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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2023 del 28 luglio 1998
«Qualora il giudice dell'appello ritenga di non accogliere la richiesta concordata tra difesa e pubblico ministero in punto di pena con rinunzia agli altri motivi, ai sensi degli artt. 599, comma quarto, e 602, comma secondo, c.p.p., non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7544 del 28 febbraio 2005
«Il potere attribuito dall'articolo 597, comma 5, del c.p.p. al giudice di appello di applicare con la sentenza anche di ufficio il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è un potere eccezionale e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21273 del 15 maggio 2003
«Il potere del giudice di appello di applicare, anche d'ufficio, la sospensione condizionale della pena, il beneficio della non menzione della condanna e una o più circostanze attenuanti è un potere eccezionale e discrezionale rispetto al principio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2039 del 5 marzo 1997
«In tema di pene sostitutive di quella detentiva, il giudice di appello, non investito con i motivi di impugnazione della censura relativa alla mancata applicazione in primo grado della pena sostitutiva, non ha il dovere di esaminare una simile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5402 del 7 marzo 2014
«Ai fini della valutazione dello stato di insolvenza di una società in liquidazione ex art. 5 della legge fall. non costituisce vizio di motivazione della sentenza di merito, impugnabile in cassazione ai sensi dell'art. 360, primo comma, n. 5, cod....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5167 del 30 marzo 2012
«Il giudizio di opposizione allo stato passivo avendo natura impugnatoria ed essendo retto dal principio dell'immutabilità della domanda, non possono essere introdotte domande nuove o modificazioni sostanziali delle domande già vanzate in sede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4434 del 10 maggio 1996
«Anche con riguardo all'azione diretta per il risarcimento dei danni, proposta dal danneggiato nei confronti dell'assicuratore, a norma degli artt. 5 (Recte: 18 - N.d.R.) e 22 legge n. 990 del 1969, il principio della rilevabilità d'ufficio di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2242 del 4 febbraio 2016
«La nomina dell'amministratore del condominio è soggetta all'applicazione dell'art. 1392 c.c., sicché, salvo siano prescritte forme particolari e solenni per il contratto che il rappresentante deve concludere, la procura di conferimento del potere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10865 del 25 maggio 2016
«In tema di condominio negli edifici, il criterio discretivo tra atti di ordinaria amministrazione, rimessi all'iniziativa dell'amministratore nell'esercizio delle proprie funzioni e vincolanti per tutti i condòmini ex art. 1133 c.c., ed atti di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19604 del 30 settembre 2016
«La perdita di "chance" costituisce un danno patrimoniale risarcibile, quale danno emergente, qualora sussista un pregiudizio certo (anche se non nel suo ammontare) consistente nella perdita di una possibilità attuale ed esige la prova, anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14355 del 14 luglio 2016
«L'interpretazione del contratto, traducendosi in una operazione di accertamento della volontà dei contraenti, si risolve in una indagine di fatto riservata al giudice di merito, censurabile in cassazione, oltre che per violazione delle regole...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12956 del 22 giugno 2016
«La clausola di prelazione di acquisto di quote sociali contenuta in un patto parasociale non è incompatibile con analoga clausola di prelazione statutaria (nella specie avente un oggetto più limitato, riguardando i soli atti di trasferimento a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7586 del 15 aprile 2016
«Il bilancio di esercizio di una società per azioni, in forza del principio di continuità, deve partire dai dati di chiusura del bilancio dell'anno precedente, anche nel caso in cui l'esattezza e la legittimità di questi ultimi siano state poste in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2297 del 30 gennaio 2017
«È correttamente qualificata "actio finium regundorum", e non rivendica, l'azione proposta dal proprietario che, pur in presenza di un confine apparente, ne deduca l'incertezza per intervenuta usurpazione di una porzione del proprio terreno da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10016 del 20 aprile 2017
«In caso di proposizione di azione giudiziale di annullamento del licenziamento, il termine di prescrizione di cui all'art. 1442 c.c. è validamente interrotto dal solo deposito del ricorso introduttivo del giudizio nella cancelleria del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12603 del 15 marzo 2017
«Integra il reato di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza (art. 616 cod. pen.) e non la fattispecie prevista dall'art. 617, comma primo, cod. pen., la condotta di colui che prende cognizione del contenuto della corrispondenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4940 del 2 febbraio 2017
«Non sussiste la nullità della sentenza qualora la discussione finale sia stata frazionata dinanzi a collegi diversamente composti ed il tribunale non si sia limitato alla rinnovazione mediante lettura dei verbali delle prove raccolte, ma abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2128 del 8 giugno 1994
«Il giudice dell'incidente de libertate non può rivalutare autonomamente una questione pregiudiziale e strettamente connessa alla definizione del merito già esaminata dal giudice della cognizione e da costui risolta con la relativa sentenza. Invero...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1099 del 27 gennaio 1998
«L'obbligo di motivazione da parte del giudice di appello sussiste soltanto in relazione a quanto dedotto con l'atto di impugnazione o, se si tratta del mancato esercizio di un potere esercitabile di ufficio — come quello relativo alla concessione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 411 del 6 aprile 1992
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 del nuovo codice di procedura penale, le determinazioni delle parti ed il giudizio motivato sulle stesse non possono più essere messe in discussione dalle medesime...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9774 del 8 novembre 1996
«Con riguardo a causa di lavoro decisa in primo grado nelle forme ordinarie, nel passaggio al rito speciale in grado di appello la fissazione dell'udienza di discussione con assegnazione di termine per l'eventuale integrazione degli atti è...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14732 del 7 giugno 2018
«L'azione generale di arricchimento ha come presupposto la locupletazione di un soggetto a danno dell'altro che sia avvenuta senza giusta causa, sicché non è dato invocare la mancanza o l'ingiustizia della causa qualora l'arricchimento sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16751 del 19 febbraio 2018
«In tema di diffamazione, l'amministratore di un sito internet non è responsabile ai sensi dell'art. 57 cod.pen., in quanto tale norma è applicabile alle sole testate giornalistiche telematiche e non anche ai diversi mezzi informatici di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24007 del 12 ottobre 2017
«L'ordinanza di rigetto dell'istanza di ricusazione dello “iudex suspectus” segna automaticamente il "dies ad quem" dell'effetto sospensivo, ricollegato alla proposizione di quell'istanza dall'ultimo comma dell'art. 52 c.p.c., sicché, entro sei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23940 del 12 ottobre 2017
«In tema di valutazione delle prove, il principio del libero convincimento, posto a fondamento degli artt. 115 e 116 c.p.c., opera interamente sul piano dell'apprezzamento di merito, insindacabile in sede di legittimità, sicché la denuncia della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7472 del 23 marzo 2017
«Nell'ipotesi di rimessione della causa al collegio, le parti possono sottoporre a quest’ultimo, ai sensi dell’art. 178, comma 1, c.p.c., tutte le questioni già definite dal giudice istruttore con ordinanza revocabile, senza bisogno di proporre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1662 del 23 gennaio 2017
«Nelle cause di competenza del tribunale in composizione collegiale, il giudice istruttore, invitate le parti a precisare le conclusioni innanzi a sé, non ha alcun obbligo di fissare un’ulteriore udienza innanzi al collegio, dinnanzi al quale,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 22238 del 25 settembre 2017
«Il principio di immutabilità del giudice, di cui all'art. 276 c.p.c., prevede che la decisione sia deliberata dai giudici che hanno assistito alla discussione, i quali non devono essere necessariamente gli stessi davanti ai quali la causa sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 502 del 11 gennaio 2017
«Il modulo decisorio a trattazione mista, stabilito, per il procedimento di cognizione di primo grado, dall'art. 281 quinquies, comma 2, c.p.c., è stato esteso anche al giudizio di secondo grado, ancorché con una diversa articolazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27829 del 22 novembre 2017
«La dichiarazione di fallimento di una delle parti che si sia verificata dopo l'udienza di precisazione delle conclusioni (o di discussione), effettuata nella prima memoria ai sensi dell'art. 190 c.p.c. non produce alcun effetto ai fini della...»