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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9281 del 26 agosto 1994
«Il provvedimento di revoca della sospensione condizionale della pena previsto dall'art. 168, comma 1, ha natura dichiarativa e conseguentemente gli effetti sostanziali risalgono di diritto al momento in cui si è verificata la condizione, anche...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3922 del 14 gennaio 1994
«Tra gli effetti penali della condanna fatti salvi dall'art. 174, comma primo, c.p. va compresa la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena quale conseguenza della successiva condanna riportata dall'imputato, in presenza degli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1989 del 8 febbraio 1993
«La revoca della sospensione condizionale della pena prevista in sede di esecuzione dall'art. 674 c.p.p. è solo la revoca di diritto di cui al comma primo dell'art. 168 c.p. e non anche quella discrezionale di cui al capoverso dell'articolo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21627 del 27 maggio 2014
«In tema di estinzione della pena per decorso del tempo, il "dies a quo", ai sensi dell'art. 172, comma quarto, c.p., si individua nel giorno in cui la sentenza è divenuta irrevocabile o in quello in cui il condannato si è volontariamente sottratto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19736 del 8 maggio 2013
«Il termine di prescrizione della pena pecuniaria individuato dall'art. 172, comma terzo, c.p., viene determinato "per relationem", in funzione di quello applicabile alla pena detentiva congiuntamente inflitta e non è influenzato da vicende...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38048 del 20 novembre 2006
«Ai fini dell'estinzione della pena ex art. 172, comma quinto c.p., qualora l'esecuzione della pena sia subordinata alla scadenza di un termine o al verificarsi di una condizione, il dies a quo da computare decorre dal giorno in cui è divenuta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31196 del 15 luglio 2004
«L'art. 172 c.p. individua il dies a quo ai fini dell'estinzione della pena nel momento in cui la sentenza di condanna è passata in giudicato e le cause di sospensione di tale termine sono esclusivamente quelle riferite alla sentenza di condanna e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32021 del 30 luglio 2003
«A norma dell'art. 172, primo comma, c.p., la pena della reclusione si estingue con il decorso di un tempo pari al doppio della pena inflitta e, in ogni caso, non inferiore a dieci anni. Il termine di estinzione della pena decorre, di regola, dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2998 del 11 giugno 1999
«Il termine di prescrizione della pena sulla quale sia stato applicato un indulto soggetto a revoca decorre dal momento in cui, verificatasi la decadenza di detto beneficio, la pena può essere concretamente posta in esecuzione; condizione, questa,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3428 del 26 giugno 1997
«Nel caso di indulto condizionato, il termine di prescrizione della pena decorre non dal giorno del passaggio in giudicato della sentenza di condanna che è causa della revoca, bensì dal giorno in cui è diventata definitiva la decisione — sia essa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5516 del 9 gennaio 1996
«L'art. 172, comma 4, c.p., stabilisce il momento di decorrenza del termine di prescrizione della pena in rapporto agli ostacoli che possono frapporsi alla sua esecuzione, utilizzando il principio contra non valentem agere non currit praescriptio:...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18791 del 29 aprile 2013
«L'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione, riconoscendo la continuazione o il concorso formale tra più reati giudicati, determina la pena da eseguire incide sul trattamento sanzionatorio, ma non sulla decorrenza della prescrizione delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1306 del 5 maggio 1992
«La disposizione dell'art. 174, secondo comma, c.p., secondo la quale l'indulto «si applica una sola volta, dopo cumulate le pene», si riferisce al cumulo delle pene condonabili, poiché nessuna causa estintiva della pena può operare su un cumulo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 2 gennaio 2015
«Nel caso in cui l'esecuzione della pena sia subordinata alla revoca dell'indulto, il termine di prescrizione della pena decorre dalla data d'irrevocabilità della sentenza di condanna, quale presupposto della revoca del beneficio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11771 del 29 febbraio 2012
«L'estinzione della pena, in esito a positiva esecuzione della liberazione condizionale ai sensi del comma secondo dell'art. 177 c.p., non fa venir meno gli altri effetti penali della condanna, non potendo accedersi ad un'interpretazione analogica,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6617 del 21 gennaio 2000
«L'istituto della riabilitazione, avuto riguardo alla sua funzione che è al tempo stesso premiale e social-preventiva, può trovare applicazione con riguardo a tutte le condanne, ivi comprese quelle a pena condizionalmente sospesa, come è dato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 11 gennaio 2013
«In tema di riabilitazione, la valutazione del comportamento dell'interessato ai fini della verifica del requisito della buona condotta deve comprendere non solo il periodo di tre anni dall'esecuzione o dall'estinzione della pena inflitta, ma anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20650 del 25 maggio 2007
«In tema di riabilitazione, la riduzione da cinque a tre anni, per effetto della novella introdotta con L. n. 145 del 2004, del termine con decorrenza, fuori dal caso di esecuzione, dal giorno di estinzione in altro modo della pena principale e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 57 del 15 marzo 2000
«In tema di riabilitazione l'articolo 179 c.p. richiede due condizioni positive: il decorso di cinque o di dieci anni per i recidivi reiterati dal giorno dell'esecuzione della pena principale ovvero dell'estinzione della stessa e l'aver dato prova...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23973 del 24 giugno 2005
«Non è ostativo all'accertamento della pericolosità sociale del condannato ai fini dell'esecuzione della libertà vigilata l'estinzione della pena conseguente al buon esito del periodo di affidamento in prova al servizio sociale, in quanto la misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7316 del 10 febbraio 2000
«Il periodo trascorso in libertà vigilata dal soggetto che fruisce della liberazione condizionale deve considerarsi esecuzione della pena a tutti gli effetti. Ne consegue che, ai fini della revoca della liberazione anticipata, nell'ipotesi di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2246 del 20 giugno 1997
«In tema di contrabbando, qualora venga dichiarato di non doversi procedere a carico dell'imputato per essere il reato estinto in dipendenza di definizione amministrativa, la legge doganale, per il suo carattere di specialità rispetto al codice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3281 del 9 giugno 2000
«L'estraneità, peraltro, non deriva in modo automatico dal fatto che il proprietario del mezzo non abbia subito condanna, dovendosi in realtà considerare estranei al reato, sempre secondo i principi generali elaborati con riguardo al citato art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2860 del 23 agosto 1994
«Se è vero che la nozione di appartenenza di cui all'art. 240, comma 5, c.p., ha portata più ampia del diritto di proprietà e si estende, quindi, anche alla titolarità di un diritto ipotecario sulla cosa da confiscare, pur tuttavia è ammissibile la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2743 del 9 ottobre 2000
«In materia di misure di sicurezza patrimoniali, la confisca di cui all'art. 12 sexies del D.L. 8 giugno 1992 n. 306, convertito con legge 7 agosto 1992 n. 356, ha natura obbligatoria e deve pertanto essere sempre disposta dal giudice della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14178 del 31 marzo 2009
«In caso di istigazione alla corruzione, il denaro offerto o promesso al pubblico ufficiale non costituisce il prezzo o il profitto, ma un semplice mezzo di esecuzione del reato da parte dell'autore dell'istigazione e, come tale, può essere oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10070 del 10 luglio 1990
«Invero, se ad integrare il reato di cui all'art. 328 c.p. non è sufficiente qualsiasi omissione, ma occorre che essa sia compiuta indebitamente, non vi è dubbio che il sopravvenire di una nuova delibera della pubblica amministrazione, che prenda...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3442 del 5 aprile 1996
«Né può sostenersi che l'incompatibilità deriverebbe dall'impossibilità che un istituto ispirato al favor rei, come la continuazione, possa, al contempo, fungere da causa di aggravamento della pena, essendo evidente come tale ultimo effetto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18983 del 30 aprile 2013
«La notifica all'imputato dell'ordine di esecuzione della pena è irrilevante ai fini della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 67 cod.pen., essendo a tal fine sufficiente che egli sia consapevole di essere ricercato per un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19645 del 28 aprile 2004
«Per il reato di evasione commesso da persona in stato di arresti domiciliari, la fattispecie attenuante di cui al comma 4 dell'art. 385 c.p., per la quale la pena è diminuita quando l'evaso si costituisce in carcere prima della condanna, non è...»