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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6071 del 4 giugno 1991
«In materia di spese processuali penali, a differenza del processo civile, nei rapporti tra Stato e imputato non vige il principio della soccombenza. La materia è regolata dalle norme del c.p.p. (artt. 479 e 488 c.p.p. abrogato; artt. 425 e 427...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16908 del 3 maggio 2007
«L'annullamento della sentenza di non luogo a procedere per accoglimento del ricorso della parte civile deve essere disposto senza rinvio, non potendo comportare, in assenza del ricorso del pubblico ministero, né il rinvio al tribunale per un nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5698 del 9 febbraio 2007
«La previsione della legittimazione della persona offesa costituita parte civile alla proposizione del ricorso per cassazione contro la sentenza di non luogo a procedere, per motivi ulteriori rispetto alla violazione del contraddittorio, deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 243 del 11 marzo 1999
«Nel caso in cui il pubblico ministero proponga ricorso per saltum avverso la sentenza di non luogo a procedere, ai sensi dell'art. 428 c.p.p., deducendo a sostegno del gravame oltre che il vizio di violazione di legge anche quello di motivazione,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25695 del 24 giugno 2008
«Il ricorso per cassazione della persona offesa costituita parte civile contro la sentenza di non luogo a procedere, emessa all'esito dell'udienza preliminare, è proposto, dopo le modifiche introdotte dalla L. n. 46 del 2006 all'art. 428 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4327 del 4 febbraio 2004
«La morte dell'imputato, prosciolto dal giudice delle indagini preliminari in applicazione degli artt. 425 e 129 c.p.p. con sentenza non definitiva, perché impugnata con ricorso per cassazione dalla parte offesa ai sensi dell'art. 428, comma terzo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2863 del 13 giugno 1994
«Alla stregua dell'art. 428, comma 3, c.p.p. la persona offesa dal reato può impugnare la sentenza di non luogo a procedere emessa nell'udienza preliminare solo nei casi di nullità relativi alla notifica dell'avviso dell'udienza stessa. Contro la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1946 del 8 febbraio 1993
«Alla stregua dell'art. 428, terzo comma c.p.p., la persona offesa dal reato può impugnare la sentenza di non luogo a procedere emessa nell'udienza preliminare solo nei casi di nullità relativi alla notifica dell'avviso dell'udienza stessa. Contro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1798 del 16 gennaio 2003
«Il termine di impugnazione delle sentenze di non luogo a procedere, pronunciate in grado d'appello (art. 428, commi 2 e 8, c.p.p.), è quello di quindici giorni stabilito dall'art. 585, comma 1, lett. a) c.p.p. per i provvedimenti emessi a seguito...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4693 del 28 aprile 1995
«Il termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere prevista dall'art. 424 c.p.p. decorre, salva l'eventualità contemplata nel secondo comma di detto articolo (redazione e lettura integrale della sentenza all'atto della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3348 del 16 marzo 2000
«Nell'ipotesi in cui il capo di imputazione contenuto nel decreto di rinvio a giudizio indichi esclusivamente la data di accertamento di un reato permanente senza nessun riferimento a quella di cessazione della permanenza, il giudice del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6276 del 22 giugno 1996
«Avverso il provvedimento della corte d'appello di applicazione provvisoria di misura coercitiva in attesa di estradizione è proponibile ricorso per cassazione per violazione di legge. Detto vizio inerisce alla legittimità di tale provvedimento e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11783 del 24 marzo 2011
«La nullità del decreto che dispone il giudizio non comporta la nullità della costituzione di parte civile, posto che tra tali atti non sussiste quel rapporto di consecutività e dipendenza previsto dall'art. 185 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8779 del 26 febbraio 2004
«È abnorme il provvedimento con il quale il tribunale dichiari la nullità del decreto che dispone il giudizio, sul presupposto dell'omesso deposito di alcuni atti delle indagini preliminari, da parte del pubblico ministero, in occasione dell'avviso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2758 del 3 giugno 1997
«Nell'ipotesi in cui durante gli atti introduttivi venga accertato un difetto di notifica o il mancato rispetto dei termini di comparizione, non va ordinata la restituzione degli atti al Gip per un nuovo decreto di citazione, ma è sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 828 del 16 marzo 1994
«Le parti non possono proporre ricorso per cassazione avverso il decreto del Gip che dispone il giudizio, giacché, una volta che il giudice per le indagini preliminari si sia spogliato del procedimento, disponendo il giudizio e il rinvio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38501 del 18 novembre 2002
«In virtù del principio di tassatività della nullità, la consegna all'interessato da parte dell'ufficiale giudiziario di fotocopia del decreto che dispone il giudizio priva dell'attestazione di conformità all'originale ma completa di tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4685 del 14 aprile 1999
«È legittimo lo svolgimento, da parte del P.M., di attività investigativa di indagine, consistente nell'autonoma assunzione a verbale di soggetti specificamente indicati da un imputato nel corso dell'istruttoria dibattimentale e nella successiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35213 del 27 settembre 2001
«Il divieto previsto dall'art. 430 bis c.p.p., introdotto dall'art. 25 della legge 16 dicembre 1999 n. 479, che non consente al P.M. di assumere informazioni dalle persone indicate nella lista di cui all'art. 468 c.p.p., non è applicabile alle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6251 del 22 giugno 1996
«Il processo verbale di constatazione redatto in occasione di controlli in materia tributaria con riferimento alla sua inseribilità nel fascicolo del dibattimento, va riguardato in due distinti momenti o componenti: nella parte in cui rappresenta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44970 del 3 dicembre 2008
«La comunicazione della notizia di reato contenente dichiarazioni accusatorie rese dalla persona offesa nei confronti dell'imputato può essere acquisita al fascicolo del dibattimento ed utilizzata per la decisione ai sensi dell'art. 512 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39340 del 21 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è espirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32343 del 9 agosto 2007
«I verbali d'ispezione dei luoghi eseguiti dalla polizia giudiziaria sono atti irripetibili, come tali legittimamente acquisibili al fascicolo del dibattimento, allorché si limitino alla descrizione di situazioni o luoghi suscettibili di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10278 del 23 maggio 2006
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37286 del 7 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9284 del 12 agosto 1998
«L'accertamento realizzato in sede investigativa dal pubblico ministero non urgente e sicuramente ripetibile non può essere inserito nel fascicolo di cui all'art. 431 c.p.p. e non può essere utilizzato in dibattimento, neppure attraverso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10964 del 27 settembre 1999
«Poiché la querela è una manifestazione di volontà intesa a rimuovere un ostacolo alla perseguibilità di determinati reati, il documento in cui tale volontà viene manifestata ha funzione di impulso processuale e deve necessariamente confluire nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19678 del 28 aprile 2003
«La richiesta di procedimento di cui agli artt. 9, terzo comma, c.p. e 342 c.p.p. - al pari del rifiuto di dar corso ad una rogatoria dall'estero o per l'estero e del decreto di estradizione - seppure connotata da una larga discrezionalità, riveste...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36290 del 8 ottobre 2001
«L'art. 431, comma 1, lett. d), c.p.p., nella parte in cui prevede l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento dei «documenti acquisiti all'estero mediante rogatoria internazionale», così consentendone l'utilizzabilità come prove,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8296 del 5 settembre 1996
«La persona che, sentita quale parte lesa del reato di lesioni, renda dichiarazioni false, forvianti e reticenti idonee a ostacolare le investigazioni delle autorità, deve essere ritenuta responsabile del reato di favoreggiamento ed il verbale...»