-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6852 del 6 luglio 1996
«Poiché l'art. 516 c.p. contempla e punisce la semplice messa in commercio di sostanze alimentari adulterate, mutate nelle loro componenti naturali ed artificiosamente modificate o alterate nella loro essenza primaria ovvero commiste a sostanze...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7720 del 7 agosto 1996
«L'art. 473 c.p. (contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali), si propone di tutelare la fede pubblica contro gli specifici attacchi insiti nella contraffazione o alterazione del marchio o...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27542 del 15 luglio 2010
«Ai fini della configurabilità dell'aggravante prevista dall'ultimo comma dell'art. 614 c.p. (fatto commesso con violenza su persone o cose o da soggetto armato) non è sufficiente un rapporto occasionale tra gli atti di violenza e la violazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41073 del 20 ottobre 2004
«In materia di truffa contrattuale il mancato rispetto da parte di uno dei contraenti delle modalità di esecuzione del contratto, rispetto a quelle inizialmente concordate con l'altra parte, con condotte artificiose idonee a generare un danno con...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2041 del 17 febbraio 1987
«È configurabile il reato di truffa, nella specie contrattuale, quando il dolus in contrahendo si manifesta attraverso artifici o raggiri che, intervenendo nella formazione del negozio, inducono la controparte a prestare il proprio consenso e cioè,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18762 del 29 aprile 2013
«Nel delitto di truffa, mentre il requisito del profitto ingiusto può comprendere in sé qualsiasi utilità, incremento o vantaggio patrimoniale, anche a carattere non strettamente economico, l'elemento del danno deve avere necessariamente contenuto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8443 del 17 luglio 1998
«I delitti di turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) e di truffa (art. 640 c.p.) possono concorrere formalmente, dato che essi sono caratterizzati da distinte oggettività giuridiche - l'uno essendo rivolto alla difesa del regolare...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26107 del 18 giugno 2003
«È configurabile il reato di truffa nel caso in cui l'imputato, esaltando i suoi poteri divinatori, induca in errore una persona particolarmente indifesa ed esposta, per la propria credulità, a pensare di potersi liberare dei propri mali attraverso...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10792 del 16 marzo 2001
«In tema di insolvenza fraudolenta, l'obbligazione, assunta dall'agente con il proposito di non adempierla, deve avere ad oggetto una prestazione di dare e non quella di svolgere una specifica attività in favore dell'altra parte, giacché uno degli...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1658 del 23 febbraio 1993
«In tema di truffa, l'espediente di presentare per il rimborso note di spese non dovute, inframmezzate ad altre regolari, approfittando del rapporto di lavoro che induce a presumere la correttezza tra le parti, ben può rientrare nel concetto di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9194 del 12 settembre 1991
«L'artificio o il raggiro richiesto per la sussistenza del reato di truffa può consistere anche nel semplice silenzio, maliziosamente serbato su alcune circostanze da chi abbia il dovere di farle conoscere, in quanto il comportamento dell'agente in...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10833 del 27 luglio 1990
«In tema di truffa consumata ogni questione in ordine all'idoneità astratta, dell'artificio o del raggiro, ad ingannare e sorprendere l'altrui buona fede non ha alcuna rilevanza, essendo l'idoneità dimostrata dall'effetto raggiunto. (Nella specie...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1990
«Il bene giuridico che il reato di falso protegge è l'interesse di garantire la pubblica fede, mentre il bene giuridico protetto nel delitto di truffa è l'interesse concernente l'inviolabilità del patrimonio; i due cennati reati, oltre ad...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17202 del 7 dicembre 1989
«In tema di truffa solo la grossolanità o incredibilità dell'artificio o del raggiro possono far dubitare dell'attitudine del mezzo impiegato ad indurre in errore, mentre la mancanza di diligenza nel controllo e nella verifica, da parte del...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12255 del 18 settembre 1989
«Ai fini della sussistenza del delitto di truffa, la certificazione prognostica di una malattia è idonea ad integrare l'estremo costitutivo dell'artificio pur se la falsa prognosi — trattandosi dell'espressione di un giudizio — non realizza il...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1233 del 30 gennaio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di truffa in danno dello Stato, la scarsa diligenza o la mancanza di controllo e di verifica da parte dei pubblici funzionari dell'operato illegittimo del contribuente evasore, non escludono la idoneità dei...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6489 del 26 giugno 1985
«Ai fini della sussistenza del delitto di truffa, integra gli estremi dell'artifizio, come ipotizzato dall'art. 640 c.p., la condotta dell'imputato che consista nel contrattare la merce e rilasciare assegni assicurando la loro copertura, in effetti...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1314 del 8 febbraio 1985
«Il rilascio di cambiali firmate con false generalità, per ottenere la consegna di merci acquistate, integra gli estremi dell'artificio e del raggiro costitutivi del delitto di truffa.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4474 del 12 maggio 1984
«Ai fini della sussistenza del reato di truffa, non basta che dall'agente siano stati posti in essere artifici o raggiri atti a causare la induzione in errore della vittima, ma occorre un effettivo inganno di questa come conseguenza dell'azione...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9786 del 8 marzo 2007
«È configurabile il reato di truffa aggravata ex art. 640, commi primo e secondo, n. 1, c.p., a carico di dipendenti di un ente pubblico i quali, facendo artificiosamente figurare le loro normali prestazioni lavorative come rientranti invece...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21307 del 7 giugno 2005
«È configurabile il delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640, comma secondo, n. 1, c.p.) qualora il soggetto ricorra all'espediente della simulata qualità di esportatore abituale — mediante l'artificiosa costituzione del c.d....»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2529 del 14 marzo 1997
«Le attestazioni della concessione edilizia in ordine allo stato dei luoghi interessati dall'edificazione rappresentano un elemento essenziale della stessa, nel cui contenuto vengono incorporate, trattandosi di un presupposto indispensabile per...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3132 del 9 novembre 1995
«La truffa commessa nei confronti dell'Enel mediante manomissione del contatore al fine di alterare la misurazione del consumo di energia, in quanto attuata nei confronti di un soggetto privato (società per azioni) è perseguibile a querela di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17365 del 18 dicembre 1989
«È configurabile il delitto di truffa aggravata nel fatto di chi non adempie l'obbligo del pagamento della tassa di circolazione, o lo adempie in misura insufficiente, avvalendosi, per far apparire di essere in regola nel pagamento, dell'espediente...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3258 del 1 marzo 1989
«La falsificazione, commessa dal privato, del tagliando (ricevuta) di versamento della tassa per veicoli a motore integra soltanto il delitto di falsità materiale in atti pubblici di cui all'art. 482 c.p. e non già anche il delitto di truffa di cui...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7385 del 30 giugno 1988
«Il datore di lavoro che invii all'Inps i modelli prescritti dai quali appaia l'esborso di somme versate per l'integrazione salariale ai sensi della L. n. 264 del 1974 ai propri dipendenti senza che per il periodo indicato nei moduli stessi le...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45096 del 25 novembre 2009
«Il delitto di truffa si distingue da quello di insolvenza fraudolenta perché nella truffa la frode è attuata mediante la simulazione di circostanze e di condizioni non vere, artificiosamente create per indurre altri in errore, mentre...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21409 del 28 maggio 2008
«È configurabile il concorso materiale e non l'assorbimento tra il reato di falso in atto pubblico e quello di truffa quando la falsificazione costituisca artificio per commettere la truffa ; in tal caso, infatti, non ricorre l'ipotesi del reato...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37409 del 11 ottobre 2007
«In tema di rapporti fra il reato di frode fiscale, di cui all'art. 2 D.L.vo 10 marzo 2000 n. 74, e quello di truffa aggravata in danno dello Stato, di cui all'art. 640, comma secondo, n. 1, c.p., se per un verso deve escludersi che operi il...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10231 del 23 marzo 2006
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 316 ter c.p. ha carattere residuale e sussidiario rispetto alla fattispecie di truffa aggravata e non è con essa in rapporto di specialità, sicché ciascuna delle condotte ivi descritte (utilizzo o...»