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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13401 del 10 aprile 2012
«Il mancato rispetto dei termini per comparire previsti dall'art. 309, comma ottavo, c.p.p., integra una nullità c.d. a regime intermedio, validamente eccepita dall'interessato anche in difetto di una formale richiesta di rinvio. (Fattispecie nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49195 del 23 dicembre 2003
«Nel procedimento di riesame delle misure cautelari reali ai fini dell'osservanza del termine di tre giorni liberi che devono intercorrere tra la data di comunicazione o notificazione dell'avviso di udienza e quella dell'udienza stessa non è...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8881 del 7 marzo 2002
«Nel procedimento di riesame l'inosservanza del termine di tre giorni liberi che devono intercorrere tra la data di comunicazione o notificazione dell'avviso di udienza e quella dell'udienza stessa è causa di nullità generale (a regime intermedio)...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6521 del 17 febbraio 1999
«La formulazione dell'art. 309, comma 8, c.p.p., nella parte in cui prevede che l'avviso dell'udienza del tribunale del riesame debba essere comunicato o notificato «almeno tre giorni prima» dell'udienza stessa, non implica che debba trattarsi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2877 del 30 settembre 1993
«Il procedimento di sorveglianza è assoggettato alle regole proprie di ogni altro procedimento giurisdizionale, ivi compresa quella che disciplina la definitività dei provvedimenti in caso di esaurimento dell'iter delle impugnazioni ovvero di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1086 del 25 giugno 1993
«Al fine dell'individuazione del giudice per le indagini preliminari territorialmente competente ai sensi dell'art. 328, primo comma bis, c.p.p., il criterio per stabilire quando e come si debba ritenere che un delitto sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 317 del 18 marzo 1993
«Nel procedimento di riesame il termine di tre giorni stabilito per l'avviso alle parti della data dell'udienza non vale necessariamente anche a commisurare il tempo concesso per l'esame degli atti. Infatti, la disposizione dell'ultimo alinea...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 737 del 11 marzo 1992
«In tema di riesame avverso provvedimenti che dispongono una misura coercitiva l'osservanza del termine di almeno tre giorni dall'udienza a decorrere dalla notificazione, stabilito dall'art. 309, ottavo comma, c.p.p., entro cui deve essere dato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3797 del 31 gennaio 2002
«Nel giudizio di impugnazione di una misura cautelare personale è inibito alla Corte provvedere direttamente alla valutazione, al fine di verificarne il carattere di elemento favorevole per l'indagato, di un atto sopravvenuto alla emissione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35214 del 21 settembre 2007
«In tema di impugnazione del P.M., la legittimazione a impugnare ai sensi dell'art. 310 c.p.p. il provvedimento con il quale il Gip ha negato, in sede di udienza di convalida dell'arresto, l'applicazione della misura cautelare spetta al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43566 del 23 dicembre 2002
«In tema di termini di durata massima della custodia cautelare, poiché a norma dell'art. 304, commi 1 e 4, c.p.p. è consentita l'immediata appellabilità dell'ordinanza che ne dispone la sospensione, la mancata presentazione, da parte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31477 del 25 luglio 2003
«Nel procedimento d'appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari personali l'oggetto risulta delimitato dai motivi e dagli elementi su cui è stata fondata la richiesta al giudice per le indagini preliminari e su cui questi ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1676 del 17 luglio 1999
«In tema di procedimento d'appello de libertate, il giudice investito ai sensi dell'art. 310 c.p.p. dell'impugnazione avverso il rigetto di un'istanza di revoca della misura della custodia in carcere nella quale siano stati dedotti cessazione o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6016 del 12 gennaio 1996
«Nel procedimento di appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., atteso il mancato richiamo, in detta norma, del disposto di cui all'art. 309, comma 9, c.p.p. (che consente l'annullamento e la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1971 del 24 agosto 1995
«Il tribunale, in sede di appello avverso provvedimento in materia di misure cautelari personali all'udienza di discussione può acquisire, in analogia a quanto previsto per il giudizio di appello ordinario, compatibilmente con la natura ed i tempi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 617 del 29 marzo 1994
«Anche se per il giudizio di appello in materia di provvedimenti de libertate l'art. 310 c.p.p. non richiama le disposizioni dell'art. 309, nono comma, stesso codice che, con riferimento alla procedura del riesame, riconosce espressamente alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3340 del 18 aprile 1997
«Costituisce principio di diritto non controverso quello per cui, allorquando i mezzi di prova debbono assumersi fuori della circoscrizione del tribunale, ai sensi dell'art. 203 c.p.c., il termine fissato dal G.I. per la loro assunzione, ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4387 del 27 settembre 1995
«La partecipazione del difensore alla camera di consiglio fissata a seguito di appello del pubblico ministero avverso l'ordinanza di revoca della misura cautelare è facoltativa e non necessaria; tuttavia se il difensore, per legittimo impedimento,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2023 del 15 gennaio 2008
«In tema di ricorso per cassazione contro provvedimenti de libertate emessi dal giudice del riesame, l'art. 311, comma quarto, c.p.p. non introduce alcuna deroga al principio generale della necessaria connessione tra i motivi originariamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1739 del 27 marzo 1997
«Il provvedimento con cui il giudice (nella specie, dell'udienza preliminare) revoca la precedente ordinanza cautelare ed applica la misura dell'obbligo di dimora non può qualificarsi come provvedimento che applica una misura coercitiva, ma come...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20300 del 27 maggio 2010
«In tema di riesame, l'illegittima compressione del diritto di difesa, derivante dal rifiuto o dall'ingiustificato ritardo del pubblico ministero nel consentire al difensore, prima del loro deposito ai sensi del quarto comma dell'art. 268 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2 del 28 febbraio 1992
«Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, anche se trae ispirazione dall'art. 24, comma 4 Cost., è stato introdotto nell'ordinamento giuridico con gli artt. 314 e 315 del nuovo codice di procedura penale e può applicarsi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3969 del 23 novembre 1992
«In tema di riesame del provvedimento di sequestro preventivo emesso su richiesta della parte civile, l'avviso della data fissata per l'udienza camerale e quello relativo al deposito dell'ordinanza del tribunale vanno dati anche alla parte civile....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 995 del 11 giugno 1996
«È legittimo il provvedimento di sequestro conservativo emesso su richiesta del P.M. di un quinto dello stipendio spettante ad un dipendente pubblico a garanzia delle somme dovute all'erario a titolo di risarcimento del danno. L'art. 316 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 886 del 17 marzo 1994
«La disposizione dell'art. 316, primo comma c.p.p., secondo cui il sequestro conservativo può essere disposto in ogni stato e grado del processo di merito, va intesa nel senso che la suddetta misura cautelare reale non può essere adottata nel corso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 3 luglio 1995
«È ammissibile il sequestro preventivo di cosa già soggetta a sequestro probatorio, purché sussista un pericolo concreto e attuale della cessazione del vincolo di indisponibilità impresso da quest'ultimo, che renda reale e non solo presunta la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2047 del 22 gennaio 2004
«La curatela del fallimento che ha ottenuto il sequestro conservativo è portatrice di un concreto interesse al mantenimento della misura cautelare ed è pertanto, sulla base dei principi desumibili dal combinato disposto degli artt. 318, 324 e 127...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2394 del 28 luglio 1995
«Dal combinato disposto degli artt. 325, comma secondo, e 318 c.p.p., che attribuisce la legittimazione a proporre richiesta di riesame contro il provvedimento di sequestro conservativo a chiunque vi abbia interesse, si desume che anche la parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3968 del 9 novembre 1992
«Il pubblico ministero non è legittimato a proporre ricorso avverso l'ordinanza del tribunale della libertà che verte in tema di sequestro conservativo richiesto dalla parte civile a tutela delle proprie ragioni creditorie.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26 del 10 luglio 1997
«In tema di riesame del decreto di sequestro preventivo, l'avviso della data fissata per la udienza camerale a norma dell'art. 324 c.p.p. deve essere dato anche ad ogni interessato che risulti dagli atti a disposizione del tribunale. Non è quindi...»