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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2565 del 25 marzo 1988
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, e per il caso in cui l'azione di riduzione del prezzo sia accordata al compratore non in via esclusiva (art. 1492 terzo comma c.c.), ma in via concorrente con l'azione di risoluzione (art. 1492...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 639 del 21 gennaio 2000
«In tema di compravendita, il legittimo esercizio dell'azione di risoluzione per vizi della cosa alienata non presuppone l'esistenza della colpa dell'alienante, giusta disposto dell'art. 1492 c.c., colpa richiesta, per converso, nella diversa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14431 del 22 giugno 2006
«In tema di vendita, poiché la garanzia sia quella per evizione che quella per vizi della cosa ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio, essendo rafforzativo e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15481 del 6 dicembre 2001
«Il compratore, che abbia subito un danno a causa dei vizi della cosa, può rinunciare a proporre l'azione per la risoluzione del contratto o per la riduzione del prezzo ed esercitare la sola azione di risarcimento del danno dipendente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7718 del 7 giugno 2000
«L'azione di risarcimento danni proposta, ai sensi dell'art. 1494 c.c., dall'acquirente non si identifica né con le azioni di garanzia di cui all'art. 1492 c.c., né con l'azione di esatto adempimento. Ed invero, mentre la garanzia per evizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3531 del 21 maggio 1983
«Qualora il compratore, in relazione ai vizi della cosa, denunci in giudizio l'inadempimento del venditore non all'obbligazione di garanzia di cui agli artt. 1490 e segg. cod. civ., ma all'obbligazione di provvedere all'eliminazione dei vizi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3615 del 19 ottobre 1976
«Quando, per l'accertata scarsa importanza dell'inadempimento del venditore, debba rigettarsi la domanda di risoluzione della compravendita formulata dal compratore in base agli artt. 1490 e 1492 c.c., viene anche meno il presupposto per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10188 del 3 agosto 2000
«L'azione di risoluzione del contratto di compravendita per vizi che rendono la cosa venduta inidonea all'uso si fonda sul disposto degli artt. 1490, 1492 e 1495 c.c., e soggiace ai termini di decadenza e di prescrizione di cui all'art. 1495 dello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11410 del 8 maggio 2008
«In materia di compravendita, in caso di inadempimento del venditore, oltre alla responsabilità contrattuale da inadempimento o da inesatto adempimento, è configurabile anche la responsabilità extracontrattuale del venditore stesso, qualora il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2797 del 6 febbraio 2008
«Nel contratto di vendita, il termine annuale di prescrizione per l'esercizio dell'azione redibitoria e dell'azione risarcitoria conseguente all'inadempimento, decorre dalla data della consegna e non può farsi coincidere con la data di stipula del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11834 del 6 novembre 1991
«Anche nella vendita di cose di genere quali gli animali che siano indicati in contratto con riferimento al loro numero, il difetto di qualità può costituire «vizio» se si riferisca alle dimensioni, peso, misura, od alle caratteristiche dei singoli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10922 del 24 maggio 2005
«In tema d'interpretazione della domanda, il giudice ha il potere-dovere di qualificare giuridicamente l'azione dando al rapporto dedotto in giudizio il nomen iuris anche in difformità rispetto alla prospettazione formulata dalle parti, purché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7561 del 30 marzo 2006
«La vendita di aliud pro alio (come, nella specie, la vendita di una autovettura immatricolata con falsa documentazione e recante il numero di telaio contraffatto) configura una ipotesi di inadempimento contrattuale, diversamente dalle ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 593 del 19 gennaio 1995
«In tema di vendita il criterio distintivo tra la consegna di aliud pro alio — che dà luogo all'ordinaria azione di risoluzione per inadempimento ex art. 1453 c.c., svincolata da termini di decadenza e di prescrizione ai quali sono soggette le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3209 del 26 novembre 1973
«La designazione contrattuale del luogo di adempimento dell'obbligo di pagamento di una somma di danaro rimane valida soltanto per l'ipotesi dell'adempimento, nel mentre per quella di inadempimento, seguito da azione giudiziale, riprende vigore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 274 del 13 gennaio 1984
«Gli interessi compensativi, come espressamente denominati nel titolo dell'art. 1499 c.c., sono dovuti nei contratti di scambio per una funzione equitativa, allo scopo, cioè, di ristabilire l'equilibrio economico tra i contraenti, mirando a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7385 del 12 dicembre 1986
«La vendita con patto di riscatto o de retrovendendo , ex art. 1500 c.c.; anche se stipulata a scopo di garanzia, sempreché sia vera e reale, non incorre nella sanzione di nullità stabilita per il patto commissorio vietato dagli artt. 1963, 2744...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1057 del 19 gennaio 2005
«Nella vendita da piazza a piazza, il contratto si deve ritenere concluso nel luogo dove il venditore lo esegue, mediante la consegna della merce al vettore o allo spedizioniere, senza che rilevi, ai fini della determinazione della competenza per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8212 del 18 giugno 2001
«Nella vendita con spedizione disciplinata dall'art. 1510, secondo comma, c.c., il contratto di trasporto concluso tra venditore-mittente e vettore, pur essendo collegato da un nesso di strumentalità con il contratto di compravendita concluso tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1381 del 11 febbraio 1994
«Nella vendita (anche internazionale) di cose mobili da piazza a piazza, il contratto di trasporto si inserisce nella vicenda contrattuale come modalità esecutiva di essa ed il venditore si fa sostituire nella prestazione di consegnare la cosa, con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 208 del 7 gennaio 1975
«La garanzia di buon funzionamento della cosa mobile venduta per un determinato periodo di tempo (art. 1512 c.c.), avente origine negoziale o eventualmente dagli usi, è un mezzo di rafforzamento della tutela del compratore, nel senso che si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 437 del 13 febbraio 1973
«La vendita in danno del compratore di cui all'art. 1515 c.c., forma speciale di esecuzione forzata per espropriazione, di cui il venditore può avvalersi quando la cosa è già diventata di proprietà del compratore, può ritenersi sussistente solo se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2171 del 11 marzo 1997
«Il mancato esercizio da parte del compratore della facoltà di procurarsi in danno del venditore l'acquisto della merce (art. 1516 c.c.) non incide sul diritto di chiedere il risarcimento del danno per l'inadempimento di questi, mentre l'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8840 del 27 agosto 1990
«Il compratore di cose fungibili, il quale si avvalga della facoltà di procedere alla compera in danno del venditore disciplinata dall'art. 1516 c.c., può ottenere dall'inadempiente la differenza tra l'ammontare della spesa occorsa per l'acquisto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15009 del 21 novembre 2000
«In caso di inadempimento dell'acquirente, in danno da mancato guadagno dell'alienante, esercente professionalmente la vendita di beni mobili, non va escluso a priori e può essere liquidato in via equitativa, indipendentemente dalla prova che le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3614 del 16 aprile 1994
«L'art. 1518 c.c. contiene un criterio per la liquidazione del danno da inadempimento delle obbligazioni nascenti dalla compravendita di cose che abbiano un prezzo corrente, a, norma dell'art. 1515 comma terzo c.c., dispensando la parte adempiente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6427 del 4 dicembre 1981
«Il danno per inadempimento dell'acquirente nei contratti di fornitura di merci genericamente determinate, consistente nel mancato guadagno dell'impresa fornitrice, è presunto e va risarcito in base alla ricostruzione ideale degli utili che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3280 del 18 maggio 1981
«Il danno derivato dall'inadempimento di un contratto di compravendita di cose mobili aventi un prezzo corrente ben può risultare superiore alla differenza fra il prezzo pattuito e quello realizzato attraverso la vendita a terzi delle medesime cose...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2041 del 26 giugno 1971
«Nella vendita a prova il contratto non si perfeziona che in caso di esito positivo della prova stessa, con la conseguenza che se l'esito è negativo il compratore può chiedere la dichiarazione di inefficacia del contratto e non già la risoluzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10257 del 20 ottobre 1997
«Accertato che la fattispecie contrattuale adottata dalle parti sia quello della vendita su campione, qualsiasi differenza della res tradita rispetto al campione stesso integra, all'esito di un procedimento di mero raffronto materiale, una...»