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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9077 del 21 giugno 2002
«In tema di procedimento cautelare, nell'ipotesi in cui sia proposta opposizione avverso la condanna alle spese (ai sensi dell' art. 669 septies e 645 c.p.c.) e tale giudizio sia definito dal giudice con il rito camerale ed in composizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17028 del 23 giugno 2008
«Nel caso in cui il giudizio di merito, promosso a seguito dell'emissione di un provvedimento cautelare, si concluda con la dichiarazione di inammissibilità della domanda (nella specie, per difetto di procura ad litem ), nulla osta a che il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1394 del 21 aprile 1970
«Difetta di giurisdizione il giudice ordinario in ordine alla domanda proposta contro l'amministrazione dei lavori pubblici dal proprietario di un fondo, al fine di ottenere provvedimenti idonei ad ovviare l'imminente pericolo di danno derivante da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5110 del 22 maggio 1998
«Il divieto di cumulo delle due azioni è, difatti, normativamente sancito per il solo convenuto, sì che l'inizio del giudizio petitorio, da parte dell'attore, in pendenza di quello possessorio, non è che indice della volontà di quest'ultimo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1501 del 16 febbraio 1994
«Invero da un lato il divieto di cumulo delle due azioni è rivolto al convenuto, e non all'attore; dall'altro inizio del giudizio petitorio da parte del medesimo, mentre ancora pende quello possessorio, è indice della volontà di rafforzare la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 986 del 7 febbraio 1996
«Tuttavia, ove il consulente di ufficio rinvii le operazioni a data da destinare e successivamente le riprenda, egli ha l'obbligo di avvertire nuovamente le parti e l'inosservanza di tale obbligo può dar luogo a nullità della consulenza (peraltro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11351 del 17 giugno 2004
«Nel procedimento camerale concernente diritti o status (riguardante, nella fattispecie, la dichiarazione giudiziale di paternità di minore) non è ravvisabile, nell'attività svolta dal giudice delegato dal collegio, alcuna espropriazione dei poteri...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3768 del 12 dicembre 1990
«Ai fini dell'individuazione dei limiti di operatività del divieto di estradizione per reati politici, la determinazione dei connotati del reato politico deve trarsi anche dal contesto costituzionale, cioè dai principi fondamentali enunciati dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16908 del 9 aprile 2004
«I presupposti essenziali della legittima difesa — scriminante ammessa nei confronti di tutti i diritti, personali e patrimoniali — sono costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima; mentre la prima deve concretarsi in un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2692 del 3 marzo 2000
«Agli effetti di quanto previsto dall'art.52 c.p., che configura la esimente della legittima difesa, occorre che l'altrui offesa ingiusta sia volta a ledere od ad esporre a pericolo un diritto, restando invece escluse dalla sfera applicativa della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9695 del 29 luglio 1999
«La legittima difesa presuppone un'aggressione ingiusta ed una reazione legittima; la prima deve concretarsi nel pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, sfocerebbe nella lesione del diritto, la seconda comporta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 672 del 18 gennaio 1990
«In tema di legittima difesa, sebbene la norma di cui all'art. 52, c.p. non richieda esplicitamente che l'agente non debba essersi posto volontariamente nella situazione di pericolo, solo una situazione di pericolo non volontariamente causato e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8999 del 3 ottobre 1997
«I presupposti essenziali della legittima difesa — scriminante ammessa nei confronti di tutti i diritti, personali e patrimoniali — sono costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima; mentre la prima deve concretarsi in un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2554 del 7 marzo 1996
«In tema di legittima difesa, le espressioni «necessità di difendere» e «sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa», contenute nell'art. 52 c.p., vanno intese nel senso che la reazione deve essere, nella circostanza, l'unica possibile,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 10 marzo 1982
«L'esimente dello stato di necessità, pur essendo istituto proprio del diritto penale, trascende, per il suo fondamento naturalistico, l'ambito specifico di quella collocazione, essendo suscettibile di trasposizione anche nella materia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45425 del 15 dicembre 2005
«I presupposti essenziali della legittima difesa sono costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima: mentre la prima deve concretarsi nel pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, sfocia nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 298 del 15 gennaio 1992
«L'espresso richiamo alle disposizioni, che disciplinano le cause di giustificazione e la specificazione che l'eccesso ricorre quando, per colpa, si eccedono i limiti stabiliti dalla legge o dall'autorità, nell'ipotesi preveduta dagli artt. 51 e 53...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12625 del 16 marzo 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 278 c.p., sollevata in riferimento agli artt. 21, 24, 25 e 111 della Costituzione, in quanto la norma incrimina l'offesa ad un bene giuridico di rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5807 del 10 maggio 1988
«Ai fini della contestazione delle circostanze aggravanti, mentre non è indispensabile l'indicazione delle relative disposizioni di legge, è necessario che nella formulazione dell'imputazione siano riportati gli estremi di fatto che costituiscono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9998 del 23 settembre 1987
«Per poter affermare la penale responsabilità di un soggetto imputato di partecipazione, semplice o qualificata, ad un delitto di associazione è necessario accertare da un lato l'esistenza dell'organizzazione di fatto, strutturata e finalizzata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35296 del 29 settembre 2011
«Al reato di rivelazione di segreti di ufficio è applicabile la causa di giustificazione dell'esercizio di un diritto, allorché la rivelazione sia fatta per difendersi in giudizio, essendo il diritto di difesa prevalente rispetto alle esigenze di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17893 del 29 aprile 2009
«Risponde, a titolo di concorso,del delitto di esercizio abusivo di una professione, chiunque consenta o agevoli lo svolgimento da parte di persona non autorizzata di un'attività professionale, per la quale sia richiesta una speciale abilitazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37398 del 17 ottobre 2011
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11591 del 13 novembre 2000
«La facoltà di proporre istanza di oblazione può essere esercitata esclusivamente dall'imputato, in quanto si configura come un diritto personalissimo che implica la rinuncia a far valere la propria difesa in vista della estinzione del reato....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40037 del 7 novembre 2011
«Nel caso in cui il giudice, al momento della deliberazione finale, abbia derubricato un reato non oblabile in altro oblabile, l'imputato ha il diritto di chiedere l'oblazione soltanto se, entro il momento della formulazione delle conclusioni,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 17032 del 25 luglio 2014
«In tema di amministrazione di sostegno, la prescrizione di cui all'art. 413, secondo comma, cod. civ., non costituisce adempimento processualmente necessario, sicché l'omessa comunicazione dell'istanza di chiusura della procedura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21826 del 24 settembre 2013
«In tema di condominio negli edifici, la proposizione di una domanda diretta non alla difesa della proprietà comune, ma alla sua estensione mediante declaratoria di appartenenza al condominio di un'area adiacente al fabbricato condominiale, siccome...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3791 del 31 marzo 1994
«Tale modifica, infatti, non comporta una trasformazione essenziale del fatto addebitato, né può provocare menomazione del diritto di difesa, poiché l'accusa di partecipazione materiale al reato necessariamente implica, a differenza di quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24603 del 5 giugno 2003
«Per contro, l'impedimento riconducibile all'art. 304, primo comma, lett. a), c.p.p. prescinde da qualsivoglia istanza del difensore e consiste in una situazione oggettiva (fatti notori, comportamento abituale dei professionisti in un dato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2156 del 6 marzo 1997
«La ragione della scelta va rinvenuta nella concreta possibilità di alternativa offerta dalla difesa d'ufficio a fronte dell'impossibilità di sospensione del corso della prescrizione del reato, limitata ai casi tassativamente indicati nell'art. 159...»