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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6650 del 2 giugno 1992
«Il diritto di difesa comporta, oltre a facoltà di vario genere e ad obblighi di informazione, la non assoggettabilità ad atti di costrizione tendenti a provocare un'autoincriminazione, ma non anche la possibilità di violare regole di comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6064 del 11 febbraio 2009
«Non è applicabile la causa di giustificazione dell'adempimento di un dovere nel caso in cui il militare abbia agito in esecuzione di un ordine, impartitogli dal superiore gerarchico, avente ad oggetto la commissione di un reato, in quanto, per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12472 del 1 dicembre 2000
«Il reato di omicidio colposo plurimo non è configurabile come reato unico, ma come concorso formale di più reati con unificazione soltanto quoad poenam, sicché il termine di prescrizione del reato va computato con riferimento a ciascun evento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4194 del 4 aprile 1987
«Per l'applicazione della scriminante dell'art. 51 c.p., è necessario che l'ordine sia legittimo, ossia promanante dalla autorità competente, che sia stato dato nella forma prescritta e che, infine, il suo contenuto rientri nell'esplicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35353 del 30 settembre 2010
«La circostanza aggravante di abuso di relazioni di prestazione d'opera non richiede che il rapporto intercorra direttamente e formalmente tra l'autore del fatto e la persona offesa, essendo sufficiente che esso si sia svolto con la partecipazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44868 del 18 novembre 2004
«In tema di circostanze aggravanti comuni, in relazione all'ipotesi di cui all'art. 61, n.11 c.p., il termine «ufficio» cui fa riferimento la disposizione, va inteso tanto nel suo senso soggettivo, come esercizio di mansioni da parte dell'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24011 del 23 giugno 2010
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11- bis, c.p. (ossia, " l'avere il colpevole commesso il fatto mentre si trova illegalmente sul territorio nazionale"), introdotta dall'art. 1, comma primo, lett....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9264 del 31 agosto 1992
«In tema di diffamazione col mezzo della stampa per la configurabilità dell'ipotesi putativa dell'esimente dell'esercizio del diritto di cronaca è necessario che l'agente abbia esaminato, controllato e verificato in termini di adeguata serietà...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 51237 del 10 dicembre 2014
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della provocazione, pur nella forma c.d. per accumulo, si richiede la prova dell'esistenza di un fattore scatenante che giustifichi l'esplosione, in relazione ed in occasione di un ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2335 del 24 febbraio 1994
«Il giudice non può esimersi dall'affrontare questioni controverse in sede interpretativa, né basare il diniego di richieste avanzate dalla difesa limitandosi ad evidenziare i contrasti giurisprudenziali esistenti sulle suddette questioni, ma deve...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3741 del 10 marzo 1989
«L'art. 62, n. 5, c.p., nel prevedere il fatto doloso della persona offesa come causa concorrente, con l'azione o l'omissione del colpevole, a determinare l'evento, non precisa che la persona offesa debba volere lo stesso evento voluto dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20813 del 3 giugno 2010
«Non integra il delitto di favoreggiamento personale la condotta del difensore che, avendo fortuitamente acquisito la notizia dell'emissione nei confronti del proprio assistito di una misura cautelare, lo informi, consentendo così la sua latitanza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22523 del 21 maggio 2003
«Il favoreggiamento è un reato di pericolo a forma libera che si commette ponendo in essere un'azione di per sè idonea ad aiutare taluno ad eludere le investigazioni o a sottrarsi alle ricerche dell'autorità, sicché il reato si consuma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6235 del 29 maggio 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di favoreggiamento personale, è sufficiente che sia stata posta in essere un'azione diretta ad aiutare taluno ad eludere le investigazioni o a sottrarsi alle ricerche dell'autorità, mentre non è necessario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 773 del 21 gennaio 1999
«La previsione dell'art. 378 c.p. comprende ogni atteggiamento, anche negativo, idoneo ad eludere o fuorviare le investigazioni o ad intralciare le ricerche degli organi di polizia. Ne deriva che è configurabile il reato qualora il soggetto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8864 del 27 giugno 1989
«La norma di cui all'art. 378 c.p. richiede come elemento soggettivo la volontà di una condotta a forma libera che consapevolmente si traduca comunque in un aiuto a favore di colui che si sa essere sottoposto alle investigazioni od alle ricerche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7307 del 23 luglio 1985
«Il reato di cui all'art. 378 c.p. è reato formale e, per la sua configurabilità, è sufficiente e necessario il dolo generico e cioè la volontarietà del fatto in sé e la consapevolezza di portare aiuto in relazione ad un reato anteriormente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2585 del 24 marzo 1983
«In tema di favoreggiamento personale, l'esistenza di un legame sentimentale o di una finalità umanitaria o politica da parte dell'agente può essere presa in considerazione soltanto ai fini della valutazione della personalità morale dell'imputato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11159 del 23 novembre 1982
«Il favoreggiamento personale è un reato formale, nel senso che per la sua perfezione non è richiesto che si raggiunga l'intento ed esso si consuma non appena è stato posto in essere l'aiuto idoneo ad eludere le investigazioni. Tuttavia il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45444 del 4 novembre 2014
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13346 del 11 ottobre 1989
«La speciale causa di non punibilità prevista dal terzo comma, lett. b) dell'art. 1 della L. 29 maggio 1982, n. 304 (non punibilità per la commissione di uno dei reati di cui agli artt. 307, 378 e 379 c.p. nei confronti di persona imputata di uno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40375 del 23 ottobre 2003
«Il concorso esterno in associazione di tipo mafioso si distingue dal reato di favoreggiamento personale, in quanto l'aiuto non solo è prestato ad uno o più partecipi mentre l'associazione è ancora in atto, ma è rivolto al singolo in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14222 del 15 dicembre 1999
«L'oggettività giuridica del favoreggiamento personale va in linea generale ravvisata nella tutela dell'interesse dell'amministrazione della giustizia al regolare svolgimento del processo penale nella fase delle investigazioni o delle ricerche, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 511 del 19 gennaio 1994
«La detenzione illegale di arma tutela l'ordine pubblico, a fini di prevenzione dei delitti contro la vita e l'incolumità pubblica, mentre il favoreggiamento personale è delitto contro l'amministrazione della giustizia. Il primo reato si concreta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5528 del 4 giugno 1996
«Il comma 2 dell'art. 378 c.p. (favoreggiamento personale) non integra una figura autonoma di reato rispetto a quella di cui al comma 1 dello stesso articolo. Ciò in quanto, poiché gli elementi costitutivi essenziali delle due ipotesi criminose...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2218 del 29 luglio 1997
«Ai fini della inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche in procedimenti diversi, secondo quanto previsto dall'art. 270 c.p.p. non può parlarsi di «procedimento diverso» quando le indagini riguardino condotte di favoreggiamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2100 del 21 gennaio 1997
«Il delitto di concorso nel reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e quello di favoreggiamento aggravato dal fine di agevolare l'attività dell'associazione stessa, ai sensi dell'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23324 del 29 maggio 2013
«È configurabile il delitto di favoreggiamento nei confronti dell'acquirente di modiche quantità di sostanza stupefacente per uso personale che, sentito come persona informata dei fatti, si rifiuti di fornire alla P.G. informazione sulle persone da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21832 del 22 febbraio 2007
«È configurabile il delitto di favoreggiamento nei confronti dell'acquirente di modiche quantità di sostanza stupefacente per uso personale che, sentito come persona informata dei fatti, si rifiuti di fornire alla P.G. informazioni sulle persone da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7913 del 6 luglio 2000
«Non è configurabile il reato di favoreggiamento personale a carico del difensore il quale, avendo acquisito in modo lecito notizie interessanti la posizione processuale del proprio assistito, gliele riveli, prospettandogli nel contempo il pericolo...»