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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3705 del 29 marzo 1995
«L'accordo su alcuni punti essenziali del contratto non esaurisce la fase delle trattative; perché, al fine di porre in essere un definitivo vincolo contrattuale, è necessario che tra le parti sia raggiunta l'intesa sugli elementi, sia principali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1680 del 16 febbraio 1995
«Nel caso in cui, con riferimento alla vendita di un bene in comunione, sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita a cui abbiano aderito, con valida manifestazione del loro consenso, solo alcuni dei comproprietari, il contratto deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3378 del 22 marzo 1993
«L'accordo delle parti, ai fini della conclusione del contratto, può considerarsi inesistente solo quando sia impossibile la giuridica identificazione di una espressione della volontà comune che, sorretta da comune intenzione, abbia forza di legge...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1141 del 23 marzo 1977
«Il giudice del merito può rilevare d'ufficio, in base alle prove esistenti nel processo, la mancata conclusione del contratto per difetto d'incontro dei reciproci consensi, trattandosi della verifica dell'inesistenza di un elemento del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3252 del 10 ottobre 1975
«Un contratto può ritenersi validamente concluso solo quando le parti abbiano raggiunto l'accordo su tutti gli elementi che concorrono a formarlo, siano essi essenziali o accidentali, principali o secondari, salvo che risulti che le parti stesse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1711 del 26 settembre 1970
«Il contratto bene può formarsi progressivamente, con una documentazione anche essa progressiva e quindi le parti possono dapprima accordarsi sulle condizioni del contratto indicandone solo genericamente l'oggetto ed in seguito accordarsi sulla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1367 del 12 aprile 1977
«Il silenzio di chi abbia interesse a contraddire, e si trovi nella possibilità di farlo, può assurgere a manifestazione tacita di volontà, produttiva di effetti giuridici, ove concorrano peculiari circostanze e situazioni, oggettive e soggettive,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28618 del 2 dicembre 2008
«In tema di perfezionamento dell'accordo negoziale, il documento contenente la puntuazione ancorché completa e bilaterale dell'assetto degli interessi che le parti intendono adottare, è inidoneo a fornire la prova del perfezionamento del contratto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16118 del 14 luglio 2006
«In tema di minuta o di puntuazione del contratto, l'indagine del giudice deve accertare se le parti abbiano inteso porre realmente in essere il rapporto contrattuale sin dal momento dell'accordo, oppure se la loro intenzione sia stata quella di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27338 del 12 dicembre 2005
«È nozione di comune esperienza che, nel corso delle trattative prodromiche alla conclusione del contratto, le parti assumono posizioni diverse e prospettano soluzioni varie, svolgendo le argomentazioni di cui il testo definitivo costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 910 del 18 gennaio 2005
«Ai fini della configurabilità di un definitivo vincolo contrattuale è necessario che tra le parti sia raggiunta l'intesa su tutti gli elementi dell'accordo, non potendosene ravvisare pertanto la sussistenza là dove, raggiunta l'intesa solamente su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6871 del 7 aprile 2004
«In tema di minuta o di puntuazione del contratto, qualora l'intesa raggiunta dalle parti abbia ad oggetto un vero e proprio regolamento definitivo del rapporto — l'accertamento del quale è riservato all'apprezzamento del giudice di merito e non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7857 del 22 agosto 1997
«Nella nozione di minuta o puntuazione del contratto rientrano sia i documenti che contengono intese parziali in ordine al futuro regolamento d'interessi (cosiddetta puntuazione di clausole), sia i documenti che predispongano con completezza un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4265 del 13 aprile 1995
«Ciò che distingue essenzialmente la cosiddetta punctatio tanto dalla proposta contrattuale, quanto dal contratto preliminare è il fatto che essa, anziché contenere, sia pure in nuce , tutti gli elementi o, quanto meno, quelli essenziali del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3158 del 30 marzo 1994
«Perché ad una scrittura contenente la regolamentazione completa di un contratto e sottoscritta da entrambe le parti possa riconoscersi il valore di semplice minuta (o «puntuazione»), occorre che dalla scrittura stessa emerga, anche se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7871 del 4 agosto 1990
«A differenza del contratto preliminare, ove le parti si obbligano a prestare il loro consenso alla conclusione del contratto definitivo, i cui elementi essenziali ed accidentali siano stati contestualmente precisati ed i cui effetti si produrranno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2500 del 8 aprile 1983
«Non si ha perfezione del contratto, né la relativa responsabilità contrattuale è configurabile quando, raggiuntasi l'intesa sui soli elementi essenziali del contratto, si rimetta la determinazione degli elementi accessori ad un momento successivo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3841 del 4 agosto 1978
«Nei contratti non soggetti all'obbligo della forma scritta (nella specie, contratto di appalto), un documento privo di sottoscrizione, quale una minuta, può essere utilizzato dal giudice del merito come fonte di elementi presuntivi, da valutarsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2423 del 18 giugno 1975
«La figura negoziale della «minuta» di contratto ricorre allorquando, pur essendosi raggiunto l'accordo sugli elementi essenziali, occorre tuttavia definire elementi accessori o integrativi, senza i quali l'esecuzione non sarebbe attuabile.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 517 del 4 marzo 1970
«Quando la minuta o puntuazione di un contratto contenga non solo la indicazione degli elementi essenziali del negozio, ma questo risulti poi dimostrato anche da altri elementi, come la successiva conferma del soggetto che non ha sottoscritto la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8038 del 2 aprile 2009
«Il contratto in virtù del quale le parti si obblighino a stipulare un successivo contratto ad effetti obbligatori (ovvero un contratto preliminare di preliminare) è nullo per difetto di causa, non essendo meritevole di tutela l'interesse di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10490 del 8 maggio 2006
«Causa del contratto è lo scopo pratico del negozio la sintesi, cioè, degli interessi che lo stesso è concretamente diretto a realizzare (c.d. causa concreta), quale funzione individuale della singola e specifica negoziazione, al di là del modello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 982 del 28 gennaio 2002
«La sola mancanza del corrispettivo in favore dell'obbligato non comporta la mancanza di causa del contratto atipico allorquando esso sia assimilabile ad un tipo nominato dal codice per il quale sia prevista la gratuità, sempre che l'atto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7844 del 15 luglio 1993
«La causa o ragione del negozio si identifica con la funzione economico-sociale dell'atto di autonomia privata nella sintesi dei suoi elementi essenziali e l'accertamento da parte del giudice di merito degli elementi costitutivi del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4135 del 18 dicembre 1975
«Al fine della qualificazione giuridica di un contratto, ha rilievo l'indagine sulla causa, oggettivamente intesa come funzione essenziale e caratterizzante del contratto medesimo, in relazione al risultato immediatamente perseguito dalle parti; e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3300 del 13 ottobre 1975
«Requisito essenziale del contratto è la causa (art. 1325 c.c.), la quale si identifica nella funzione economico-sociale che esso obiettivamente persegue e che il diritto riconosce rilevante ai suoi fini. Tale requisito inerisce unitariamente al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20245 del 18 settembre 2009
«In materia contrattuale, affinché sia configurabile la fattispecie della c.d. "presupposizione" (o condizione inespressa), è necessario che dal contenuto del contratto si evinca l'esistenza di una situazione di fatto, considerata, ma non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14629 del 21 novembre 2001
«In tema di negozio giuridico, la fattispecie della cosiddetta «presupposizione» (o condizione non espressa) è legittimamente configurabile tutte le volte in cui, dal contenuto del contratto, risulti che le parti abbiano inteso concluderlo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3083 del 24 marzo 1998
«La «presupposizione» ricorre quando una determinata situazione, di fatto o di diritto, posata, presente o futura, di carattere obiettivo - la cui esistenza, cessazione e verificazione sia del tutto indipendente dall'attività o dalla volontà dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9125 del 28 agosto 1993
«Anche gli strumenti urbanistici in itinere (nella specie, piano regolatore non ancora approvato dall'autorità regionale) incidono immediatamente sulla edificabilità dei terreni a causa della possibilità di applicazione delle misure di salvaguardia...»