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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5537 del 13 aprile 2001
«...violazione dell'art. 86 c.c. — da chi non aveva libertà di stato, è destinato a produrre effetti finché non sia impugnato da uno dei soggetti legittimati (tra cui anche il pubblico ministero) e non sia emessa la pronuncia del giudice di nullità.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1739 del 2 marzo 1999
«In virtù del principio del favor matrimonii , l'atto di matrimonio non perde validità se non sia stato impugnato per una delle ragioni indicate dagli artt. 117 e seguenti c.c. e non sia intervenuta una pronuncia di nullità o di annullamento; ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 720 del 6 febbraio 1986
«Con riguardo alla nullità del matrimonio derivante dalla violazione degli artt. 86, 87 e 88 c.c. (mancanza di libertà di stato, vincolo di parentela, affinità, adozione ed affiliazione, omicidio), l'«interesse legittimo ed attuale», la cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4306 del 15 maggio 1997
«Il suddetto accordo di separazione, in quanto inserito nel verbale d'udienza (redatto da un ausiliario del giudice e destinato a far fede di ciò che in esso è attestato), assume forma di atto pubblico ai sensi e per gli effetti dell'art. 2699...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1208 del 13 febbraio 1985
«...dei figli in contrasto con gli interessi dei medesimi, conferisce al giudice il potere - dovere di controllare i suddetti accordi anche nel merito, e non solo cioè in relazione all'eventuale contrasto con inderogabili principi di ordine pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18870 del 10 luglio 2008
«...del tribunale individua una modalità che soddisfa scopi di interesse pubblico che trascendono quelli della pubblicità e, del resto, l'estratto dell'atto di matrimonio si identifica solo con quello a firma dell'ufficiale dello stato civile.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9034 del 12 settembre 1997
«...futura acquisizione, ma un contratto atipico, con propri presupposti e finalità, soggetto per la forma alla comune disciplina e, quindi, se relativo a beni immobili, validamente stipulabile con scrittura privata senza necessità di atto pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9846 del 11 novembre 1996
«Questa divisione non incide, infatti, su una situazione giuridica di comunione legale speciale (alla quale soltanto è riferibile la disciplina degli artt. 162 e 163 c.c.), che non esiste più nel momento in cui viene posta in essere la divisione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8758 del 18 agosto 1993
«...esercizio della privata autonomia, è soggetto alle norme ordinarie e non costituisce convenzione matrimoniale da stipularsi con atto pubblico a pena di nullità, con la conseguenza che tale accordo può essere provato anche a mezzo di testimoni.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15778 del 14 dicembre 2000
«Ne consegue che, in tale ipotesi, il bene acquisito successivamente al matrimonio da uno dei coniugi in regime di comunione legale, è ricompreso tra quelli esclusi da detto regime, ai sensi dell'art. 179, lett. b), c.c., senza che sia necessario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1279 del 19 febbraio 1996
«L'eccezione di annullamento del contratto è proponibile anche dopo il termine di prescrizione dell'azione di annullamento solo dalla parte convenuta per l'esecuzione del contratto (art. 1442 comma quarto c.c.) e non può essere utilmente opposta,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 71 del 5 gennaio 1994
«In tema di azione di disconoscimento di paternità, la relativa proposizione ad opera di minore infrasedicenne postula l'apprezzamento in sede giurisdiziaria dell'interesse di questi, non potendo considerarsi utile equipollente la circostanza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5633 del 9 giugno 1990
«Pertanto, non ha causa illecita per contrarietà a norme imperative o all'ordine pubblico, ma bensì è pienamente valido, in quanto informato alla detta normativa, il contratto con il quale un genitore naturale, ammettendo che un soggetto è stato da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3529 del 21 febbraio 2004
«La litispendenza, che determina la competenza in base al criterio della prevenzione, sussiste solamente quando fra due o più cause vi sia, oltre all'identità dei soggetti, anche l'identità di petitum e di causa petendi di guisa che la stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1345 del 10 febbraio 1998
«È affetto da nullità radicale l'obbligazione convenzionale, assunta verso terzi dal rappresentante dell'incapace, alla proposizione della necessaria istanza al giudice (competente per la relativa autorizzazione) in relazione ad atti negoziali da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 541 del 15 febbraio 1969
«L'impegno, assunto verso terzi dal rappresentante dell'incapace, di ottenere il provvedimento autorizzativo per la vendita di beni del medesimo, è radicalmente nullo per contrarietà a norme di ordine pubblico, contrastando con l'esigenza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2704 del 8 marzo 1995
«A norma dell'art. 418, secondo comma, c.c., ove sia in corso un giudizio diretto alla pronuncia dell'inabilitazione, il tribunale non può, per il principio della domanda, pronunciare d'ufficio l'interdizione dell'incapace, ancorché le emergenze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11175 del 17 luglio 2003
«L'intervento del pubblico ministero all'esame dell'interdicendo o dell'inabilitando costituisce — in considerazione delle conseguenze che il procedimento è diretto ad avere, a tutela degli interessi dell'interdicendo o dell'inabilitando, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15346 del 1 dicembre 2000
«Nel giudizio di interdizione, la mancata partecipazione del pubblico ministero all'esame personale dell'interdicendo non determina la nullità della sentenza, una volta che siano state osservate le norme che ne impongono a pena di nullità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 557 del 6 marzo 1970
«Il diritto agli alimenti esula dall'ambito dei rapporti familiari, sottraendosi quindi ai principi d'ordine pubblico che investono la loro disciplina, così come quella delle limitazioni di prove a detti rapporti inerente, e, rientrando nella sfera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6957 del 26 maggio 2000
«La quota di partecipazione in una società a responsabilità limitata esprime una posizione contrattuale obiettiva che va considerata come bene immateriale equiparabile al bene mobile non iscritto in pubblico registro ai sensi dell'art. 812 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3665 del 14 febbraio 2011
«...comporta per l'ente titolare anche la sussistenza di oneri di "governance" finalizzati a rendere effettive le varie forme di godimento e di uso pubblico del bene. (Principio enunciato in relazione alle c.d. valli da pesca della laguna di Venezia).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10253 del 20 ottobre 1997
«...disposizione, ma una qualifica che attiene alla destinazione concreta del bene ed alla sua caratterizzazione funzionale secondo taluna delle varie destinazioni ad uso pubblico previste dalla legge per ciascuna delle categorie dei beni demaniali.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2352 del 12 aprile 1984
«...da terzi, ma non assumere l'efficacia probatoria dell'atto pubblico o della certificazione amministrativa, difettando il requisito del conferimento all'autore dei suddetti atti di una pubblica funzione di documentazione o certificazione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10817 del 11 maggio 2009
«A differenza di quanto previsto dall'art. 829 c.c. - secondo cui il passaggio di un bene dal demanio pubblico al patrimonio ha natura dichiarativa e può avvenire anche tacitamente - per i beni appartenenti al demanio marittimo, tra i quali si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10304 del 28 maggio 2004
«...con il mare, e comunque coinvolta dallo spostamento delle sue acque, tenuto conto anche delle maree, nonché quell'ulteriore porzione, fra detta striscia e l'entroterra, che venga concretamente interessata dalle esigenze di pubblico uso del mare.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4769 del 9 marzo 2004
«Il lido del mare - da intendersi come quella porzione di riva che è a contatto diretto, nel suo limite esterno, con le acque del mare e che resta normalmente coperta dalle ordinarie mareggiate, sicché ne riesce impossibile ogni altro uso oltre...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10876 del 30 aprile 2008
«A seguito dell'entrata in vigore dell'art. 822 c.c., l'appartenenza dei laghi al demanio pubblico prescinde dalla sussistenza delle condizioni previste dall'art. 1, primo comma, del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 essendo sufficiente, per...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 361 del 30 giugno 1999
«A norma degli artt. 1 T.U. n. 1775 del 1933 e 822 c.c., fanno parte di un corso d'acqua pubblico, e perciò appartengono al demanio idrico, non solo il letto di magra del fiume, ma anche le zone che, comprese tra questo e l'argine (naturale ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23705 del 9 novembre 2009
«L'appartenenza di una strada ad un ente pubblico territoriale può essere desunta da una serie di elementi presuntivi aventi i requisiti di gravità, precisione e concordanza prescritti dall'art. 2729 c.c., non potendo reputarsi, a tal fine,...»