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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9904 del 20 giugno 2003
«In base al combinato disposto degli articoli 1246, n. 3, c.c. e 545, n. 3 c.p.c., le somme dovute ai privati a titolo di crediti di lavoro sono pignorabili e compensabili nella limitata misura di un quinto; tale limite non opera quando i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12664 del 25 settembre 2000
«In sede di opposizione alla esecuzione forzata proposta sulla base di un decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo perché non opposto nei termini, la pretesa esecutiva fatta valere dal creditore può essere neutralizzata soltanto con la deduzione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1784 del 12 febbraio 1993
«La disciplina della compensazione giudiziale non è applicabile nella controversia in cui le parti facciano valere contrapposti crediti derivanti dal medesimo rapporto, anche se uno di essi trovi titolo nella legge e l'altro nel contratto, in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 775 del 16 novembre 1999
«Poiché l'art. 1246 c.c. si limita a prevedere che la compensazione si verifica quali che siano i titoli da cui nascano i contrapposti crediti e debiti senza espressamente restringerne l'applicabilità all'ipotesi di pluralità di rapporti, non può...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5303 del 15 maggio 1995
«Nel caso in cui un istituto di credito delegato alla riscossione dell'Irpef versi alla tesoreria provinciale dello Stato una somma di importo inferiore a quella incassata, per compensare così un versamento in eccesso rispetto all'importo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7002 del 21 giugno 1991
«Allorché sia deferito il giuramento decisorio, il giudice, che riconosca il carattere totalmente o parzialmente decisivo delle circostanze che ne costituiscono oggetto, non può rifiutarne l'ammissione, neanche ove ritenga di poter fondare il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11040 del 22 dicembre 1994
«In tema di appalto di opere pubbliche, la specialità della disciplina in materia di anticipazioni sul prezzo contrattuale alle imprese appaltatrici, dettata dall'art. 3 del D.P.R. 30 giugno 1972, n. 627 e dal decreto del Ministro del Tesoro 25...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9801 del 26 luglio 2000
«La clausola con la quale le parti abbiano espressamente previsto la possibilità per il creditore garantito di esigere dal garante il pagamento incondizionatamente e su semplice richiesta è incompatibile con l'eccezione fideiussoria di cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13661 del 24 dicembre 1992
«La fidejussione cauzionale (o cauzione fidejussoria o assicurazione cauzionale) costituisce una figura contrattuale atipica, intermedia fra il deposito cauzionale e la fideiussione, la quale pur avendo come parte un'impresa di assicurazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5988 del 3 luglio 1997
«Per quanto, nelle ipotesi di «cessioni volontarie» del credito, il meccanismo della «compensazione» (naturalmente nella misura di un controcredito di «corrispondente» e non superiore importo vantato, dal «debitore ceduto», nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5629 del 16 novembre 1985
«La cessione ordinaria del credito (cui è equiparata — ex art. 24 R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669 — la girata della cambiale dopo il protesto per mancato pagamento) attua il trasferimento del credito, in capo al cessionario, nella sua identità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11916 del 22 ottobre 1999
«In base agli artt. 1218 e 1256 c.c. la sospensione unilaterale del rapporto da parte del datore di lavoro è giustificata ed esonera il medesimo datore di lavoro dall'obbligazione retributiva soltanto quando non sia imputabile a fatto dello stesso,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10690 del 27 settembre 1999
«Allorché l'atto d'appello si risolva nella reiterazione di argomentazioni già motivatamente disattese in primo grado, anche la semplice condivisione delle osservazioni del primo giudice da parte del giudice del gravame vale a soddisfare il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3421 del 2 agosto 1977
«La cessione di credito può essere stipulata a scopo di garanzia o anche per realizzare effetti minori di quello tipico del trasferimento della titolarità del credito ceduto dal cedente al cessionario, come l'attribuzione a quest'ultimo della mera...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8145 del 3 aprile 2009
«L'estinzione del mandato senza rappresentanza per intervenuto compimento dell'affare da parte del mandatario, ai sensi dell'art. 1722, n. 1, c.c., non fa venir meno la sua legittimazione ad esercitare nei confronti del terzo le azioni connesse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10885 del 11 maggio 2006
«Il subappaltatore di opera pubblica, nonché cessionario del credito del corrispettivo maturato dall'appaltatore nei confronti della P.A. appaltante, non può esercitare nei confronti di quest'ultima la pretesa a conseguire importi a titolo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1510 del 2 febbraio 2001
«Dal momento in cui si verifica l'effetto traslativo dei crediti del cedente (fornitore) al cessionario (factor ), questi può pretendere l'adempimento dal debitore ceduto, che però può liberarsi pagando al creditore originario, se non ha comunque...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6969 del 25 luglio 1997
«La dichiarazione di fallimento del debitore ceduto, al quale sia stata anteriormente notificata l'intervenuta cessione di credito di data certa, non incide sulla suddetta cessione, essendosi questa già perfezionata per effetto del consenso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9761 del 10 maggio 2005
«La notifica dell'avvenuta cessione di credito può avvenire con qualsiasi mezzo idoneo a far conoscere al debitore la mutata titolarità attiva del rapporto, senza necessità di trasmettergli l'originale o la copia autentica della cessione, purché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8387 del 2 settembre 1997
«La notificazione al debitore ceduto, prevista dall'art. 1264 c.c. come condizione per il perfezionamento della cessione del credito, non si identifica con quella effettuata ai sensi dell'ordinamento processuale, ma costituisce un atto a forma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4372 del 20 novembre 1976
«Per l'opponibilità della cessione di credito al debitore ceduto, secondo la previsione di cui all'art. 1264 primo comma c.c., non è necessaria la notificazione per mezzo di pubblico ufficiale all'uopo abilitato, né si richiede che sia portato a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8485 del 6 agosto 1999
«A seguito della cessione del credito il debitore ceduto diviene obbligato verso il cessionario allo stesso modo in cui era tale nei confronti del suo creditore originario. Pertanto, potrà opporre al cessionario tutte le eccezioni opponibili al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1257 del 5 febbraio 1988
«Il debitore ceduto può opporre al cessionario solo le eccezioni opponibili al cedente. Tali eccezioni sono sia quelle dirette contro la validità dell'originario rapporto (nullità-annullabilità), sia quelle dirette a far valere l'estinzione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13253 del 6 giugno 2006
«In tema di trasporto marittimo, dalla complessiva ricognizione delle definizioni poste nell'art. I e delle norme previste negli artt. II e III della Convenzione internazionale per l'unificazione di alcune regole in materia di polizza di carico,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2402 del 26 giugno 1976
«Qualora il credito ammesso al passivo fallimentare sia stato oggetto, da parte del debitore poi fallito, di delegazione cumulativa passiva, la definitività di detta ammissione non preclude l'esperibilità dell'azione revocatoria fallimentare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 854 del 12 febbraio 1982
«La delegatio promittendi , che ha ad oggetto la promessa di un futuro pagamento, non determina la novazione del rapporto obbligatorio originario, bensì l'aggiunta di un nuovo debitore (delegato), con posizione di debitore principale, accanto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3947 del 3 dicembre 1974
«Non si oppone alla qualificazione di un rapporto giuridico come delegatio promittendi la circostanza che il soggetto incaricato di effettuare il pagamento per conto del debitore originario non abbia inteso assumere la medesima posizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 676 del 12 marzo 1973
«Ai sensi dell'art. 1268, cpv., c.c. il creditore che ha accettato l'obbligazione del terzo non può rivolgersi al delegante se prima non ha richiesto al delegato l'adempimento. Per l'osservanza di tale onere non è tuttavia necessario che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2549 del 11 luglio 1969
«La delegazione si svolge normalmente sulla base di due preesistenti rapporti di debito, intercorrenti rispettivamente tra delegante e delegatario (c.d. rapporto di valuta) e tra delegato e delegante (c.d. rapporto di provvista). Il nostro sistema...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7050 del 28 marzo 2011
«Il rapporto che si instaura tra datore di lavoro e Cassa Edile, per il pagamento da parte di quest'ultima ai lavoratori delle somme dovute in base agli accantonamenti effettuati dal datore di lavoro, va qualificato come delegazione di pagamento,...»