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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8081 del 27 febbraio 2007
«La sentenza n. 26 del 6 febbraio 2007 della Corte Costituzionale — con la quale è stata dichiarata l'illegittimità dell'art. 1 L. n. 46 del 2006, nella parte in cui, sostituendo l'art. 593 c.p.p., escludeva che il pubblico ministero potesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4968 del 7 settembre 2000
«L'istituto della revoca della sentenza a seguito di abolitio criminis, a norma dell'art. 673 c.p.p., opera anche in relazione alla sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti prevista dall'art. 444 stesso codice, atteso che, da un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1805 del 17 aprile 2000
«A seguito dell'entrata in vigore dell'art. 18 della L. n. 205 del 1999, il fatto costituente oltraggio deve ritenersi penalmente irrilevante, con la conseguente applicazione, ai procedimenti in corso, dell'art. 2, secondo comma, c.p., non potendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4730 del 15 febbraio 1995
«È ammissibile la richiesta di revoca di una sentenza di condanna per abolitio criminis quando, pur essendosi verificata, a seguito di rigetto di gravame, l'irrevocabilità di detta sentenza in data successiva a quella in cui il fatto ha cessato di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18128 del 26 luglio 2013
«Qualora uno degli eventi idonei a determinare l'interruzione del processo si verifichi nel corso del giudizio di primo grado, anteriormente alla scadenza dei termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10725 del 19 settembre 1992
«Contro le sentenze di separazione personale e di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, pubblicate successivamente alla data di entrata in vigore della L. 5 marzo 1987, n. 74 — ancorché rese in procedimenti anteriormente...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 7241 del 26 marzo 2010
«Nel giudizio di cassazione, il nuovo testo dell'art. 83 c.p.c. secondo il quale la procura speciale può essere apposta a margine od in calce anche di atti diversi dal ricorso o dal controricorso, si applica esclusivamente ai giudizi instaurati in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1873 del 21 febbraio 1991
«Il sopravvenire della morte della parte — che è evento inidoneo a determinare effetti interruttivi, allorché si verifichi nel corso del giudizio di cassazione — non può essere documentato, ai sensi dell'art. 372 c.p.c., al diverso fine di ottenere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2312 del 17 febbraio 2012
«A norma dell'art. 382 c.p.c. e a seguito dell'entrata in vigore delle norme che attuano il principio della "translatio iudicii" - segnatamente l'art. 59 della legge 18 giugno 2009, n. 69, e l'art. 11 del d.l.vo 2 luglio 2010, n. 104 - la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16577 del 5 agosto 2005
«Qualora la violazione, nei termini suindicati, si sia verificata nel giudizio di appello, la sua deduzione in cassazione determina, se fondata, la cassazione della sentenza con rinvio, affinché in tale sede, in applicazione dell'art. 394, terzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19255 del 14 settembre 2007
«Nel regime processuale conseguente all'entrata in vigore del D.L.vo n. 40 del 2006, la previsione dell'art. 390 c.p.c. — che esclude che il ricorso per cassazione possa essere rinunciato dopo la notifica delle richieste del P.M. — si deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1629 del 22 gennaio 2009
«Nel rito del lavoro la nullità del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado per mancata determinazione dell'oggetto della domanda o per mancata esposizione delle ragioni, di fatto e di diritto, non ricorre ove si deducano pretesi errori di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23745 del 17 settembre 2008
«Infatti, anche prima dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 40 del 2006 che, nel modificare l'art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., ha posto sullo stesso piano, tra i motivi di ricorso, la violazione e la falsa applicazione di norme di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18261 del 12 agosto 2009
«Nel rito del lavoro, il contratto collettivo di diritto comune - anche anteriormente all'entrata in vigore del D.L.vo n. 40 del 2006 - in quanto assumibile quale regola di giudizio, si distingue dai semplici fatti di causa e può essere richiesto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2030 del 19 marzo 1985
«Qualora il tribunale, investito di una controversia soggetta al nuovo rito del lavoro, anche dopo l'entrata in vigore della L. n. 533 del 1973, abbia erroneamente continuato ad applicare le norme del codice di procedura civile per le cause con il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 311 del 13 gennaio 1994
«Lo ius superveniens in tema di competenza si applica — nel regime anteriore all'entrata in vigore del nuovo testo dell'art. 5 c.p.c. dettato dalla legge n. 353 del 1993 — anche nei giudizi pendenti, ma il rilievo dell'eventuale incompetenza, che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3373 del 11 aprile 1996
«In quest'ultima ipotesi, le indicate modalità di sanatoria con efficacia ex tunc sono giustificate anche dall'applicazione analogica delle disposizioni contenute nel nuovo testo dell'art. 164 c.p.c. (ove la nullità si sia verificata nel tempo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15719 del 8 novembre 2002
«Le controversie promosse dai dipendenti ferroviari collocati a riposo dopo l'entrata in vigore della legge n. 210 del 1985 al fine di ottenere una nuova determinazione del trattamento di quiescenza sulla base del diritto del ricorrente a percepire...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4448 del 4 maggio 1999
«Con riferimento alle somme dovute a seguito della riliquidazione d'ufficio, ai sensi dell'art. 1, comma decimo, legge 2 agosto 1990, n. 233, delle pensioni degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, con decorrenza fra il primo gennaio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11484 del 18 novembre 1997
«A tale credito si applica pertanto, a seguito della dichiarazione di parziale illegittimità costituzionale dell'art. 442 c.p.c., la regola della automatica rivalutazione, senza alcun onere per l'interessato di dimostrare il pregiudizio subito, e,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9085 del 18 ottobre 1996
«La rivalutazione ex artt. 429 e 442 (così come inciso da Corte cost. n. 156 del 1991) c.p.c. è dovuta anche nel caso in cui il diritto alla prestazione previdenziale derivi da legge di interpretazione autentica entrata in vigore in data successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10133 del 14 ottobre 1993
«A seguito della sentenza costituzionale n. 156 del 1991 (dichiarativa della parziale illegittimità dell'art. 442 c.p.c.) i crediti previdenziali — rispetto ai quali le condizioni di responsabilità dell'ente debitore per il ritardo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8826 del 27 ottobre 1994
«L'art. 16, comma 6 della L. 30 dicembre 1991, n. 412, stabilendo, in tema di maggiorazione per interessi e rivalutazione delle prestazioni previdenziali erogate in ritardo, che l'importo dei primi deve essere portato in detrazione da quello...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11534 del 6 novembre 1995
«Per i crediti previdenziali, nonché per quelli inerenti (come nella specie) a prestazioni di assistenza sociale obbligatoria, equiparati ai primi ai fini in esame per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 196 del 1993, gli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6333 del 30 marzo 2004
«Ai sensi dell'art. 442 c.p.c., nel testo risultante dalla sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, applicabile ai crediti divenuti esigibili prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina prevista dall'art. 16, comma sesto, della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6882 del 13 maggio 2002
«Poiché anche i crediti assistenziali, oltre che previdenziali, sono soggetti alla regola dell'automatica riconoscibilità degli interessi e della rivalutazione monetaria (cumulabili, peraltro, solo fino all'entrata in vigore dell'art. 16, comma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6192 del 22 giugno 1998
«La rivalutazione e gli interessi ex art. 429 e 442 (così come inciso da Corte Cost. n. 156 del 1991) c.p.c. sono dovute anche nel caso in cui il diritto alla prestazione previdenziale derivi da legge di interpretazione autentica entrata in vigore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11442 del 1 novembre 1995
«Quando prima della domanda giudiziale è già intervenuto il provvedimento di liquidazione di un credito previdenziale, dalla sua data decorre immediatamente la rivalutazione, senza necessità di ulteriori domande, sino all'effettivo pagamento del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12868 del 12 luglio 2004
«Poiché la indennità di fine rapporto, comunque denominata, ha natura retributiva (e solo latamente previdenziale), ad essa non è applicabile l'art. 16, sesto comma, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, con il quale è stata statuita la regola...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10355 del 21 ottobre 1997
«D'altra parte l'art. 21 della legge n. 210 del 1985 istitutiva dell'Ente Ferrovie dello Stato ha mantenuto fermo il trattamento previdenziale e pensionistico dei dipendenti in atto al momento della sua entrata in vigore e quindi anche la gestione...»