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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 172 del 20 febbraio 1997
«Nel caso in cui debba essere disposta la scarcerazione dell'imputato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, il giudice non può applicare misure cautelari alternative ex art. 307, primo comma, c.p.p., in assenza della richiesta del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2627 del 8 gennaio 1996
«Il termine iniziale per l'efficacia di una misura cautelare personale diversa dalla custodia cautelare comincia a decorrere dalla sua esecuzione, indipendentemente dall'essere stata o meno tale misura preceduta da un'altra più grave.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 573 del 16 marzo 1994
«La permanenza delle ragioni giustificatrici della custodia cautelare, costituente condizione, ai sensi dell'art. 307, primo comma, c.p.p., per l'applicazione di altre misure nei confronti dell'imputato scarcerato per decorrenza dei termini, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3633 del 23 novembre 1992
«Nulla osta alla reiterazione della misura cautelare per lo stesso fatto, anche se non diversamente circostanziato o qualificato, quando il precedente provvedimento sia stato annullato. In ogni momento in cui sussistono i presupposti di legge (art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 458 del 8 marzo 1993
«Il ripristino della custodia cautelare in carcere per i delitti indicati nell'art. 275 comma terzo c.p.p., una volta intervenuto un provvedimento dichiarativo della sua estinzione per decorso della sua durata massima non è consentito in virtù del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2034 del 7 settembre 1993
«La custodia cautelare è correttamente ripristinata dopo una pesante condanna intervenuta in primo grado, tale da rendere più attuale e pressante la tendenza alla fuga già manifestata dalla pregressa latitanza e dal possesso di documenti falsi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5252 del 22 gennaio 1997
«In tema di provvedimenti ex art. 307 c.p.p., dopo la scarcerazione per decorrenza dei termini, la custodia cautelare — risultante necessaria a norma dell'art. 275 c.p.p. per inadeguatezza delle altre misure — può essere ripristinata tutte le volte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4484 del 23 luglio 1997
«La possibilità di ripristinare la custodia cautelare contestualmente o successivamente alla sentenza di condanna, prevista dall'art. 307, comma secondo, lett. b), c.p.p. è realizzabile solo quando si accerti che la scarcerazione per decorrenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6989 del 26 febbraio 1998
«Nella valutazione del pericolo di fuga dell'imputato che legittima il ripristino della custodia cautelare in presenza di una sentenza di condanna, anche se risulti scaduto il termine massimo di fase, il giudice non può prescindere dall'entità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2679 del 6 giugno 1998
«Poiché l'art. 307, comma secondo, c.p.p. non è compreso tra le norme che l'art. 245 delle disposizioni di attuazione prevede si applichino ai procedimenti che proseguono con l'applicazione delle disposizioni anteriormente vigenti, non è consentito...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6459 del 17 febbraio 2012
«Il giudice della misura cautelare, nell'emettere una nuova misura per gli stessi fatti che fondavano la misura precedente, deve indicare specificamente i nuovi elementi indizianti, mentre quello del riesame deve motivatamente spiegare perché non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 335 del 8 maggio 1998
«Ai fini della qualificazione di un atto giuridico processuale deve aversi riguardo alla volontà che risulta espressa dall'atto e alla caratterizzazione sia formale che sostanziale del medesimo. (Nell'affermare il principio la Corte di cassazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 842 del 29 aprile 1999
«In caso di riconosciuta inefficacia di ordinanza applicativa di misura cautelare, quest'ultima va considerata come mai esistita, per cui, qualora venga seguita da altra ordinanza che ripristini quella misura, tale provvedimento va qualificato come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 575 del 23 marzo 1994
«Allorché il venir meno dell'interesse alla decisione del ricorso per cassazione sopraggiunga alla sua proposizione (per essere frattanto cessati gli effetti della misura cautelare personale a seguito dello spirare del termine fissato dal giudice a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22 del 20 dicembre 1993
«Il principio secondo cui la revoca della misura cautelare personale, intervenuta nel corso del procedimento incidentale di riesame o, comunque, di impugnazione del provvedimento con il quale la misura è stata applicata o mantenuta, non comporta il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 8 novembre 1993
«L'interesse dell'indagato ad ottenere una pronunzia, in sede di riesame, di appello o di ricorso per cassazione, sulla legittimità dell'ordinanza che ha applicato o mantenuto la custodia cautelare permane anche nel caso in cui quest'ultima sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 599 del 13 gennaio 2004
«In tema di riesame delle ordinanze che dispongono una misura coercitiva, l'art. 309, secondo comma, c.p.p. pone a carico dell'imputato latitante, ai fini della decorrenza del termine per proporre istanza di riesame in caso di sopravvenuta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22421 del 21 maggio 2003
«In presenza di un'ordinanza che applica la custodia cautelare a carico di un parlamentare, quest'ultimo può chiedere il riesame fin dal momento in cui ha conoscenza del provvedimento — anche attraverso la richiesta di autorizzazione all'arresto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2805 del 22 agosto 1994
«Tuttavia, qualora il difensore abbia avuto tale piena conoscenza prima della notifica dell'avviso di deposito, a causa dell'espletamento di altre attività difensionali, il termine di decorrenza dell'impugnativa dell'ordinanza di custodia cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40750 del 4 dicembre 2002
«L'interesse al riesame di una misura cautelare personale sussiste anche se nel frattempo è intervenuta una sentenza di condanna non definitiva, potendo la richiesta di riesame investire non solo il requisito delle esigenze cautelari (salvo che sul...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41 del 15 febbraio 1996
«...giudizio di rinvio seguito ad annullamento disposto dalla Cassazione sul ricorso, proposto da altri coindagati nel medesimo reato, avverso provvedimento del tribunale della libertà confermativo dell'ordinanza di proroga della custodia cautelare).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13691 del 5 aprile 2011
«...custodia carceraria per i reati sessuali. La Corte, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha precisato che il ricorrente può far valere il mutato quadro normativo con richiesta di revoca o sostituzione della misura cautelare davanti al G.i.p.).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 633 del 21 marzo 2000
«Nei casi di perdita di efficacia della custodia cautelare in carcere a norma dell'art. 309, comma decimo, c.p.p., quale effetto automatico della mancata trasmissione degli atti nel termine prescritto dal comma quinto della medesima disposizione, è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3492 del 28 gennaio 2000
«...cui al quinto comma dell'art. 309 c.p.p. non sia stata dedotta o sollevata d'ufficio nel procedimento di riesame, la stessa non può essere dedotta davanti al giudice del procedimento principale, essendosi su di essa formato il giudicato cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1184 del 26 aprile 1994
«L'imputato o l'indagato in stato di custodia cautelare nei cui confronti siano stati adottati vari provvedimenti restrittivi della libertà personale, che assuma la sussistenza di una ipotesi di cosiddetta «contestazione a catena» e,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3700 del 1 febbraio 1994
«Agli effetti dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, primo comma, lett. b), c.p.p., la latitanza intervenuta dopo l'ordinanza impositiva della misura cautelare deve essere considerata anche di ufficio dal tribunale del riesame, in forza dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6235 del 28 gennaio 1998
«È illegittima la decisione del Tribunale del riesame che escluda la sussistenza di una circostanza aggravante (nella specie, dei motivi abietti) non rilevante ai fini della custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 131 del 18 marzo 1997
«...di motivare in ordine alla inadeguatezza di misure meno afflittive la implicita valutazione di tale inadeguatezza derivante dal ripristino della custodia cautelare in carcere con riferimento al reato di evasione dagli arresti domiciliari).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5600 del 12 novembre 1996
«Avuto riguardo alla portata generale della regola dettata dall'art. 627, comma secondo, c.p.p., secondo cui «il giudice di rinvio decide con gli stessi poteri che aveva il giudice la cui sentenza è stata annullata, salve le limitazioni stabilite...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2070 del 9 settembre 1996
«Ciò implica che il giudizio di riesame non è limitato dal cosiddetto giudicato cautelare ma, anzi, è idoneo a formularlo. Al giudice del riesame, poi, che può decidere anche sulla base degli elementi addotti dalle parti nel corso dell'udienza, non...»