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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4159 del 4 aprile 2000
«In tema di oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario, è necessario che l'espressione oltraggiosa avvenga «al cospetto del corpo», e quindi sia rivolta a uno dei predetti consessi costituiti in collegio per l'esercizio delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29789 del 11 luglio 2013
«Il delitto di traffico di influenze, di cui all'art. 346 bis c.p., (norma introdotta dall'art. 1, comma 75, della l. n. 190 del 2012) si differenzia, dal punto di vista strutturale, dalle fattispecie di corruzione per la connotazione causale del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4546 del 16 aprile 1998
«In tema di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, l'art. 340 c.p. è teso a tutelare non solo l'effettivo funzionamento di un ufficio o servizio pubblico, ma anche l'ordinato e regolare svolgimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21424 del 15 maggio 2003
«Concorre nel reato di abusivo esercizio di una professione, previsto dall'art. 348 c.p., il geometra che si sia limitato a sottoscrivere un progetto edilizio interamente elaborato da soggetto privo di abilitazione, rendendo in questo modo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11079 del 28 settembre 1999
«Scopo della disposizione dell'art. 356 c.p. è quello di rafforzare con la sanzione penale la corretta e leale esecuzione del contratto di pubbliche forniture, ponendo tale contratto al riparo da comportamenti fraudolenti del fornitore. Tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 771 del 16 gennaio 2007
«Il reato di frode nelle pubbliche forniture è reato di pura condotta e non di evento, sicché non è ipotizzabile in relazione ad esso una responsabilità da causalità omissiva. (La Corte ha così escluso che il direttore di mensa di una società,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5829 del 15 maggio 1998
«In tema di omissione di referto, il convincimento del medico che all'onere di referto abbiano già adempiuto i sanitari intervenuti subito dopo la causazione delle lesioni si configura come erronea rappresentazione di un elemento di fatto idoneo ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1473 del 4 febbraio 1999
«In tema di omissione di referto riferibile a lesioni conseguenti ad infortunio sul lavoro, non compete al sanitario alcun potere di delibazione della configurabilità di estremi di reato, dovendo la sua valutazione limitarsi al solo esame delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3374 del 8 marzo 1990
«È ammissibile il concorso tra i reati di autocalunnia e falsa testimonianza ex artt. 369 e 372 c.p., avendo essi una diversa obiettività giuridica, in quanto lesivi di interessi dell'attività giudiziaria di specie diversa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3053 del 3 aprile 1984
«Il reato di falso giuramento della parte tutela l'interesse concernente il normale funzionamento dell'attività giudiziaria ed è configurabile ogni volta che vi sia contrasto fra quanto viene giurato e la verità obiettiva. A tal fine non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5306 del 5 maggio 1992
«In tema di falso giuramento della parte, la speciale causa di non punibilità prevista, per il caso di falso giuramento deferito d'ufficio, dall'art. 371, secondo comma, c.p. (la ritrattazione del falso prima che sulla domanda giudiziale venga...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11874 del 13 marzo 2003
«Non è punibile per il reato di cui all'art. 371 bis c.p. la persona informata sui fatti che abbia reso false dichiarazioni al pubblico ministero al fine di sottrarsi al pericolo di essere incriminata per reati in precedenza commessi e in ordine ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5255 del 4 maggio 2000
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 371 bis c.p. è stata introdotta dal legislatore allo scopo di colmare la lacuna derivante dalla mancata previsione di sanzione penale nel caso in cui la falsità o la reticenza siano commesse dalla persona...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1438 del 14 febbraio 1986
«L'ipotesi delittuosa della immutazione artificiosa dello stato delle cose anteriormente all'inizio di un procedimento penale, di cui all'art. 374 c.p., richiede, sotto il profilo oggettivo, che venga apportata allo stato delle cose una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13645 del 23 dicembre 1998
«In tema di frode processuale, prevista dall'art. 374 c.p., l'immutazione dei luoghi non integra il reato solo quando sia talmente grossolana e così agevolmente percepibile a prima vista da non essere idonea a indurre in errore nessuno, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2713 del 21 marzo 1997
«Il delitto di subornazione (art. 377 c.p.) mira a tutelare la genuinità processuale di quanti sono chiamati a riferire sui fatti di causa davanti all'autorità giudiziaria, posizione che potrebbe venire inevitabilmente ed indebitamente condizionata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40821 del 20 ottobre 2004
«Risponde del delitto di cui all'art. 372 c.p. il testimone che nel procedimento civile si dichiari «indifferente» alla causa, tacendo dell'esistenza di rapporti con le parti in causa o di interessi nella causa stessa, in quanto la suddetta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10334 del 24 ottobre 1988
«La ritrattazione, quale causa di eliminazione della punibilità del delitto di falsa testimonianza, consiste in una smentita non equivoca del fatto deposto e nella manifestazione del vero. Pertanto, non è tale la dichiarazione, fatta da un teste,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6945 del 4 luglio 1986
«Il bene giuridico protetto dal reato di falsa testimonianza è il normale svolgimento dell'attività giudiziaria, che potrebbe essere fuorviata da deposizioni false o reticenti. Poiché trattasi di reato di pericolo, è sufficiente, per la sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1206 del 3 febbraio 1986
«Per la sussistenza del reato di falsa testimonianza è sufficiente che la circostanza, sulla quale il teste rende mendace dichiarazione, sia pertinente alla causa ed abbia la possibilità, sia pure astratta, di influire sulla decisione. Ne deriva...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3923 del 23 marzo 1976
«Con la reticenza il teste, pur rifiutandosi di prestarsi all'esame, lo rende inutile in tutto o in parte e, tacendo, mentre potrebbe parlare, o affermando di nulla sapere, viene meno al dovere di riferire tutto quello di cui è a conoscenza intorno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42928 del 2 dicembre 2010
«Sussiste la causa di giustificazione dello stato di necessità nell'ipotesi in cui il soggetto che abbia reso alla polizia giudiziaria sommarie informazioni, in ordine agli autori di un reato oggetto di investigazioni, successivamente le ritratti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33078 del 5 agosto 2003
«La ritrattazione, quale causa che elimina la punibilità del delitto di falsa testimonianza, deve consistere in una smentita non equivoca del fatto deposto e nella manifestazione del vero, non essendo sufficiente la mera insinuazione del dubbio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15345 del 21 novembre 1990
«La ritrattazione opera come causa di non punibilità del reato di falsa testimonianza se si verificano due condizioni, non alternative, ma inscindibili, e cioè che la ritrattazione avvenga nello stesso processo penale in cui il teste ha prestato il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4933 del 18 aprile 1980
«Allorché la falsa testimonianza sia avvenuta in una causa civile la ritrattazione effettuata nel processo penale esclude la punibilità solo quanto il colpevole manifesta il vero prima che sulla domanda giudiziale sia pronunciata sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 403 del 22 febbraio 1974
«Qualora la falsa deposizione sia intervenuta in una causa civile, il colpevole non è punibile se ritratta il falso e manifesta il vero, prima che sulla domanda giudiziale sia pronunziata sentenza definitiva, anche se non irrevocabile. Per sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11424 del 25 novembre 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 381 c.p. (Altre infedeltà del patrocinatore o del consulente tecnico), per stabilire l'identità o la diversità del procedimento, deve farsi non astratto riferimento ai criteri utilizzati per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14612 del 27 aprile 2006
«Risponde del reato di cui all'art. 386 c.p. anche colui che abbia agevolato l'evasione di una persona in stato di arresto presso la propria abitazione. (In applicazione di tale principio la Corte ha annullato con rinvio la sentenza con la quale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25979 del 25 giugno 2010
«Ai fini dell'integrazione del reato di colpa del custode di cui all'art. 387 c.p. è necessario che sussista, e sia all'evidenza riconoscibile, il nesso di causalità tra l'evasione della persona sottoposta a custodia e il fatto addebitato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46247 del 27 novembre 2012
«Non è configurabile la causa di non punibilità di cui al combinato disposto degli artt. 384, comma primo, c.p. e 199 c.p.p., nell'ipotesi in cui un teste deponga in un processo nel quale il prossimo congiunto sia persona offesa dal reato, a nulla...»