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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20404 del 5 settembre 2013
«Il proprietario del fondo, rimasto intercluso a seguito di alienazione a titolo oneroso o di divisione, non può rivolgersi a qualsiasi altro confinante per ottenere il passaggio coattivo, pagando l'indennità ai sensi dell'art. 1051 c.c., se non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21526 del 18 ottobre 2011
«In tema di servitù di passaggio, nell'ipotesi in cui il fondo, originariamente unico, sia divenuto intercluso per effetto d'alienazione di una parte di esso a titolo oneroso, il diritto dell'acquirente di ottenere la costituzione coattiva e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14898 del 13 giugno 2013
«In tema di supercondominio, le clausole del regolamento contrattuale che assoggettino al peso della immodificabilità ogni singola unità immobiliare oggetto di proprietà esclusiva, a vantaggio di tutte le altre unità immobiliari, anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22348 del 26 ottobre 2011
«Chi intende avvalersi dell'accessione del possesso di cui all'art. 1146, secondo comma, c.c., per unire il proprio possesso a quello del dante causa ai fini dell'usucapione, deve fornire la prova di aver acquisito un titolo astrattamente idoneo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24622 del 16 ottobre 2002
«La fattispecie di bancarotta impropria da reato societario di cui all'art. 223 della legge fallimentare, come sostituita dall'art. 4 del D.L.vo 11 aprile 2002, n. 61, si pone in rapporto di specialità rispetto alla precedente, in quanto introduce,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3952 del 1 febbraio 2001
«Il principio del favor rei stabilito dall'art. 2 c.p. non comporta che, in caso di depenalizzazione con trasformazione del reato in illecito amministrativo e conseguente previsione di trasmissione degli atti all'autorità amministrativa, allorché...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3802 del 26 aprile 1983
«Il principio della retroattività degli effetti extrapenali, in conseguenza d'una legge che abbia trasformato in illeciti amministrativi le condotte punibili, non può operare allorquando il reato siasi già estinto, posto che diversamente si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1265 del 3 maggio 1996
«In tema di reati edilizi la richiesta ed il rilascio della concessione in sanatoria nei casi in cui nei confronti del richiedente sia già intervenuta sentenza definitiva di condanna sono esclusivamente quelli previsti dall'art. 38 comma 3 della L....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33329 del 28 luglio 2015
«È configurabile l'interruzione del nesso causale tra condotta ed evento quando la causa sopravvenuta innesca un rischio nuovo e incommensurabile, del tutto incongruo rispetto al rischio originario attivato dalla prima condotta. (Nella fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18933 del 8 maggio 2014
«In tema di rapporto di causalità, l'individuazione della cosiddetta legge scientifica di copertura sul collegamento tra la condotta e l'evento presuppone una documentata analisi della letteratura scientifica universale in materia con l'ausilio di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43168 del 22 ottobre 2013
«Le cause sopravvenute idonee a escludere il rapporto di causalità sono sia quelle che innescano un percorso causale completamente autonomo rispetto a quello determinato dall'agente, sia quelle che, pur inserite in un percorso causale ricollegato...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38343 del 18 settembre 2014
«In materia di infortuni sul lavoro, gli obblighi di prevenzione, assicurazione e sorveglianza gravanti sul datore di lavoro, possono essere trasferiti con conseguente subentro del delegato nella posizione di garanzia che fa capo al delegante, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24462 del 8 giugno 2015
«La titolarità di una posizione di garanzia non comporta, in presenza del verificarsi dell'evento, un automatico addebito di responsabilità colposa a carico del garante, imponendo il principio di colpevolezza la verifica in concreto sia della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22835 del 28 maggio 2015
«L'estetista professionale è titolare, ai sensi dell'art. 40, comma secondo, c.p. di una posizione di garanzia a tutela della incolumità di coloro che si sottopongono al trattamento estetico, in virtù sia del principio del "neminem laedere", sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3683 del 28 gennaio 2014
«Il delitto di illecito trattamento dei dati personali si connota, sul piano dell'elemento soggettivo, come reato a dolo specifico, la cui struttura finalistica è incompatibile con la forma del dolo eventuale che postula l'accettazione solo in via...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 385 del 14 gennaio 2000
«In tema di elemento psicologico del reato, il dolo alternativo sussiste se l'agente si rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro degli eventi causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente e volontaria, sicché già al momento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4821 del 28 aprile 1994
«L'intento scherzoso non è incompatibile con il dolo eventuale e l'azione commessa ioci causa deve reputarsi sorretta dal dolo allorché l'agente abbia previsto come probabile un determinato evento, accettandone il rischio della verificazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5342 del 26 maggio 1993
«Il dolo alternativo è compatibile con il delitto tentato, giacché in tale forma di dolo l'agente si rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro dei due eventi casualmente ricollegabili alla sua condotta e alla sua cosciente volontà....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1819 del 15 gennaio 2015
«La responsabilità colposa implica che la violazione della regola cautelare deve aver determinato la concretizzazione del rischio che detta regola mirava a prevenire, poiché alla colpa dell'agente va ricondotto non qualsiasi evento realizzatosi, ma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47289 del 17 novembre 2014
«In tema di responsabilità medica, la frequenza della complicanza, che sia insorta a causa della condotta non appropriata del sanitario, incide sulla valutazione della gravità della colpa allo stesso ascrivibile.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39157 del 23 settembre 2013
«In tema di responsabilità per colpa, il costruttore risponde per gli eventi dannosi causalmente ricollegabili alla costruzione del prodotto ove risulti privo dei necessari dispositivi o requisiti di sicurezza e sempre che l'utilizzatore non ne...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2568 del 26 gennaio 2011
«Le norme di comportamento dettate dall'art. 143 Nuovo cod. strada sono volte inequivocabilmente a contrastare situazioni di pericolo conseguenti all'eventualità che altro veicolo invada la mezzeria non di sua pertinenza, sicché l'inosservanza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16761 del 3 maggio 2010
«In tema di reati colposi, l'addebito soggettivo dell'evento richiede non soltanto che l'evento dannoso sia prevedibile, ma altresì che lo stesso sia evitabile dall'agente con l'adozione delle regole cautelari idonee a tal fine (cosiddetto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35659 del 15 settembre 2009
«Va esclusa la colpa del medico del pronto soccorso che, a seguito di un errore diagnostico, dimette il paziente che necessitava di essere ricoverato e di essere sottoposto ad un urgente intervento chirurgico ed il quale, a causa di tale omissione,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39882 del 23 ottobre 2008
«L'indizio ha valore probatorio se il dato di fatto di cui si compone è connotato dal requisito della certezza, che implica la verifica processuale della sua sussistenza.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39619 del 26 ottobre 2007
«In tema di colpa omissiva, l'obbligo giuridico di attivarsi gravante sull'agente può originare anche dall'esercizio di un'attività pericolosa, dovendosi intendere per tali non solo quelle così identificate dalle leggi di pubblica sicurezza o da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37837 del 16 settembre 2014
«In tema di applicabilità della causa di esclusione della punibilità di cui all'art. 47 c.p., il dubbio su una circostanza di fatto che costituisce elemento essenziale della fattispecie criminosa non è di per sè sufficiente ad escludere il dolo in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40270 del 7 ottobre 2015
«È configurabile la causa di giustificazione dello stato di necessità (art. 54 cod. pen.) nei confronti di soggetto straniero, ridotto in condizione di schiavitù e obbligato a prostituirsi, il quale sia costretto a commettere il reato di atti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2415 del 26 febbraio 1998
«In tema di stato di necessità, il nesso di causalità — che, ove esistente, esclude la configurabilità dell'esimente — fra condotta volontaria dell'agente e situazione di pericolo deve essere individuato ricorrendo al principio della causa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8855 del 27 febbraio 2004
«In tema di stato di necessità (art. 54 c.p.), l'imputato ha un onere di allegazione avente per oggetto tutti gli estremi della causa di esenzione, sì che egli deve allegare di avere agito per insuperabile stato di costrizione, avendo subito la...»