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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13045 del 17 giugno 2005
«Nell'ipotesi di annullamento delle dimissioni presentate da un lavoratore subordinato (nel caso di specie, per vizi della volontà), il principio secondo cui l'annullamento di un negozio giuridico ha efficacia retroattiva non comporta il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11153 del 11 giugno 2004
«In tema di dimissioni del lavoratore, deve escludersi la rilevanza dell'errore nel quale il lavoratore stesso sia incorso in ordine, non già alla natura o agli effetti dell'atto di dimissioni, ma alla normativa previdenziale applicabile e alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7485 del 14 maggio 2003
«Perché l'incapacità naturale del dipendente possa rilevare come causa di annullamento delle sue dimissioni, non è necessario che si abbia la totale privazione delle facoltà intellettive e volitive, ma è sufficiente che tali facoltà risultino...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13523 del 30 ottobre 2001
«Le dimissioni presentate dal lavoratore sottoposto a procedura disciplinare non possono essere subordinate alla condizione risolutiva del futuro ed incerto accertamento della estraneità dello stesso lavoratore ai fatti contestati, posto che un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7839 del 8 giugno 2000
«Qualora il lavoratore deduca di essere stato licenziato oralmente e faccia valere in giudizio la inefficacia o invalidità di tale licenziamento, chiedendo la condanna del datore di lavoro al pagamento delle retribuzioni fino alla riammissione in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2170 del 25 febbraio 2000
«In ragione del carattere rigoroso della prova delle dimissioni del lavoratore, il comportamento di quest'ultimo consistente nell'abbandono del posto di lavoro non può, di per sé solo, avere il significato di una dichiarazione tacita di recesso,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5284 del 29 maggio 1999
«Quando il rapporto di lavoro subordinato venga a cessare per dimissioni del prestatore d'opera, quest'ultimo non è legittimato a chiedere, in dipendenza della cessazione immediata del rapporto, l'indennità sostitutiva del preavviso.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5776 del 10 giugno 1998
«Quando il contratto collettivo definisce l'assenza del lavoratore prolungata oltre i tre giorni e non giustificata quale dimissioni, l'assenza medesima assume il valore giuridico di un atto di dimissioni, in quanto considerata espressione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2048 del 25 febbraio 1998
«Le dimissioni del lavoratore costituiscono un atto a forma libera, salvo che per esse non sia stata convenzionalmente pattuita, individualmente, ovvero ad opera delle fonti collettive, la forma scritta ad substantiam . Il princípio opera anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1435 del 11 febbraio 1998
«Il lavoratore subordinato può liberamente disporre della propria facoltà di recesso dal rapporto, come nell'ipotesi di pattuizione di una garanzia di durata minima dello stesso. Non contrasta pertanto con alcuna norma o principio dell'ordinamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23235 del 3 novembre 2009
«In materia di recesso dal rapporto di lavoro, è valida la clausola del contratto individuale che preveda un termine di preavviso per le dimissioni più lungo rispetto a quello stabilito per il licenziamento, ove tale facoltà di deroga sia prevista...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5399 del 3 giugno 1994
«Con riguardo ad un rapporto di lavoro proseguito nella vigenza della L. 29 maggio 1982, n. 297 — relativamente al quale la determinazione dell'indennità di anzianità per il periodo sino al 31 maggio 1982 deve essere effettuata in base al principio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1602 del 14 febbraio 2000
«In tema di rapporti societari, l'indagine in tema di giusta causa di recesso (art. 2285 c.c.) va necessariamente ricondotta (così come per i rapporti di lavoro, di mandato, di apertura di credito, e per tutti quelli cui la legge attribuisca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6871 del 23 luglio 1994
«Nella società in accomandita semplice il potere di amministrazione non costituisce requisito connaturale ed essenziale del socio accomandatario, dal momento che l'art. 2318, secondo comma, c.c., non prevedendo il necessario conferimento di detto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25944 del 11 dicembre 2007
«In tema di rimozione delle cause di ineleggibilità alla carica di consigliere regionale da parte di un amministratore con funzioni di rappresentanza di ente o di azienda dipendente dalla Regione, non si applica l'art. 2385 c.c., il quale prescrive...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25861 del 21 dicembre 2010
«Gli atti interruttivi della prescrizione riconducibili alla previsione dell'art. 2943, quarto comma. c.c., consistono in atti recettizi, con i quali il titolare del diritto manifesta al soggetto passivo la sua volontà non equivoca, intesa alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18660 del 30 ottobre 2012
«In tema di condominio negli edifici, la "prorogatio imperii" dell'amministratore - che trova fondamento nella presunzione di conformità alla volontà dei condomini e nell'interesse del condominio alla continuità dell'amministrazione - si applica in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6342 del 23 aprile 2012
«La dichiarazione di recesso del lavoratore, una volta comunicata al datore di lavoro, è idonea "ex se" a produrre l'effetto dell'estinzione del rapporto, che è nella disponibilità delle parti, a prescindere dai motivi delle dimissioni (purché non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4305 del 21 febbraio 2013
«Il principio per cui il rapporto di lavoro continua, con la permanenza delle reciproche obbligazioni delle parti, durante il periodo di preavviso, non impedisce che, nell'ipotesi di dimissioni, il dipendente che recede dal contratto possa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6788 del 4 maggio 2012
«In tema di società di capitali, l'efficacia delle dimissioni di un componente del collegio sindacale non consegue immediatamente a tale atto, ma è operativa, ai sensi dell'art. 2401 c.c., con la comunicazione al sindaco supplente del suo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12644 del 29 maggio 2007
«In tema di giudizio di equità, rientra fra i principi informatori della materia, ai quali è tenuto ad uniformarsi il giudice di pace a seguito della pronuncia n. 206 del 2004 della Corte costituzionale, quello di buona fede nelle esecuzione delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8266 del 17 giugno 2000
«Nell'ipotesi in cui il lavoratore abbia chiesto in giudizio la declaratoria di illegittimità del licenziamento intimatogli ed il datore di lavoro abbia chiesto il rigetto della domanda eccependo le dimissioni del dipendente, incorre nel vizio di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9616 del 16 giugno 2003
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4326 del 19 marzo 2012
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18438 del 8 settembre 2011
«È ammissibile l'azione di responsabilità nei confronti del cessato curatore fallimentare, pur in assenza della previa revoca dell'incarico e nonostante l'avvenuta approvazione del rendiconto, in quanto, da un lato, nonostante l'art. 38 legge fall....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27026 del 12 novembre 2008
«In tema di giuramento decisorio, non comportano nullità la mancata verbalizzazione della formula e l'omessa pronuncia della parola «giuro » atteso che detta nullità, ipotizzabile solo nei casi tipizzati dalla legge a norma dell'art. 156 c.p.c.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1281 del 2 febbraio 2000
«Non commette il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni ex art. 393 c.p. il datore di lavoro il quale prospetti a un dipendente, che aveva sottratto dalla cassa una banconota da lire centomila, che, in mancanza di sue volontarie...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17977 del 1 settembre 2011
«Ai fini della sussistenza della incapacità di intendere e di volere, costituente causa di annullamento del negozio (nella specie, dimissioni), non occorre la totale privazione delle facoltà intellettive e volitive, essendo sufficiente la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15444 del 7 luglio 2014
«Gli effetti della sospensione cautelare dal servizio permangono fino all'esito del procedimento penale o disciplinare, il cui esito favorevole condiziona il diritto del lavoratore alla percezione delle retribuzioni non corrisposte. Ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13485 del 13 giugno 2014
«Il protrarsi nel tempo di una situazione illegittima, quale il demansionamento del lavoratore accertato dal giudice di merito, non può essere inteso né come acquiescenza del lavoratore alla situazione imposta dal datore (cui compete il potere...»