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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 34544 del 27 dicembre 2019
«Il bando di concorso per l'assunzione di lavoratori, ove contenga gli elementi del contratto alla cui conclusione è diretto, in quanto preordinato alla stipulazione di contratti di lavoro che esigono il consenso delle controparti, costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 14592 del 26 maggio 2021
«Nei contratti stipulati dalla P.A. con il sistema dell'asta pubblica, l'atto di aggiudicazione - che deve essere trasfuso in un apposito processo verbale che tiene luogo del contratto - rappresenta un atto di accertamento dell'avvenuta formazione...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 2989 del 1 febbraio 2022
«L'art. 28 del d.l. n. 1 del 2012 e l'attuativo regolamento Isvap n. 40 del 2012 vanno interpretati, in forza della sottesa "ratio", nel senso per cui i contratti di assicurazione non conformi al detto regolamento sono nulli - con sostituzione...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 497 del 14 gennaio 2021
«In tema di contratti del consumatore, la clausola di deroga alla competenza del giudice ordinario, per non essere considerata vessatoria, deve essere il frutto di una trattativa caratterizzata dai requisiti della serietà (ossia svolta mediante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9468 del 4 aprile 2019
«In tema di licenziamento nullo perché ritorsivo, il motivo illecito addotto ex art. 1345 c.c. deve essere determinante, cioè costituire l'unica effettiva ragione di recesso, ed esclusivo, nel senso che il motivo lecito formalmente addotto risulti...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 35931 del 22 novembre 2021
«L'accordo per lo scioglimento, per mutuo dissenso, di un contratto per il quale la legge richiede la forma scritta "ad substantiam", deve rivestire la stessa forma stabilita per la sua conclusione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19031 del 13 giugno 2022
«Nei contratti per i quali è richiesta la forma scritta "ad substantiam", la volontà comune delle parti deve rivestire tale forma soltanto nella parte riguardante gli elementi essenziali (consenso, "res", "pretium"), con la conseguenza che, in caso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24838 del 17 agosto 2022
«In tema di mediazione, la pendenza di una condizione sospensiva apposta ad un preliminare di vendita concluso con l'intervento del mediatore, impedendo il sorgere del diritto alla provvigione, non costituisce un'eccezione in senso stretto, bensì...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 22343 del 6 settembre 2019
«In tema di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto traslativo, ove l'efficacia del contratto preliminare sia stata sottoposta a condizione sospensiva (ovvero a termine), il giudice, adito ai sensi dell'art. 2932 c.c., non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23667 del 21 novembre 2016
«La rinuncia a far valere l'eccezione di inefficacia del contratto per l'avverarsi di una condizione risolutiva è rilevabile d'ufficio, purché risulti "ex actis", in quanto opera in funzione meramente difensiva a fronte della contrapposta eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 17159 del 25 maggio 2022
«L'esigenza di chiarezza e di univocità che devono rivelare i divieti ed i limiti regolamentari di destinazione alle facoltà di godimento dei condomini sulle unità immobiliari in proprietà esclusiva, coerente con la loro natura di servitù...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 30135 del 26 ottobre 2022
«Anche nell'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune, i canoni legali di ermeneutica contrattuale sono governati da un principio di gerarchia, in forza del quale il criterio del senso letterale delle parole, di cui all'art. 1362,...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 995 del 20 gennaio 2021
«Nel giudizio di cassazione, la censura svolta dal ricorrente che lamenti la mancata applicazione del criterio di interpretazione letterale, per non risultare inammissibile deve essere specifica, dovendo indicare quale sia l'elemento semantico del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 701 del 18 gennaio 2021
«L'interpretazione degli atti negoziali - che è riservata al giudice del merito ed è incensurabile in sede di legittimità ove rispettosa dei criteri legali di ermeneutica contrattuale e sorretta da motivazione immune da vizi - va condotta sulla...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 13595 del 2 luglio 2020
«Nell'interpretazione del contratto, il carattere prioritario dell'elemento letterale non deve essere inteso in senso assoluto, atteso che il richiamo nell'art. 1362 c.c. alla comune intenzione delle parti impone di estendere l'indagine ai criteri...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 30686 del 25 novembre 2019
«Benché l'interpretazione del contratto resti tipico accertamento devoluto al giudice del merito, qualora non sia dato rinvenire il criterio ermeneutico che ha indirizzato l'opera del predetto giudice, peraltro in presenza d'emergenze semantiche...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 21576 del 22 agosto 2019
«L'art. 1362 c.c., allorché nel comma 1 prescrive all'interprete di indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti senza limitarsi al senso letterale delle parole, non svaluta l'elemento letterale del contratto ma, al contrario, intende...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21840 del 30 agosto 2019
«In tema di interpretazione del contratto, in base ai criteri legali di cui agli artt. 1362 e 1363 c.c., avuto riguardo in primo luogo allo scopo pratico che le parti hanno inteso realizzare con la stipulazione del contratto, le clausole vanno...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 20294 del 26 luglio 2019
«Nell'interpretazione del contratto, che è attività riservata al giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo per violazione dei canoni ermeneutici o vizio di motivazione, il carattere prioritario dell'elemento letterale non va inteso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5288 del 6 marzo 2018
«L'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune è devoluta al giudice di merito ed è censurabile in cassazione solo per vizi di motivazione e violazione dei canoni di ermeneutica contrattuale; di conseguenza, eventuali pronunce emesse...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14882 del 8 giugno 2018
«Nell'interpretazione dei contratti, l'elemento letterale, il quale assume funzione fondamentale nella ricerca della reale o effettiva volontà delle parti, deve essere verificato alla luce dell'intero contesto contrattuale, coordinando tra loro le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24699 del 14 settembre 2021
«Nell'interpretazione di una clausola negoziale, la comune intenzione dei contraenti deve essere ricercata sia indagando il senso letterale delle parole, alla luce dell'integrale contesto negoziale, ai sensi dell'art. 1363 c.c., sia utilizzando i...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 8630 del 26 marzo 2021
«Nell'interpretazione di un contratto, il criterio logico-sistematico di cui all'art. 1363 c.c. impone di desumere la comune intenzione delle parti dall'esame complessivo delle diverse clausole, non essendo consentito, peraltro, estendere le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 2996 del 1 febbraio 2023
«In materia di contrattazione collettiva, al fine di ricostruire la comune intenzione delle parti contrattuali, non può essere attribuita rilevanza esclusiva al senso letterale delle parole, atteso che la natura di detta contrattazione, spesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 33451 del 11 novembre 2021
«Nell'interpretazione del contratto, il primo strumento da utilizzare è il senso letterale delle parole e delle espressioni adoperate, mentre soltanto se esso risulti ambiguo può farsi ricorso ai canoni strettamente interpretativi contemplati...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16079 del 9 dicembre 2022
«In tema di procura alle liti, a seguito della riforma dell'art. 83 c.p.c. disposta dalla l. n. 141 del 1997, il requisito della specialità, richiesto dall'art. 365 c.p.c. come condizione per la proposizione del ricorso per cassazione (del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9341 del 9 maggio 2016
«Il silenzio è un comportamento di per sé neutro; è solo il contesto normativo preesistente che può attribuirgli un particolare significato. Secondo quanto l'art. 1368, comma 2, c.c., dispone per l'interpretazione dei contratti, "le clausole...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10825 del 5 giugno 2020
«Nell'interpretazione del contratto di assicurazione, che va redatto in modo chiaro e comprensibile, il giudice non può attribuire a clausole polisenso uno specifico significato, pur teoricamente non incompatibile con la loro lettera, senza prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18324 del 9 luglio 2019
«Nell'interpretazione del contratto di assicurazione, che va redatto in modo chiaro e comprensibile, il giudice non può attribuire a clausole polisenso uno specifico significato, pur teoricamente non incompatibile con la loro lettera, senza prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 9200 del 2 aprile 2021
«Il principio di correttezza e buona fede - il quale, secondo la Relazione ministeriale al codice civile, "richiama nella sfera del creditore la considerazione dell'interesse del debitore e nella sfera del debitore il giusto riguardo all'interesse...»