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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24866 del 21 giugno 2011
«Integra il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.), la condotta di colui che, in sede di autocertificazione indirizzata al Consiglio superiore della magistratura e preordinata ad ottenere la nomina a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12877 del 18 novembre 1986
«Ai fini dell'art. 485 c.p. la nozione di scrittura privata, non definita né dalla legge civile, né da quella penale, va desunta dalla sua funzione specifica, che è quella di fissare in un documento redatto senza l'assistenza del pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15360 del 22 luglio 2015
«La presenza delle condizioni legittimanti l'esercizio del diritto di cronaca non implica, di per sé, la legittimità della pubblicazione o diffusione anche dell'immagine delle persone coinvolte, la cui liceità è subordinata, oltre che al rispetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1763 del 15 marzo 1986
«L'art. 97 primo comma della L. 22 aprile 1941, n. 633, sulla protezione del diritto di autore, il quale consente la riproduzione dell'immagine, senza il consenso del ritrattato, ove sia collegata a fatti di interesse pubblico o svoltisi in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1557 del 5 aprile 1978
«...la dignità della persona nel senso specificato, in quanto l'intervista e la ripresa filmata, attraverso sapiente montaggio e suggestiva combinazione del commento parlato e musicale, espongano l'intervistato al biasimo e riprovazione del pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24110 del 24 ottobre 2013
«...può essere riprodotta senza il consenso della persona ritratta, sono giustificate dall'interesse pubblico all'informazione, determinando una pretesa risarcitoria solo se da tale evento derivi pregiudizio all'onore o al decoro della medesima.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3819 del 25 febbraio 2015
«...in comunione anche ad un altro soggetto, costituisce donazione indiretta, senza che sia all'uopo necessaria la forma dell'atto pubblico, essendo utilizzato per la realizzazione del fine di liberalità un negozio diverso dal contratto di donazione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7821 del 16 aprile 2015
«In presenza di un contratto di donazione non ancora perfetto, per la mancanza della notificazione al donante dell'atto pubblico di accettazione del donatario, ai sensi dell'art. 782, secondo comma, cod. civ., va riconosciuto in capo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28938 del 27 dicembre 2011
«La mera previsione, in un piano regolatore generale o in un programma di fabbricazione, della destinazione di un terreno privato a strada pubblica, o anche la destinazione di fatto ad uso pubblico di tale terreno, senza la esecuzione di opere...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 16200 del 26 giugno 2013
«La qualificazione di una strada come pubblica, ai fini dell'esonero dal rispetto delle distanze nell'apertura di vedute dirette e balconi, ex art. 905, terzo comma, c.c., esige che la sua destinazione all'uso pubblico risulti da un titolo legale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«In tema di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale o impiegato in atto pubblico (artt. 479 e 493 c.p.), non danno luogo a successioni di leggi penali i mutamenti di regime giuridico che hanno via via interessato l'Azienda autonoma delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1011 del 12 maggio 1998
«...non può che derivare da disposizioni legislative ed è insuscettibile di interpretazioni estensive ed analogiche, come del resto avverte l'art. 3 c.p. nel limitarla ai soli casi stabiliti dal diritto pubblico interno e dal diritto internazionale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43020 del 11 novembre 2003
«Nel reato di abuso di ufficio, la sussistenza del concorso del privato non può essere dedotta dalla mera coincidenza tra la richiesta ed il provvedimento emesso dal pubblico ufficiale, essendo necessario, invece, che il contesto fattuale dimostri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40466 del 29 novembre 2002
«...del divieto di reformatio in pejus e del principio devolutivo il provvedimento di revoca adottato dal giudice di appello, nel procedimento ordinario come in quello camerale, anche d'ufficio e nei casi di omessa impugnazione del pubblico ministero.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7199 del 21 febbraio 2007
«...rilevati in ogni momento tanto dal giudice della cognizione che, in applicazione del comma primo bis dell'art. 674 c.p.p., dal giudice dell'esecuzione, e dunque anche dal giudice di appello in mancanza di impugnazione del pubblico ministero.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31957 del 23 luglio 2013
«Qualora il giudice di merito, vigente l'art. 317 c.p., antecedente le modifiche apportate dalla l. 6 novembre 2012, n. 190, abbia proceduto, con motivazione approfondita e non illogica, a qualificare la condotta del pubblico agente in termini di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19054 del 2 maggio 2013
«In tema di peculato, la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono d'ufficio per fini personali al di fuori dei casi d'urgenza o di specifiche e legittime autorizzazioni, integra il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17920 del 15 aprile 2003
«In tema di peculato, il possesso di denaro o di altra cosa mobile da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, per acquisire rilevanza ai fini dell'incriminazione, non deve necessariamente rientrare nel novero delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8009 del 24 agosto 1993
«L'appropriazione nel delitto di peculato, si realizza con l'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale, che comincia a comportarsi uti dominus nei confronti del bene del quale ha appunto il possesso in ragione del suo ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38691 del 6 ottobre 2009
«...concessionario di un pubblico servizio, aveva sostenuto di aver trattenuto le somme incassate per conto dell'ente, per soddisfare un proprio diritto di credito, vantato nei confronti di quest'ultimo, ricorrendo a una sorta di autoliquidazione).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8647 del 24 settembre 1996
«Il reato di peculato, di cui all'art. 314 c.p., sussiste anche se il pubblico ufficiale non abbia la materiale consegna del bene e la sua diretta disponibilità, essendo in ogni caso sufficiente la disponibilità giuridica. (Nella fattispecie si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31688 del 29 luglio 2008
«Integra il delitto di abuso d'ufficio la condotta del pubblico dipendente di indebito uso del bene che non comporti la perdita dello stesso e la conseguente lesione patrimoniale a danno dell'avente diritto. (Nella fattispecie, la Corte ha escluso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 24 luglio 1989
«La R.a.i. Radiotelevisione Italiana, persona giuridica di diritto privato, è una società per azioni di interesse nazionale, concessionaria di un pubblico servizio di preminente interesse generale. In quest'ultimo rientrano non soltanto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16708 del 19 dicembre 1990
«Ne consegue, pertanto, che qualora - dopo l'emissione del mandato-ordine di pagamento - il pubblico ufficiale, incaricato-delegato a pagare agli aventi diritto i ratei di funzioni, stipendi, etc., si appropri del denaro, egli commette peculato e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17343 del 16 aprile 2013
«Ai fini della sussistenza del delitto di malversazione ai danni dello Stato, l'ente pubblico erogatore dei fondi distratti dalla loro destinazione si identifica con l'organismo pubblico di cui all'art. 3, comma 26, d.l.vo 12 aprile 2006, n.163,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40830 del 18 novembre 2010
«Ai fini della sussistenza del delitto di malversazione ai danni dello Stato, l'ente pubblico erogatore dei fondi distratti dalla loro destinazione si identifica con l'organismo pubblico di cui all'art. 3, 26, D.L.vo 12 aprile 2006, n. 163, per cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48764 del 30 dicembre 2011
«Ai fini della configurabilità del delitto di concussione, è irrilevante che il soggetto passivo sia costretto o indotto a procurare l'utilità indebita al pubblico ufficiale attraverso un "facere" o un "non facere". (Fattispecie in cui il titolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2019 del 3 marzo 1993
«I beni giuridici protetti dall'art. 317 c.p. sono identificabili nell'imparzialità e nel buon andamento della pubblica amministrazione, che vengono vulnerati quando i pubblici ufficiali, o gli incaricati di un pubblico servizio, si valgono della...»