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Cassazione civile, Sez. VI-5, sentenza n. 3906 del 12 marzo 2012
«In tema di notificazioni, la dimostrazione dell'insussistenza del rapporto di parentela tra il destinatario dell'atto e la persona che risulti indicata come consegnataria nella relata di notifica può essere offerta mediante prova documentale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 239 del 10 gennaio 2007
«In caso di notificazione effettuata a norma dell'art. 139, comma secondo, c.p.c., con consegna dell'atto a persona qualificatasi (secondo le dichiarazioni rese all'ufficiale giudiziario e dal medesimo riportate nella relata di notificazione) quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7329 del 5 luglio 1993
«...servizio di carattere volontario, configurabili come mansioni onorarie in favore di uno Stato (nella specie, console onorario), senza che, a tale riguardo, assumano rilievo la natura di pubblico impiego e la stabilità o non del relativo rapporto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8737 del 27 giugno 2000
«Il vizio di costituzione del giudice ex art. 158 c.p.c. è ravvisabile quando gli atti giudiziali siano posti in essere da persona estranea all'ufficio del giudice, non investita della funzione da detto ufficio esercitata. Ne consegue che il vizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5115 del 25 maggio 1994
«La causa di annullamento del contratto di assicurazione, prevista dall'art. 1892 c.c., esige il simultaneo concorso di tre elementi essenziali: a) una dichiarazione inesatta o una reticenza dell'assicurato; b) l'influenza di tale dichiarazione o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18669 del 26 aprile 2013
«Il rigetto della richiesta di "patteggiamento" in applicazione di una norma processuale ed in assenza di valutazioni sul merito dell'imputazione, non comporta l'incompatibilità del giudice ad esaminare una nuova richiesta di "patteggiamento"....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9888 del 20 settembre 1991
«Ai fini della valutazione probatoria delle dichiarazioni di un soggetto non può prescindersi dalla qualificazione formale da lui assunta nel processo in cui sono state rese. Ne consegue che, dovendosi ascrivere la qualità di imputato soltanto a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41003 del 4 ottobre 2013
«In tema di testimonianza indiretta, la richiesta di parte finalizzata all'esame delle persone alle quali il teste si sia riferito per la conoscenza dei fatti, deve essere presentata al giudice nel momento stesso in cui il testimone riferisce le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42226 del 23 novembre 2005
«In tema di testimonianza indiretta di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, gli «altri casi» cui si riferisce l'art. 195, comma 4, ultima parte, c.p.p., nei quali non opera il divieto di deporre sul contenuto delle dichiarazioni acquisite da...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23077 del 10 dicembre 2004
«Qualora, nel giudizio promosso dal curatore per il recupero di un credito contrattuale del fallito, il convenuto proponga domanda riconvenzionale diretta all'accertamento di un proprio credito nei confronti del fallimento, derivante dal medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9170 del 3 maggio 2005
«La competenza del foro fallimentare e l'applicazione del procedimento per la verificazione del passivo devono escludersi, ai sensi di quanto previsto dall'art. 24 legge fall. in tema di azioni reali, quando l'attore agisce al fine di ottenere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2487 del 21 febbraio 2001
«La competenza a conoscere della opposizione alla esecuzione forzata promossa dall'imprenditore in bonis che in corso di giudizio sia stato ammesso alla procedura dell'amministrazione straordinaria non spetta funzionalmente al Tribunale che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19248 del 14 settembre 2007
«Le domande proposte dal lavoratore, una volta intervenuto il fallimento del datore di lavoro, per veder riconoscere il proprio credito e il relativo grado di prelazione, devono essere proposte, come insinuazione nello stato passivo, non dinanzi al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3129 del 3 marzo 2003
«Nel caso in cui il lavoratore abbia agito in giudizio per ottenere la declaratoria di illegittimità o inefficacia del licenziamento e l'ordine di reintegrazione nel posto di lavoro, il sopravvenuto fallimento del datore di lavoro non fa venir meno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8007 del 14 agosto 1998
«La competenza del pretore in funzione di giudice del lavoro, ai sensi dell'art. 409 n. 3 c.p.c., in ordine alla controversia fra società assicuratrice ed agente, relativa al pagamento, da parte di quest'ultimo, delle differenze fra le somme lorde...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3924 del 17 aprile 1998
«La domanda di «regolarizzazione» della posizione contributiva proposta nei confronti di un datore di lavoro dichiarato fallito appartiene, come le altre domande aventi contenuto patrimoniale, alla competenza del tribunale fallimentare, e va fatta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7583 del 30 agosto 1994
«Qualora il convenuto in revocatoria fallimentare sia dichiarato fallito nelle more del giudizio, tale giudizio prosegue davanti al foro del pregresso fallimento, in cui il curatore ha proposto la domanda revocatoria, atteso che il conflitto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3918 del 17 febbraio 2011
«In sede arbitrale non possono essere fatte valere ragioni di credito vantate verso una parte sottoposta ad amministrazione straordinaria, giacché l'effetto attributivo della cognizione agli arbitri, proprio del compromesso o della clausola...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12114 del 11 novembre 1992
«Nell'ipotesi di società collegate ovvero ammesse alla procedura dell'amministrazione straordinaria per estensione, ai sensi dell'art. 3, L. 3 aprile 1979, n. 95, la competenza a conoscere delle liti promosse, da (o) nei confronti dell'impresa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10095 del 27 aprile 2007
«La disposizione di cui agli artt. 2 ter secondo e terzo comma della legge n. 575 del 1965, contenente disposizioni contro la mafia relative al sequestro e alla confisca dei beni delle persone sottoposte a misure di prevenzione, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15671 del 13 luglio 2007
«In tema di liquidazione del compenso al professionista legale incaricato da parte degli organi della procedura fallimentare, sussistono la competenza esclusiva del giudice delegato, tenuto ai sensi dell'art. 25 n. 7 legge fall. a provvedere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22540 del 5 novembre 2010
«L'autorizzazione a promuovere un'azione giudiziaria conferita ex artt. 25, comma 1, n. 6, e 31, legge fall., al curatore del fallimento dal giudice delegato copre, senza bisogno di una specifica menzione, tutte le possibili pretese ed istanze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2440 del 3 febbraio 2006
«Il ricorso per ottenere la revocazione del decreto del giudice delegato con il quale, in sede di verificazione, è stato ammesso un credito allo stato passivo, introducendo un procedimento di natura contenziosa, è soggetto all'applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1702 del 26 giugno 1964
«Qualora non sussistano le cause di incompatibilità, previste dall'art. 28, cpv., della legge fallimentare (coniuge, parenti o affini entro il quarto grado del fallito, creditore del fallito, persone che hanno prestato la loro attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 650 del 17 gennaio 2003
«In tema di procedura fallimentare, è inammissibile il reclamo ai sensi dell'art. 26 legge fall. contro il decreto con il quale il giudice delegato ammette un credito al passivo, in quanto tale provvedimento ha natura meramente preparatoria ed è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 667 del 21 gennaio 2000
«È inammissibile, non avendo ad oggetto situazioni soggettive tutelabili, il ricorso proposto ex art. 111 Cost. dal fallito avverso il decreto di esecutività reso dal giudice delegato al fallimento nell'adunanza dei creditori per la verificazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8111 del 14 giugno 2000
«Nel fallimento, anche il debito cosiddetto «di massa» che sia controverso per non essere stato contratto direttamente dagli organi del fallimento deve essere verificato attraverso il procedimento previsto dagli artt. 93 ss. e 101 L. fall., come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10125 del 2 maggio 2006
«La legittimazione del fallito, in qualità di soggetto passivo dell'esecuzione concorsuale, a proporre reclamo avverso i decreti pronunciati dal giudice delegato nell'ambito della giurisdizione esecutiva del processo fallimentare (nella specie, un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12799 del 19 ottobre 2001
«I decreti del giudice delegato (e gli effetti che ne discendono), una volta divenuti definitivi per mancata impugnazione o confermati in sede di reclamo, raggiungono un grado di stabilità, in termini di «definitività allo stato degli atti», in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8704 del 2 settembre 1998
«L'efficacia probatoria del contenuto della relazione redatta dal curatore fallimentare va diversamente valutata a seconda della natura delle risultanze da essa emergenti. Mentre, infatti, la relazione, in quanto formata da un pubblico ufficiale...»