secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4380 del 21 febbraio 2013
«In tema di società in nome collettivo, il socio che, dopo lo scioglimento e la cancellazione di quest'ultima dal registro delle imprese, abbia provveduto al pagamento di un debito sociale residuo ha diritto, alla stregua degli articoli 2291 e 1299...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30286 del 9 settembre 2002
«In caso di rifiuto dell'esame richiesto dal P.M. da parte dell'imputato è legittima la lettura dei verbali contenenti le dichiarazioni rese dal medesimo in sede di indagini preliminari, ai sensi dell'art. 513, comma 1, c.p.p., e l'espletamento di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41281 del 18 dicembre 2006
«Il potere del giudice di disporre d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, ai sensi dell'articolo 507 c.p.p., può essere esercitato pur quando non vi sia stata precedente acquisizione di prove, e anche con riferimento a prove che le parti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32343 del 9 agosto 2007
«I verbali d'ispezione dei luoghi eseguiti dalla polizia giudiziaria sono atti irripetibili, come tali legittimamente acquisibili al fascicolo del dibattimento, allorché si limitino alla descrizione di situazioni o luoghi suscettibili di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5177 del 30 marzo 1994
«Qualora l'esame dell'imputato sia richiesto tanto da costui che dal P.M., l'ordine di escussione non è determinabile con esclusivo riferimento alla previsione dell'art. 503, comma 2, c.p.p., che non contempla l'ipotesi di una richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9714 del 13 novembre 1996
«La «ricitazione» di ufficio, da parte del giudice di testi già escussi non è un provvedimento abnorme né dà luogo a nullità. Invero come il giudice, terminata l'acquisizione delle prove, può disporre nuovi mezzi, a maggior ragione può escutere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9707 del 18 settembre 1995
«L'assunzione di una testimonianza ai sensi dell'art. 507 c.p.p. in un momento diverso da quello indicato dalla norma («terminata l'acquisizione delle prove») costituisce mera irregolarità e non è sanzionata né sotto il profilo della nullità, né...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10819 del 25 novembre 1993
«Il potere del giudice di disporre d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, previsto dall'art. 507 c.p.p., può essere esercitato anche a conclusione del dibattimento, terminata la discussione, dal momento che non sussiste alcuna preclusione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27918 del 14 luglio 2011
«Ai fini dell'acquisizione mediante lettura dibattimentale, ex art. 512 bis c.p.p., delle dichiarazioni rese, nel corso delle indagini, da persona residente all'estero, è necessario preliminarmente accertare l'effettiva e valida citazione del teste...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12940 del 12 aprile 2006
«A seguito delle modifiche introdotte con l'art. 43 della legge n. 479 del 1999 all'art. 512 bis c.p.p. è necessario che il P.M., a sostegno della richiesta di lettura in dibattimento delle dichiarazioni rese da persona residente all'estero,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1443 del 6 febbraio 1998
«In tema di modifica dell'art. 513 c.p.p., presupposto della disciplina transitoria prevista dall'art. 6 della legge n. 267 del 1997 è l'incondizionata ed immediata applicabilità della nuova norma anche nei dibattimenti già in corso, quando si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6298 del 25 maggio 1992
«La deposizione resa da un testimone non contenuto in una lista depositata nei termini prescritti dall'art. 567, comma 2, c.p.p. 1988 è colpita da sanzione di inammissibilità e, quindi, è inutilizzabile ai fini della decisione (art. 191 c.p.p....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5765 del 12 aprile 2012
«L'art. 6, n. 1, della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968, secondo il quale, in caso di pluralità di convenuti, il convenuto domiciliato nel territorio di uno Stato contraente può essere citato davanti al giudice nella cui...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 49 del 3 gennaio 2014
«In tema di società in nome collettivo, il beneficio d'escussione disciplinato dall'art. 2304 cod. civ. ha efficacia limitatamente alla fase esecutiva, consentendo al creditore di procedere coattivamente a carico del socio a condizione di aver...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44446 del 4 novembre 2013
«In tema di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis cod. pen.), la confisca del profitto non può essere disposta nel caso di restituzione integrale all'erario della somma anticipata dallo Stato, giacché tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9760 del 4 maggio 2011
«Ai fini dell'accertamento del requisito di fallibilità di cui all'art. 1 art. 1, secondo comma, lettera c), la legge fall., occorre procedere a valutazione dell'esposizione complessiva dell'imprenditore, anche con riguardo ai debiti non scaduti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1717 del 14 febbraio 2000
«In caso di contrasto tra quanto riferito dai testi de relato e dalla fonte da essi indicata, è legittima l'attribuzione, in esito ad esauriente verifica, di maggiore veridicità alle dichiarazioni dei primi, in quanto l'art. 195 c.p.p. non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 611 del 27 gennaio 1981
«Le nullità attinenti alla deduzione ed all'assunzione di prove testimoniali sono relative, e perciò sanabili per acquiescenza della parte a svantaggio della quale la prova si sia svolta. Pertanto, qualora sia sentito un teste, che il giudice abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3504 del 12 gennaio 2000
«Il dettato dell'art. 304, secondo comma, c.p.p., nel fare riferimento a “dibattimenti particolarmente complessi”, intende comprendere, in tale locuzione, le difficoltà e gli ostacoli attinenti sia al singolo processo, ivi inclusa l'esigenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3502 del 9 aprile 1987
«Al fine di considerare decaduta la parte da una prova testimoniale già ammessa, per mancata indicazione dei testi da escutere o per altra causa, è irrilevante il fatto che il giudice istruttore non abbia emesso una esplicita pronuncia di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4659 del 20 agosto 1984
«Il deferimento del giuramento suppletorio, che presuppone l'esaurimento dei mezzi istruttori chiesti dalle parti senza che sia stata raggiunta una prova piena in favore di uno dei contendenti, non trova ostacolo nella mancata escussione di tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9234 del 17 aprile 2009
«Alla luce del principio costituzionale della durata ragionevole del giudizio, il giudice può revocare la prosecuzione di una prova orale quando ritenga superflua l'ulteriore assunzione e sufficienti gli elementi raccolti, non essendo necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6432 del 1 luglio 1998
«I vizi attinenti alla deduzione, alla tempestività, alla ammissione e all'assunzione della prova testimoniale, in quanto concernenti materia affidata alla disponibilità delle parti, sono relativi e quindi sanabili per acquiescenza della parte a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9061 del 12 maggio 2004
«L'eccezione di incapacità a testimoniare deve essere sollevata in sede di assunzione della prova, o nella prima difesa successiva, o al più tardi dal momento della acquisita conoscenza della nullità stessa ove successiva, restando, in difetto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7800 del 14 luglio 1993
«L'escussione di un teste che abbia assistito alle deposizioni dei testimoni precedentemente sentiti, in violazione del disposto dell'art. 251, primo comma, c.p.c. — secondo cui i testimoni sono esaminati separatamente — non comporta la nullità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2401 del 26 giugno 1976
«Il giudice, usando della facoltà concessa dal secondo comma dell'art. 253 del codice di procedura civile, ben può rivolgere al teste, d'ufficio o su istanza delle parti, tutte le domande che ritiene utili a chiarire i fatti sui quali il teste è...»