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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45951 del 19 dicembre 2005
«Le disposizioni del codice di rito concernenti i termini per la proposizione dell'impugnazione operano anche con riferimento al ricorso per cassazione avverso gli atti abnormi e, in particolare, il termine di quindici giorni previsto dall'art. 585...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7785 del 16 giugno 1999
«In base alla disposizione transitoria dettata dall'art. 3 della legge 19 gennaio 1999, n. 14, il procuratore generale presso la Corte di cassazione e l'imputato possono esercitare, entro il termine di cui al comma 4 dell'art. 585 c.p.p., la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1331 del 14 settembre 1998
«È inammissibile per carenza di interesse il ricorso per cassazione proposto dall'indagato avverso l'ordinanza del tribunale de libertate, emessa a seguito di richiesta di riesame di ordinanza di sequestro probatorio di documenti costituenti corpo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19683 del 28 aprile 2003
«Le dichiarazioni accusatorie rese da imputati dello stesso reato ovvero di reato connesso o interprobatoriamente collegato, per costituire prova, possono anche riscontrarsi reciprocamente, a condizione che siano dotate ciascuna di intrinseca...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7585 del 11 giugno 1999
«Invero, proprio la natura originaria della causa di inammissibilità del ricorso, impedisce che lo stesso produca quegli effetti introduttivi del giudizio cui si ricollega la possibilità di emettere una pronuncia diversa dalla dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12003 del 11 dicembre 1995
«Il giudice dell'impugnazione deve verificare l'esistenza delle relative condizioni di ammissibilità, facendo luogo anche di propria iniziativa, a tutte le indagini (e alle inerenti valutazioni) occorrenti ai fini dell'accertamento richiesto, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3776 del 25 marzo 1998
«E invero, il pubblico ministero, siccome estraneo al rapporto processuale civile instauratosi incidentalmente nel processo penale tra il soggetto danneggiato dal reato e l'imputato e, come tale, indifferente ai profili di soccombenza propri...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23161 del 17 giugno 2002
«La rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello, ai sensi dell'art. 603 c.p.p., siccome funzionalmente diretta — in armonia con la nozione generale di «istruzione dibattimentale» ricavabile dall'art. 496, comma 1 c.p.p. — alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8452 del 27 luglio 1994
«L'appello incidentale deve necessariamente trovare i suoi limiti nei punti e nei capi della sentenza investita dall'appello principale, con riferimento esclusivo ai quali anche l'appellante incidentale è legittimato a lamentare l'ingiustizia della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16032 del 20 dicembre 2000
«Ne consegue che, ove la banca abbia eseguito il pagamento successivamente alla dichiarazione di fallimento, risultando detto versamento, che non ha più la natura di atto solutorio, privo di titolo e di causa, esso viene a realizzare la fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17000 del 26 agosto 2004
«Ai sensi dell'art. 80 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, la prosecuzione del rapporto locativo dopo il fallimento del locatario comporta il subingresso del curatore nei diritti ed obblighi contrattuali e, quindi, ove non eserciti il recesso, il suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23264 del 27 ottobre 2006
«Con riferimento all'obbligo del curatore fallimentare, ai sensi dell'art. 88, secondo comma, legge fall., di notificare un estratto della sentenza dichiarativa di fallimento ai competenti uffici per l'annotazione nei pubblici registri, va esclusa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1523 del 23 gennaio 2013
«In tema di ripartizione dell'attivo fallimentare, il relativo avviso di deposito, anche alla stregua dell'art. 110, secondo comma, legge fall. nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche ad esso apportate dal d.l.vo 9...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18962 del 16 settembre 2011
«In tema di ammissibilità di nuovi mezzi di prova in grado d'appello, deve escludersi che dal vigente regime processuale possa ricavarsi un onere della parte, sancito a pena di decadenza, di produrre nel giudizio di primo grado gli eventuali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9623 del 22 aprile 2010
«Ne consegue che se il creditore che pretende d'essere soddisfatto in prededuzione non si sia avvalso dei mezzi apprestati per l'accertamento del passivo, ma, a fronte della contestazione in ordine alla prededucibilità del credito, abbia attivato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14761 del 30 dicembre 1999
«Il termine di prescrizione previsto dall'art. 2 della legge n. 297 del 1982 per il pagamento del trattamento di fine rapporto da parte dell'apposito Fondo istituito presso l'Inps non è suscettibile di interruzione ex art. 94 della legge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5606 del 9 giugno 1994
«La prescrizione quinquennale del diritto al trattamento di fine rapporto — che la L. 29 luglio 1982, n. 297 configura (secondo quanto risulta anche dai relativi lavori preparatori) come forma di risparmio forzoso nei riguardi del lavoratore e di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40526 del 5 novembre 2007
«In tema di mandato di arresto europeo, nell'ipotesi del successivo ingresso di uno Stato nell'ambito dell'Unione europea, è applicabile la disciplina del mandato d'arresto europeo e non la diversa normativa in ordine al procedimento estradizionale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17810 del 9 maggio 2007
«Nel caso in cui sia lo stesso mandato di arresto a prevedere un termine di durata della custodia cautelare, è irrilevante la dimostrazione della mancanza nella legislazione dello Stato di emissione di limiti massimi per la carcerazione preventiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15970 del 19 aprile 2007
«È escluso che possa essere data esecuzione ad un mandato di arresto europeo emesso esclusivamente per sottoporre la persona richiesta in consegna ad atti di istruzione (nella specie interrogatori e confronti), poiché tale provvedimento viene a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40614 del 12 dicembre 2006
«In tema di mandato di arresto europeo, il decorso del termine di quarantotto ore dalla ricezione del verbale di arresto eseguito dalla polizia giudiziaria, senza che sia intervenuta la decisione sulla convalida, comporta l'inefficacia del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42784 del 28 novembre 2001
«Il periodo di detenzione sofferto nell'ambito di procedura di estradizione attivata da richiesta di Stato estero per reato commesso nel suo territorio non rileva ai fini del computo del termine di durata della custodia cautelare, relativo alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2035 del 23 luglio 1999
«In tema di estradizione per l'estero, il provvedimento di convalida emesso dal presidente della corte d'appello a norma dell'art. 716, terzo comma, c.p.p. rappresenta una delibazione sull'esistenza delle condizioni legittimanti l'arresto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1186 del 27 aprile 1999
«In tema di misura coercitiva applicata all'estradando in sede di convalida dell'arresto operato dalla polizia giudiziaria, il termine di dieci giorni entro il quale il ministro può chiederne il mantenimento è rispettato se la domanda sia proposta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39709 del 23 novembre 2002
«L'atto persecutorio e discriminatorio, pertanto, è quello che, in quanto mascherato sotto forma di domanda di estradizione per perseguire un determinato reato, costituisce lo scopo dissimulato che lo stesso Stato richiedente mira a realizzare per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 4 giugno 1996
«L'atto persecutorio e discriminatorio, pertanto, è quello che, in quanto mascherato sotto forma di domanda di estradizione per perseguire un determinato reato, costituisce lo scopo dissimulato che lo stesso Stato richiedente mira a realizzare per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5659 del 10 aprile 2012
«In tema di accertamento del passivo, la mancata presentazione da parte del creditore di osservazioni al progetto di stato passivo depositato dal curatore non comporta acquiescenza alla proposta e conseguente decadenza dalla possibilità di proporre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13027 del 14 luglio 2004
«Fondandosi l'attuale sistema tributario sul principio dell'autotassazione, la dichiarazione IVA, se non seguita dall'emanazione di un atto di rettifica dell'amministrazione finanziaria o dalla correzione della dichiarazione stessa sulla base dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18935 del 11 dicembre 2003
«Il decreto con il quale il giudice delegato al fallimento, all'esito della verificazione dello stato passivo, rigetta la domanda di insinuazione proposta da un creditore può essere motivato mediante il richiamo delle ragioni svolte dal curatore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9716 del 18 giugno 2003
«Nella procedura concorsuale, ai fini dell'ammissione del credito rileva unicamente il provvedimento adottato dal giudice delegato e riportato nello stato passivo, avendo la comunicazione del curatore al creditore unicamente la funzione di portare...»