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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1831 del 10 giugno 1998
«...in tal caso l'interesse all'inviolabilità del domicilio trova il limite della tutela di interessi generali, anch'essi costituzionalmente garantiti, ravvisabili nell'esigenza di esercitare l'azione penale che, ex art. 112 Cost., è obbligatoria.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12717 del 29 maggio 2009
«Al fine di riscontrare il presupposto dei “gravi elementi di fondatezza dell'azione disciplinare” per l'adozione della misura cautelare del trasferimento d'ufficio, nel corso di un procedimento disciplinare per addebiti punibili con una sanzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2502 del 4 giugno 1996
«Non rientra nel divieto di cui all'art. 270 c.p.p. l'utilizzazione, quale notizia di un diverso illecito penale e come punto di partenza per le relative indagini ed acquisizioni probatorie, delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 603 del 11 maggio 1992
«...richiesto dall'art. 270 del nuovo codice di procedura penale, implica una valutazione affidata all'esclusiva competenza del giudice di merito, che in sede di cassazione può essere contestata solo sotto il profilo della manifesta illogicità.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3129 del 10 ottobre 1992
«...esso. Nessuna preclusione esiste, invece, circa l'utilizzazione di tali intercettazioni quale notizia di illecito penale valida per l'inizio di un diverso procedimento e per l'espletamento di accertamenti volti ad acquisire nuovi elementi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1626 del 10 febbraio 1996
«La «diversità» del procedimento che, ai sensi del primo comma dell'art. 270 c.p.p., impedisce l'utilizzazione dei risultati delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni (salvo che risultino indispensabili per l'accertamento di delitti...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1153 del 13 gennaio 2009
«L'inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni, accertata nel giudizio penale di cognizione, ha effetti anche nel giudizio promosso per ottenere la riparazione per ingiusta detenzione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7239 del 8 giugno 1999
«È legittima l'utilizzazione, nel processo, del contenuto di una conversazione privata (nella specie, tra presenti) registrata su nastro magnetico da parte di uno degli interlocutori. (Nell'enunciare tale principio, la S.C. ha ritenuto anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5467 del 9 maggio 1992
«Quanto alle seconde, l'inutilizzabilità opera con riferimento alle dichiarazioni rese all'autorità giudiziaria o alla polizia giudiziaria e non è assolutamente ipotizzabile né che un privato possa trovarsi investito vive funzioni di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3809 del 23 dicembre 1997
«...del pericolo di reiterazione della condotta criminosa di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., possono essere presi in considerazione, oltre che i precedenti risultanti dal certificato penale, anche i procedimenti pendenti a carico dell'indagato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4653 del 1 dicembre 1994
«I divieti assoluti di utilizzabilità previsti dal codice di procedura penale in tema di prove, trovano applicazione anche per gli indizi posto che questi sono pur sempre una probatio sia pur minor. Conseguentemente una dichiarazione su voci...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29403 del 11 luglio 2003
«...«individualizzanti» giacché, altrimenti, verrebbe meno la sostanziale differenza tra la nozione di «prova», funzionale ai fini del giudizio sulla responsabilità penale, e quella di «indizio grave», funzionale all'emissione di una misura cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1605 del 27 maggio 1995
«In tema di applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di appartenenti ad associazioni mafiose, se la pendenza di un procedimento penale per associazione di stampo mafioso non è di per sè sufficiente a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1758 del 27 maggio 1995
«In tal caso, diventa irrilevante, al fine della esclusione della responsabilità penale personale, l'eventuale momento partecipativo di dissenso nella fase di formazione della specifica deliberazione delittuosa, poiché, una volta che la decisione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10295 del 15 marzo 2010
«Le dichiarazioni accusatorie rese da collaboratore di giustizia in procedimento definito con sentenza irrevocabile prima della data di entrata in vigore della L. 1 marzo 2001 n. 63 (modificazioni al c.p. e al codice di procedura penale in materia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari, l'esigenza di salvaguardia da inquinamento l'acquisizione e la genuinità della prova non si esaurisce con la chiusura delle indagini preliminari o con la conclusione del giudizio di primo grado....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9400 del 19 ottobre 1993
«Alla stregua del letterale tenore degli artt. 461, terzo comma e 565, secondo comma, c.p.p. deve ritenersi che, in caso di opposizione a decreto penale, l'eventuale richiesta di uno dei riti alternativi speciali vada inderogabilmente formulata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5636 del 9 febbraio 1994
«Ne consegue che, allorché il giudice di merito abbia rilevato che, per le modalità, e le qualità dei fatti, il soggetto abbia mostrato di avere una inclinazione a ricadere nell'illecito penale della stessa specie di quello per cui è indagato, non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4016 del 17 dicembre 1999
«Il sequestro preventivo non può avere ad oggetto una attività, ma soltanto il risultato di una attività, giacché tale misura cautelare non è destinata a svolgere una atipica funzione inibitoria di comportamenti rilevanti sul piano penale. Alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1904 del 31 luglio 1998
«Al fine di valutare la prognosi di pericolosità sociale, cui è ancorata la possibilità concreta di reiterazione di condotte criminose, stabilita per emettere misure cautelari personali, può farsi riferimento a fatti criminosi non perseguibili per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31881 del 25 settembre 2002
«...penale, tale da escluderne ogni estensione analogica, e posto in luce le differenze tra presupposti e meccanismi applicativi del trattamento cautelare e delle misure di prevenzione per i casi di ritenuta appartenenza ad associazioni mafiose).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2711 del 21 aprile 2000
«La presunzione di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti gravemente indiziati di taluno dei reati previsti dall'art. 275, comma 3, c.p.p. opera in tutte le fasi del procedimento penale, e non solo in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4209 del 23 novembre 1993
«Attesa la presunzione di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti gravemente indiziati di taluno dei delitti previsti dall'art. 275, terzo comma, c.p.p., ed avuto riguardo alla operatività di detta...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27919 del 14 luglio 2011
«In tema di successione di leggi processuali nel tempo, il principio secondo il quale, se la legge penale in vigore al momento della perpetrazione del reato e le leggi penali posteriori adottate prima della pronunzia di una sentenza definitiva sono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«...modo, infatti, non solo il giudice pronuncia senza la richiesta del titolare dell'azione penale, ma priva altresì la parte offesa del potere di contrastare la eventuale richiesta di archiviazione, in violazione del principio del contraddittorio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2501 del 18 giugno 1994
«Infatti contrariamente a quanto stabilito dall'art. 275 dal previgente codice di procedura penale, che valutava il termine massimo di custodia cautelare con riferimento alla pena prevista «per il reato ritenuto in sentenza», l'art. 278 del nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5609 del 5 febbraio 2008
«...del giudice, sicché, se la richiesta è avanzata al G.i.p. durante le indagini preliminari, tale organo resta competente a decidere anche se nelle more il P.M. ha esercitato l'azione penale e gli atti materialmente si trovino davanti al G.u.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48868 del 19 dicembre 2003
«Prima dell'esercizio dell'azione penale al giudice per le indagini preliminari spetta non soltanto la competenza riguardante l'applicazione e la revoca delle misure cautelari, ma anche quella concernente la modificazione delle loro modalità...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 9 ottobre 2000
«Il vigente codice di procedura penale, tutte le volte che indica il giudice competente all'esercizio della giurisdizione nei diversi stati e gradi del procedimento, si riferisce a singoli organi giudiziari, senza cenno alcuno alla persona fisica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12816 del 11 aprile 2006
«...pecuniaria (prevista solo per l'ingiusta detenzione) e non residuando alcun effetto giuridico extrapenale pregiudizievole per il soggetto nei cui confronti la misura sia stata applicata, una volta che l'applicazione sia comunque venuta meno.»