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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21653 del 21 ottobre 2010
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, ai sensi dell'art. 116 legge fall., la verifica contabile e l'effettivo controllo di gestione, cioè la valutazione della correttezza dell'operato del curatore, della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9901 del 24 maggio 2004
«In tema di fallimento, il creditore non ammesso al passivo, pur potendo, come ogni altro interessato, presentare osservazioni al piano di riparto e potendo giovarsi dell'accantonamento generico e di quegli altri che il giudice delegato può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10599 del 8 maggio 2009
«Nell'ipotesi in cui, prima della dichiarazione di fallimento, sia stata iniziata da un creditore l'espropriazione di immobili del fallito, a norma dell'art. 107 legge fall., il curatore si sostituisce al creditore istante, e tale sostituzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2800 del 25 gennaio 2007
«Il giudice dell'esecuzione deve dichiarare, a norma dell'art. 670 c.p.p., l'ineseguibilità del giudicato quando la Corte europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali abbia accertato che la condanna sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2550 del 25 novembre 1998
«L'esecuzione dell'ordine di demolizione dell'opera abusiva e la determinazione delle concrete modalità di una tale esecuzione spettano al P.M., quale organo dell'esecuzione, e non al giudice dell'esecuzione. Se nel corso dell'esecuzione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11038 del 26 luglio 2002
«Il subingresso di un soggetto ad un altro nella titolarità di un credito concorsuale, già ammesso al passivo in seno ad una procedura fallimentare, non dispensa il nuovo creditore dall'onere dell'insinuazione al passivo ai sensi dell'art. 101...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9405 del 27 giugno 2002
«I creditori non ammessi al passivo, anche se hanno proposto opposizione contro tale esclusione, non possono opporsi all'omologazione del concordato fallimentare, atteso che legittimati a quest'ultima opposizione, ai sensi dell'art. 129, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28492 del 22 dicembre 2005
«In caso di ammissione del debitore al concordato fallimentare con assunzione dei relativi obblighi da parte di un terzo, il passaggio in giudicato della sentenza di omologazione del concordato non impedisce la prosecuzione dei giudizi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10349 del 19 ottobre 1998
«L'art. 131 della l. fall., nell'attribuire la legittimazione attiva solo a coloro che abbiano proposto opposizione nel corso del giudizio di omologazione ed al fallito, non preclude all'assuntore la possibilità di agire per la tutela di un proprio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4568 del 11 gennaio 1993
«In materia di reato continuato, l'art. 671, c.p.p. relativo all'applicazione della continuazione nella fase esecutiva dei provvedimenti giurisdizionali pronunciati in distinti procedimenti contro la stessa persona, rappresenta la necessaria...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 610 del 7 aprile 1992
«La riserva alla sede esecutiva, da parte della sentenza d'appello, della questione relativa all'applicazione della continuazione, non comporta alcuna concreta lesione di un diritto o interesse giuridico dell'imputato, posto che, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4855 del 4 aprile 1990
«L'attenuante di cui al quarto comma dell'art. 289 bis c.p. è applicabile non solo quando uno dei concorrenti si dissoci e si adoperi per la liberazione dell'ostaggio, ma anche quando detta liberazione avvenga per decisione unanime di tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 412 del 25 maggio 1992
«L'art. 672, primo comma, c.p.p., innovando la disciplina prevista dall'art. 593, primo e terzo comma, c.p.p. previgente — il quale prevedeva che solo il pretore poteva procedere di ufficio all'applicazione dell'amnistia e dell'indulto al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1257 del 6 maggio 1994
«Il potere attribuito dall'art. 674 c.p.p. al giudice dell'esecuzione di revocare la sospensione condizionale della pena deve intendersi riferito alle ipotesi di revoca di diritto previste dall'art. 168, primo comma, c.p.p. e non anche a quella di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10534 del 7 marzo 2008
«In tema di impugnazioni, poiché la revoca «di diritto» del beneficio della sospensione condizionale della pena consegue automaticamente all'avvenuto accertamento delle condizioni previste dalla legge, ove il giudice di merito non vi provveda, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43909 del 17 novembre 2003
«Il provvedimento di grazia sottoposto alla condizione risolutiva della commissione di un nuovo reato entro un termine predeterminato è revocabile di diritto, ai sensi dell'art. 674 c.p.p., al verificarsi della condizione stessa, rimanendo del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4363 del 25 marzo 2003
«In tema di fallimento in estensione, il principio c.d. di automaticità dettato dall'art. 148, comma terzo della legge fallimentare (a mente del quale “il credito dichiarato dai creditori sociali nel fallimento della società si intende dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1225 del 6 febbraio 1998
«In tema di fallimento, l'accertamento della esistenza di una società di fatto successivo alla dichiarazione di fallimento di uno solo dei presunti soci e la conseguente estensione del fallimento stesso a tutti i soci illimitatamente responsabili...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9617 del 20 settembre 1993
«Il soggetto nei cui confronti sia stata presentata istanza per l'estensione del fallimento, già dichiarato nei confronti di altri soggetti, non ha diritto alla consultazione dell'intero fascicolo della procedura concorsuale, contenente anche atti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10293 del 27 giugno 2003
«Potendo lo straniero, nonostante tale sua condizione, assumere la qualità di socio illimitatamente responsabile di una società italiana, egli soggiace (pena, altrimenti, una ingiustificata sua immunità), a tutte le implicazioni proprie di siffatta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6532 del 11 giugno 1991
«La restituzione della cosa sequestrata e non confiscata, non disposta nel corso del giudizio di cognizione, deve avere luogo dopo il passaggio in giudicato della sentenza, ai sensi degli artt. 262, comma quarto, e 263, comma sesto, nuovo c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24164 del 26 maggio 2004
«In materia di esecuzione, il potere presidenziale di rilievo dell'inammissibilità senza contraddittorio è limitato ai casi in cui appaiono ictu oculi insussistenti i presupposti normativi della richiesta, sicché rimangono riservate al collegio —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2323 del 7 giugno 2001
«Nel procedimento per la revoca dei benefici penitenziari non è prevista la previa indicazione, nell'avviso di udienza, delle violazioni che si addebitano al condannato, né, comunque, delle circostanze da valutare nell'udienza stessa, restando il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1698 del 16 novembre 1995
«In tema di sentenza emessa ex art. 444 c.p.p., il vizio di motivazione sulla qualità giuridica dell'imputato di reato proprio, non comporta necessariamente l'annullamento della sentenza. Infatti, ai fini dell'annullamento di qualunque sentenza,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13265 del 17 novembre 1999
«Qualora il giudice alla data fissata accerti un impedimento dell'imputato o del difensore e di conseguenza sospenda o rinvii il dibattimento, fissando altra udienza e disponendo nuova citazione, non occorre, allorché originariamente sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2961 del 27 febbraio 2003
«Le garanzie offerte dal debitore, ai sensi dell'art. 160, secondo comma, n. 1, legge fall., come condizione per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo non sono equiparabili alle fideiussioni di diritto comune, in quanto sono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4935 del 2 marzo 2010
«Il diritto di prelazione agraria può essere esercitato anche nel caso di vendita del fondo eseguita nell'ambito di un concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, non rientrando tale ipotesi tra quelle in cui l'art. 8, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16504 del 15 luglio 2009
«Le domande con cui il debitore assoggettato alla procedura di concordato preventivo con cessione dei beni intenda far accertare che una parte del patrimonio acquisito dal liquidatore giudiziale non è compresa nell'attivo societario contemplato dal...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14083 del 27 luglio 2004
«In relazione alla vendita effettuata dal liquidatore in esecuzione del concordato preventivo con cessione dei beni, è consentito l'esercizio del diritto di prelazione nell'acquisto, convenzionalmente attribuito a un terzo dal debitore prima...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11113 del 7 maggio 2010
«Il debitore che abbia presentato istanza di ammissione al concordato preventivo in pendenza della procedura fallimentare a suo carico, non deve essere sentito in camera di consiglio per l'esercizio del suo diritto di difesa qualora ne sia stata...»