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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2189 del 27 luglio 1973
«Il provvedimento di liquidazione del compenso a favore del commissario liquidatore nella procedura di liquidazione coatta amministrativa è vincolato all'applicazione di criteri giuridici stabiliti a tutela diretta e immediata della posizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7263 del 18 marzo 2008
«In tema di concordato nella liquidazione coatta amministrativa, l'art. 214 legge fall. — nel testo, applicabile ratione temporis anteriore alle modifiche di cui all'art. 22 del D.L.vo 12 settembre 2007, n. 169 — delinea una disciplina peculiare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10129 del 14 maggio 2005
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, l'art. 214 della legge fallimentare (R.D. 24 marzo 1942, n. 267) non riproduce la disposizione dell'art. 135, secondo comma, della medesima legge, per cui, a differenza di quanto accade nel concordato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6462 del 22 febbraio 2005
«Non ricorre l'ipotesi di bancarotta semplice di cui all'art. 217, primo comma, n. 2, legge fall., integrata da operazioni di manifesta imprudenza ma quella più grave della bancarotta fraudolenta, allorché si tratti di operazioni che comportino un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4015 del 1 febbraio 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di bancarotta semplice per inadempimento degli obblighi assunti in un precedente concordato (art. 217, primo comma, n. 5 legge fall.) viene in rilievo il concordato relativo ad una precedente e distinta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20729 del 12 maggio 2003
«In tema di bancarotta semplice per omessa tenuta delle scritture contabili (art. 217, comma 2, l. fall.), l'art. 7, comma 4 ter, L. n. 489 del 1994 — prevedendo che la tenuta della contabilità può essere effettuata mediante il sistema informatico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13601 del 12 ottobre 1989
«La L. 7 agosto 1982, n. 516 (norme per la repressione della evasione in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto) non ha abrogato né espressamente né implicitamente l'art. 217 legge fallimentare, poiché, in tema di bancarotta semplice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9575 del 21 ottobre 1975
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267) e, in particolare, dell'art. 217 della stessa legge, in relazione agli artt. 76 e 77 della Costituzione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23796 del 24 maggio 2004
«La differenza tra la ipotesi di bancarotta post-fallimentare disciplinata dall'art. 216 comma secondo legge n. 267 del 1942 e quella di ricorso abusivo al credito prevista dall'art. 218 della stessa legge sta nel fatto che con il primo reato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10791 del 19 marzo 2012
«In tema di reati fallimentari, la circostanza aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità di cui all'art. 219, comma primo, L. Fall., è applicabile alle ipotesi di bancarotta impropria previste dall'art. 223, commi primo e secondo, L....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44933 del 2 dicembre 2011
«Il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione è reato di pericolo ed è pertanto irrilevante che al momento della consumazione l'agente non avesse consapevolezza dello stato d'insolvenza dell'impresa per non essersi lo stesso ancora...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10391 del 16 marzo 2005
«La previsione di cui all'art. 219, terzo comma, legge fall., che contempla una circostanza a cosiddetto effetto speciale, applicabile qualora il danno patrimoniale cagionato dai reati di cui agli artt. 216, 217 e 218 legge fall., sia di speciale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12284 del 18 dicembre 1975
«L'art. 3 della Costituzione, relativo alla eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, non può considerarsi in alcun modo violato dalla parità di trattamento punitivo stabilita dagli artt. 217, 219 della legge fallimentare in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1762 del 14 gennaio 2008
«In tema di bancarotta fraudolenta, vi è il divieto di un nuovo giudizio (art. 649 c.p.p.) per una ulteriore ipotesi di distrazione di danaro, sul presupposto che il pur distinto fatto distrattivo contestato sia assorbito nel disvalore dell'unico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32254 del 31 luglio 2003
«In tema di reati fallimentari, diversi episodi di bancarotta nell'ambito dello stesso fallimento ben possono atteggiarsi quali segmenti di un più ampio comportamento distrattivo in un'articolata condotta criminosa, come previsto quoad poenam...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42618 del 3 novembre 2004
«Sussiste il reato previsto dagli artt. 220 e 16, comma secondo n. 3 legge fall. qualora, entro ventiquattro ore dalla comunicazione della sentenza dichiarativa di fallimento, il fallito non ottemperi all'ordine di deposito dei bilanci e delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9724 del 3 marzo 2004
«La previsione incriminatrice di cui all'art. 220 legge fallimentare che prevede l'obbligo di procedere al deposito dei bilanci e delle scritture contabili non si applica all'imprenditore soggetto a liquidazione coatta amministrativa, sia che si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13812 del 4 aprile 2007
«In tema di reati fallimentari, l'allontanamento del fallito dal luogo di residenza, in assenza dell'autorizzazione del giudice delegato, non è più assoggettata a sanzione penale, considerato che il testo previgente dell'art. 49 legge fall. è stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 972 del 21 settembre 1967
«L'attenuante di cui all'art. 221 legge fallimentare spetta all'imputato di bancarotta solo se il fallimento si applica al procedimento sommario, disposto dal tribunale con la stessa sentenza che dichiara il fallimento o con decreto successivo....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9575 del 4 settembre 1987
«In caso di fallimento di una società con soci a responsabilità illimitata, ciascun socio risponde dei fatti di bancarotta fraudolenta commessi sia sui beni propri che su quelli della società. Con la precisazione, però, che i beni appartenenti al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 481 del 27 gennaio 1981
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 223 cpv., n. 1 della legge fallimentare, nella parte in cui richiama l'art. 2621 c.c., in riferimento all'art. 3 Cost., per il trattamento deteriore riservato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 154 del 5 gennaio 2006
«In tema di bancarotta, rientra tra gli «obblighi imposti dalla legge», la cui inosservanza, se causa o concausa di dissesto societario ovvero di aggravamento dello stesso dissesto, può dar luogo a responsabilità penale degli amministratori, ai...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40581 del 3 dicembre 2002
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 224, n. 2, della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267), rientra tra gli “obblighi imposti dalla legge” la cui inosservanza, se causa o concausa di dissesto societario ovvero di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8705 del 4 agosto 1992
«L'art. 227 legge fallimentare, nel prevedere i reati fallimentari dall'institore, non fa distinzione alcuna tra institore preposto all'esercizio di tutta l'impresa commerciale, di cui al primo comma dell'art. 2203 c.c., e institore la cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38986 del 4 novembre 2010
«Il reato di interesse privato del curatore negli atti del fallimento concorre con quello di corruzione propria, non sussistendo alcun rapporto di specialità tra l'art. 228 legge fall. e l'art. 319 c.p..»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46802 del 2 dicembre 2004
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 228 della legge fallimentare, che sanziona la condotta del curatore il quale — avvantaggiando consapevolmente se stesso o un terzo — privilegia interessi privati contrastanti con la finalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4172 del 10 marzo 1995
«La condotta criminosa prevista dall'art. 229 della legge fallimentare è quella del curatore che riceve o pattuisce una retribuzione, in danaro o in altra forma, in aggiunta all'altra liquidata in suo favore dal tribunale o dal giudice delegato, e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37459 del 14 ottobre 2005
«Integra il reato di cui all'art. 230 legge fall. la condotta del curatore che non ottemperi, nei termini prescritti, all'ordine del giudice delegato di depositare nella cencelleria del tribunale fallimentare il registro previsto dall'art. 38 legge...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21081 del 5 maggio 2004
«Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 232, comma terzo, n. 1, legge fallimentare (ricettazione post-fallimentare), la condotta consistita in distrazione di merci e danaro, di una società dichiarata fallita, dei quali si abbia la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7891 del 14 luglio 1995
«In tema di distrazione senza concorso col fallito (art. 232 legge fallimentare), la condotta consiste essenzialmente nello stornare beni dal patrimonio tutelato, impedendone l'apprensione da parte degli organi fallimentari e presuppone, quindi,...»