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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 7999 del 21 maggio 2003
«L'attribuzione in favore del contribuente degli interessi sugli interessi scaduti, conseguenti a rimborso di imposte indebitamente versate, da parte dell'Amministrazione finanziaria, secondo la previsione di cui all'art. 1283 c.c., postula una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12507 del 11 novembre 1999
«La clausola di un contratto bancario, che preveda la capitalizzazione dei trimestrali degli interessi dovuti dal cliente, deve reputarsi nulla, in quanto si basa su un uso negoziale ( ex art. 1340 c.c.) e non su un uso normativo ( ex artt. 1 e 8...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12675 del 18 dicembre 1998
«Nell'ambito delle operazioni tra Istituti di credito e clienti, l'anatocismo è generalmente applicato secondo un uso normativo che autorizza la deroga al generale principio di cui all'art. 1283 c.c. che, in mancanza di usi contrari, consente che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24756 del 24 novembre 2005
«Gli interessi spettanti all'avente diritto, anche in difetto di sua specifica richiesta, con decorrenza dalla data della domanda di equa riparazione del danno derivante dalla non ragionevole durata del processo, ai sensi della legge n. 89 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15431 del 22 luglio 2005
«La responsabilità solidale, contrattuale o extracontrattuale (artt. 1292 e 2055, primo comma, c.c.), sussiste anche se l'evento dannoso è causalmente derivato dalle condotte, pur autonome e distinte, coeve o successive, di più soggetti, ciascuno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1510 del 23 febbraio 1999
«Il condomino può esser escusso per l'intero addebito del condominio da un terzo, nei cui confronti è un condebitore solidale, indipendentemente dall'adempimento del suo obbligo nei confronti del condominio, ed ha diritto di regresso nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 804 del 15 gennaio 2009
«In materia di obbligazioni solidali, la solidarietà dal lato passivo come da quello attivo non rappresenta una qualità aggiuntiva del debito o del credito, assumendo invece rilievo solo nei rapporti interni, in termini di azioni esperibili, dopo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26909 del 10 novembre 2008
«Nel giudizio instaurato nei confronti di più debitori solidali, la sopravvenuta transazione della lite tra il creditore ed uno dei debitori, comporta che il giudice del merito, in sede di dichiarazione della cessazione della materia del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 649 del 27 febbraio 1969
«Ove il creditore agisca contemporaneamente contro tutti i suoi debitori solidali o contro alcuni di essi, si ha un'ipotesi di litisconsorzio facoltativo e le cause rimangono distinte l'una dall'altra; donde la possibilità che la sentenza che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11039 del 12 maggio 2006
«Il danno biologico - inteso come lesione dell'integrità psico-fisica, suscettibile di valutazione medico-legale, della persona - consiste nelle ripercussioni negative, di carattere non patrimoniale e diverse dalla mera sofferenza psichica, della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13022 del 21 dicembre 1995
«La solidarietà nelle obbligazioni può aversi anche quando i titoli della responsabilità facente capo ai coobbligati siano diversi, l'uno di natura contrattuale e l'altro di natura extracontrattuale, sicché la domanda con la quale si aziona la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17372 del 17 novembre 2003
«In tema di responsabilità civile ed in ipotesi di sinistro stradale risalente alla responsabilità di più conducenti, la solidarietà tra costoro, i proprietari dei mezzi e i rispettivi assicuratori, nasce direttamente dalla regola generale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2294 del 4 giugno 1977
«La domanda giudiziale del creditore, contro uno dei debitori in solido, ha effetto interruttivo, ai sensi dell'art. 1310 primo comma c.c., della prescrizione del diritto di regresso di quel debitore verso gli altri coobbligati.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 577 del 2 marzo 1973
«L'azione di regresso spettante al debitore solidale è in sostanza una azione di surrogazione, mediante la quale egli subentra nei diritti del creditore, nelle stesse condizioni di esperibilità in cui questi li aveva. Ond'è che, allo stesso modo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7287 del 7 aprile 2005
«In tema di obbligazioni indivisibili, fra le quali rientra la promessa di più soggetti di acquistare in comune un immobile considerato nella sua interezza, l'impossibilità che gli effetti del contratto si producano (o non si producano) pro quota...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1236 del 7 settembre 1970
«L'obbligazione è indivisibile non solo quando la prestazione ha per oggetto una cosa o un fatto che per sua natura non è suscettibile di divisione, ma anche quando è stata considerata (in base all'insindacabile accertamento dei giudici di merito)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3843 del 6 giugno 1983
«La vendita fiduciaria a scopo di garanzia si distingue dalla vendita con patto di riscatto dissimulante un mutuo con patto commissorio perché nel negozio fiduciario la proprietà si trasferisce al compratore che, però, assume l'obbligo, derivante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5460 del 13 maggio 1993
«L'attore che abbia assunto la veste di convenuto in conseguenza di domanda riconvenzionale, può a sua volta avanzare domanda riconvenzionale nei confronti del convenuto (riconventio riconventionis), purché tempestivamente nel primo atto difensivo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6581 del 14 luglio 1994
«Nei contratti conclusi per telefono, luogo della conclusione è quello in cui l'accettazione giunge a conoscenza del proponente ed in cui questi, attraverso il filo telefonico, ha immediata e diretta conoscenza dell'accettazione. Ne deriva che deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26325 del 31 ottobre 2008
«La facoltà di mutare la domanda di adempimento in quella di risoluzione, consentita dall'art. 1453, comma secondo, c.c. in deroga al divieto della mutatio libelli si estende anche alla conseguente domanda di risarcimento del danno, nonché a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6919 del 24 luglio 1997
«Nell'offerta al pubblico di contratto consensuale con effetto reale, quale la vendita, la volontà espressa dal venditore è il primo atto del procedimento della formazione progressiva del contratto, il quale ha bisogno, per produrre gli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5295 del 8 marzo 2007
«Costituendo il bando di concorso per l'assunzione di personale una vera e propria offerta al pubblico, all'esito della selezione, per poter reclamare la illegittimità del provvedimento di non assunzione ed invocare la conclusione del contratto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16508 del 21 agosto 2004
«La responsabilità ex art. 1338 c.c., che costituisce una specificazione della responsabilità precontrattuale di cui all'articolo precedente, presuppone non solo la colpa di una parte nell'ignorare la causa di invalidità del contratto, ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 275 del 29 gennaio 1976
«La norma la quale stabilisce che, nell'ipotesi di impossibilità sopravvenuta della prestazione, il soggetto liberato dall'obbligazione non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, non esprime una...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20398 del 21 ottobre 2005
«Nella disciplina anteriore all'entrata in vigore dell'art. 37 bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, introdotto dall'art. 7 del D.L.vo 8 ottobre 1997, n. 358, pur non esistendo nell'ordinamento fiscale italiano una clausola generale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7907 del 6 agosto 1990
«In tema di contratto preliminare la determinatezza o la determinabilità della cosa da trasferire è sufficiente che sussista al momento della decisione della domanda proposta per l'esecuzione specifica del relativo obbligo di contrarre.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3970 del 7 maggio 1997
«Il contraente la cui sottoscrizione non figura nel documento rappresentativo di un contratto per il quale sia richiesta dalla legge a pena di nullità la forma scritta, può validamente perfezionarlo con la sua produzione in giudizio, al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11840 del 6 novembre 1991
«La vendita di cosa futura, pur non comportando il passaggio della proprietà della cosa al compratore simultaneamente per effetto della semplice manifestazione del consenso, non costituisce un negozio a formazione progressiva suscettibile soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5954 del 18 marzo 2005
«Nell'interpretazione del contratto, operazione istituzionalmente riservata al giudice di merito l'interpretazione comune che di esso danno le parti, pur non vincolando il giudice, in quanto costituente solo un canone ermeneutico, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 756 del 6 febbraio 1986
«La denominazione che le parti danno ad un istituto contrattuale in tanto assume rilevanza nel procedimento di ermeneutica del negozio giuridico in quanto essa corrisponda al significato giuridico della pattuizione che le parti intendono esprimere,...»