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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 416 del 15 gennaio 2000
«Per promuovere il giudizio di divorzio è sufficiente — ai sensi dell'articolo 3, n. 2, lett. b), della L. n. 898 del 1970 — che sia divenuta definitiva la pronuncia di separazione, essendo irrilevante che la sentenza stessa sia stata impugnata nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6541 del 7 maggio 2002
«L'accertamento del diritto all'assegno divorzile va effettuato verificando l'inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente, raffrontate ad un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio e che sarebbe presumibilmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2932 del 19 marzo 1991
«In tema di assegno di divorzio e di contributo per il mantenimento del figlio è legittima la statuizione del giudice del merito che disponga a carico dell'ex coniuge obbligato il pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori relativi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26197 del 28 dicembre 2010
«In sede di divorzio, ai fini della determinazione dell'assegno divorzile, occorre tenere conto dell'intera consistenza patrimoniale di ciascuno dei coniugi e, conseguentemente, ricomprendere qualsiasi utilità suscettibile di valutazione economica,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 72 del 10 gennaio 1986
«Ai fini della determinazione dell'assegno di divorzio, l'applicazione del criterio cosiddetto compensativo (la cui finalità è appunto quella di compensare il coniuge dei sacrifici affrontati per il benessere generale della famiglia) conduce a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13108 del 28 maggio 2010
«In tema di divorzio e con riguardo al trattamento economico del coniuge divorziato in caso di morte dell'ex coniuge, l'accordo intervenuto tra i coniugi in ordine all'attribuzione dell'usufrutto sulla casa coniugale a titolo di corresponsione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10791 del 4 novembre 1997
«La ratio legis ed il tenore letterale della norma di cui al secondo comma dell'art. 6 della legge n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 11 della legge n. 74 del 1987 (a mente del quale il tribunale, pronunciando lo scioglimento o la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6215 del 28 giugno 1994
«Ai fini della determinazione del contributo al mantenimento dei figli il criterio di riferimento è dettato dall'art. 148, comma 1, c.c., secondo il quale i coniugi devono adempiere l'obbligazione «in proporzione alle rispettive sostanze e secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3050 del 29 marzo 1994
«La sentenza di divorzio, mentre ha importanza costitutiva rispetto all'assegno che uno degli ex coniugi debba all'altro per le esigenze proprie di quest'ultimo (importanza temperata per effetto della modifica apportata all'art. 4, L. 1 dicembre...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11297 del 28 ottobre 1995
«Anche nel vigore della L. 6 marzo 1987, n. 74, il cui art. 11 ha sostituito l'art. 6 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, la disposizione del comma 6 di quest'ultima norma, in tema di assegnazione della casa familiare, non attribuisce al giudice il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11696 del 18 settembre 2001
«In materia di divorzio, l'assegnazione della casa coniugale è finalizzata alla protezione della prole e non è prevista in funzione della debolezza economica di uno dei coniugi, alle cui esigenze è destinato l'assegno divorzile, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4089 del 28 aprile 1987
«La disposizione dell'art. 155, quarto comma, c.c. (nel testo novellato con la L. 19 maggio 1975, n. 151), che attribuisce al giudice della separazione personale il potere di assegnare l'abitazione della casa familiare al coniuge cui vengono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9163 del 30 agosto 1995
«In tema di separazione e di divorzio, sia l'art. 155, quarto comma, c.c., sia l'art. 6, sesto comma, della L. n. 898 del 1970, nel testo sostituito dall'art. 11 della L. n. 74 del 1987, nel prevedere l'assegnazione della casa familiare, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10538 del 27 novembre 1996
«In caso di scioglimento del matrimonio o della cessazione dei suoi effetti civili, il giudice, nel procedere all'assegnazione della casa familiare, non può limitarsi a prendere atto della situazione di affidamento della prole o di convivenza con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4620 del 26 aprile 1991
«In tema di divorzio, l'art. 6 sesto comma della L. 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo introdotto dall'art. 11 della L. 6 marzo 1987, n. 74, il quale contempla la possibilità di attribuire l'abitazione della casa familiare, oltre che al genitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6559 del 17 luglio 1997
«La norma eccezionale di cui all'art. 6 della legge n. 898 del 1970, modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74, che consente il sacrificio della posizione del coniuge titolare dei diritti reali o personali sull'immobile adibito ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11788 del 11 dicembre 1990
«In tema di divorzio, l'art. 11 della L. 6 marzo 1987, n. 74, il quale, riformulando l'art. 6 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, stabilisce che l'abitazione della casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli o con il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15291 del 29 novembre 2000
«In materia di divorzio, allorché la casa di abitazione abbia perso il suo carattere «familiare», per non essere più destinata a stabile dimora dei figli e del genitore affidatario, la medesima può essere assegnata al coniuge che ne sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3030 del 13 febbraio 2006
«In materia di divorzio, l'assegnazione della casa familiare all'ex coniuge affidatario prevista dall'art. 6, comma sesto, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come sostituito dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74) risponde all'esigenza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11630 del 17 settembre 2001
«La assegnazione della casa familiare, di cui i coniugi siano comproprietari, al coniuge affidatario dei figli non ha più ragion d'essere e, quindi, il diritto di abitazione, che ne scaturisce, viene meno nel momento in cui il coniuge, cui la casa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23631 del 11 novembre 2011
«In tema di cessazione degli effetti civili del matrimonio, non può disporsi l'assegnazione parziale della casa familiare, a meno che l'unità immobiliare sia del tutto autonoma e distinta da quella destinata ad abitazione della famiglia, ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10258 del 20 ottobre 1997
«Il comma sesto dell'art. 6 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74, nel prevedere che “l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli...” e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5236 del 27 maggio 1994
«Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa coniugale al coniuge separato o divorziato può essere opposto al terzo titolare del diritto di proprietà che agisca per il rilascio dell'immobile solo nell'ipotesi in cui tale titolarità sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9840 del 20 settembre 1991
«Con riguardo agli accordi di contenuto patrimoniale fra coniugi separati, la nullità del patto, che ne preveda la persistente operatività anche in regime di divorzio (nullità derivante da illiceità della causa, alla stregua dei condizionamenti del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20319 del 15 ottobre 2004
«L'assegnazione della casa familiare ad uno dei coniugi, cui l'immobile non appartenga in via esclusiva, instaura un vincolo (opponibile anche ai terzi per nove anni, e, in caso di trascrizione, senza limite di tempo) che oggettivamente comporta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13736 del 18 settembre 2003
«Come per tutti i provvedimenti conseguenti alla pronuncia di separazione o di divorzio, anche per l'assegnazione della casa familiare vale il principio generale della modificabilità in ogni tempo per fatti sopravvenuti: tale intrinseca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9689 del 24 luglio 2000
«Con la pronuncia di cessazione degli effetti civili del matrimonio viene meno lo stato di separazione dei coniugi e, con esso, la regolamentazione dei rapporti tra i medesimi, anche per quanto riguarda l'eventuale assegnazione della casa familiare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10797 del 29 ottobre 1998
«Quando uno dei coniugi, in sede di divorzio (o separazione) invochi il provvedimento di assegnazione della casa familiare e l'altro contesti tale qualità dell'immobile, spetta a chi chiede il suddetto provvedimento dimostrare la sussistenza della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 565 del 22 gennaio 1998
«L'art. 6, sesto comma della legge n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 11 della legge n. 74 del 1987, dispone che l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli o con il quale essi convivono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4291 del 1 marzo 2005
«In tema di divorzio, il provvedimento di assegnazione della casa familiare é revocabile solo in presenza di circostanze fattuali sopravvenute alla sentenza divorzile, e modificatrici della situazione da questa considerata, le quali costituiscono...»