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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1308 del 3 febbraio 1993
«Nel procedimento di estensione del fallimento al socio illimitatamente responsabile, ai sensi dell'art. 147 R.D. 16 marzo 1942, n. 267, è ammissibile l'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, in quanto il procedimento medesimo comporta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10293 del 27 giugno 2003
«Potendo lo straniero, nonostante tale sua condizione, assumere la qualità di socio illimitatamente responsabile di una società italiana, egli soggiace (pena, altrimenti, una ingiustificata sua immunità), a tutte le implicazioni proprie di siffatta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4071 del 4 novembre 1994
«L'assegnazione di condannati a una specifica sezione di istituto di pena appositamente istituita e connotata da un più severo regime carcerario non può essere assimilata a un provvedimento di sottoposizione del condannato al regime della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9743 del 14 aprile 2008
«In tema di concordato preventivo, il decreto del tribunale che neghi ingresso alla procedura richiesta dal debitore è ricorribile per cassazione a norma dell'art. 111 Cost., essendo non reclamabile ai sensi dell'art. 162 legge fall., tutte le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5099 del 2 dicembre 1999
«Allorché il provvedimento del giudice, emesso in forma di ordinanza, non decide su questioni contingenti o temporanee, sia di rito, sia di merito, ma statuisce su determinate situazioni giuridiche con carattere di definitività ed è soggetto a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1597 del 2 giugno 1997
«In tema di misure cautelari personali può parlarsi di «giudicato cautelare», quale situazione valutabile naturalmente solo rebus sic stantibus, solo quando vi sia identità dei fatti posti a fondamento della misura, ferma la possibilità di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19506 del 16 luglio 2008
«È assoggettabile a ricorso per cassazione, a norma dell'art. 111, comma 7, Cost., il provvedimento con cui il tribunale accolga (o rigetti ) il reclamo proposto contro un decreto emesso dal giudice delegato in tema di vendita dei beni del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2080 del 4 maggio 1989
«Manca il presupposto costituito dalla pendenza di una questione di giurisdizione ed è quindi inammissibile il regolamento proposto per sentir riconoscere il difetto di giurisdizione del tribunale fallimentare, che si sia riservato ogni decisione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11848 del 30 ottobre 1992
«Con riguardo alla posizione delle imprese escluse dal fallimento perché soggette al regime della liquidazione coatta amministrativa, spetta alla giurisdizione amministrativa la tutela rispetto sia al decreto ministeriale che ordina la liquidazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11360 del 26 novembre 1990
«La giurisdizione del giudice ordinario, ai sensi degli artt. 195 e 202 della l. fall., con riguardo all'accertamento giudiziale dello stato d'insolvenza di impresa assoggettabile od assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12248 del 19 agosto 2002
«La questione relativa all'assoggettabilità o meno al fallimento di un imprenditore attiene al merito e non alla giurisdizione, non potendo essa implicare un ipotetico difetto di giurisdizione del tribunale fallimentare adito nemmeno nel caso in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8363 del 17 agosto 1990
«In relazione ad istanza di fallimento di una società cooperativa, le questioni inerenti all'esercizio da parte della medesima di attività commerciale, con il conseguenziale assoggettamento a tale procedura anziché a liquidazione coatta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5396 del 6 ottobre 1988
«Qualora una pluralità di creditori abbiano domandato il fallimento di una società assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, e le Sezioni unite della Suprema Corte, in sede di regolamento preventivo proposto in relazione all'istanza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22378 del 27 ottobre 2011
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il provvedimento ministeriale di revoca del commissario liquidatore, emesso nel procedimento di liquidazione coatta amministrativa, ha carattere amministrativo ed a fronte di esso la posizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19293 del 3 ottobre 2005
«Ancorché l'art. 21 della L.F. non sia richiamato dalla disciplina della liquidazione coatta amministrativa, il principio in esso previsto deve ritenersi applicabile, ricorrendo una eadem ratio anche alle vicende concernenti l'illegittimità di tale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2177 del 28 marzo 1985
«Nel procedimento, dinanzi al giudice ordinario, per la dichiarazione giudiziale dello stato d'insolvenza di un'impresa messa in liquidazione coatta amministrativa, ancorché con provvedimento reso in data anteriore al procedimento stesso, la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5223 del 29 novembre 1989
«Con riguardo all'impugnazione degli atti del commissario della liquidazione coatta amministrativa deve essere affermata la giurisdizione di legittimità del giudice amministrativo, ove si verta in tema di provvedimenti amministrativi, mentre va...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11216 del 13 novembre 1997
«Nella liquidazione coatta amministrativa la verificazione dei crediti consiste in un procedimento amministrativo, mentre il deposito dello stato passivo costituisce il presupposto per le contestazioni da parte dei creditori innanzi al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3947 del 18 novembre 1995
«L'art. 665, comma 4, c.p.p., secondo il quale se l'esecuzione concerne più provvedimenti diversi è competente il giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo, si riferisce esclusivamente ad organi giurisdizionali aventi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7276 del 20 febbraio 2004
«La disposizione contenuta nell'art. 568 comma quinto c.p.p., che in caso di impugnazione proposta a un giudice incompetente consente a quest'ultimo la trasmissione diretta degli atti al giudice competente, trova applicazione esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4562 del 21 aprile 1994
«Il potere di annullamento della sentenza impugnata, tipico della giurisdizione di legittimità, è esercitato in appello nei soli casi previsti dall'art. 604 c.p.p. Al di fuori di queste ipotesi tassative, in cui non trova collocazione quella della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3084 del 5 agosto 1993
«In forza del principio della perpetuatio iurisdictionis, la competenza della magistratura di sorveglianza, radicatasi presso l'ufficio avente giurisdizione sull'istituto di pena in cui l'interessato si trova al momento della richiesta o proposta,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2569 del 21 luglio 1992
«La competenza a conoscere le materie attribuite alla magistratura di sorveglianza appartiene al tribunale o al magistrato di sorveglianza che hanno giurisdizione sull'istituto di prevenzione o di pena in cui si trova l'interessato all'atto della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37978 del 16 settembre 2013
«La competenza per territorio a decidere sull' istanza di esecuzione domiciliare della pena presentata, ai sensi dell'art. 1 della legge n. 199 del 26 novembre 2010, dal condannato non detenuto, appartiene al magistrato di sorveglianza che ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19732 del 28 aprile 2003
«In tema di misure alternative alla detenzione, nel caso in cui siano diversi il tribunale di sorveglianza che dispose la misura (nella specie la detenzione domiciliare) e quello nella cui giurisdizione si trova il luogo in cui è in corso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45714 del 20 dicembre 2001
«In tema di reclami avverso i provvedimenti ministeriali di applicazione, nei confronti di detenuti, del regime differenziato di cui all'art. 41 bis, comma 2, dell'ordinamento penitenziario, la competenza a decidere su tali reclami, attribuita, ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2551 del 13 giugno 1998
«L'attribuzione di competenza compiuta dall'art. 677, comma primo, c.p.p., in favore del tribunale di sorveglianza avente giurisdizione sull'istituto in cui si trova l'interessato all'atto della richiesta, deve intendersi derogata, in materia di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4614 del 11 ottobre 1995
«La disposizione di cui all'art. 677, comma 1, c.p.p. — secondo la quale la competenza a conoscere le materie attribuite alla magistratura di sorveglianza appartiene al tribunale o al magistrato di sorveglianza che hanno giurisdizione sull'istituto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3290 del 5 agosto 1993
«L'art. 677, primo comma, c.p.p., secondo il quale la competenza a conoscere le materie attribuite alla magistratura di sorveglianza appartiene al tribunale o al magistrato di sorveglianza aventi giurisdizione sull'istituto in cui si trova...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3250 del 5 agosto 1992
«Il magistrato di sorveglianza naturalmente competente per l'esecuzione di una misura di sicurezza è da individuarsi, a norma dell'art. 677 nuovo c.p.p., quando l'interessato è detenuto, in quello avente giurisdizione sull'istituto di pena in cui...»