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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10036 del 25 maggio 2004
«...compresi gli interessi e la rivalutazione, entro e non oltre il limite stabilito nel contratto stesso. Il superamento di tale limite è consentito ove l'assicuratore gestisca il rapporto assicurativo in violazione del principio di buona fede.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7468 del 31 marzo 2011
«...quest'ultimo ove acquisti in buona fede ed a titolo oneroso, resta al riparo degli effetti dell'azione di annullamento, da parte del "deceptus", ai sensi e nei limiti di cui all'art. 1445 (in relazione agli artt. 2652, n. 6 e 2690 n. 3) c.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18222 del 3 luglio 2008
«La dichiarazione di fallimento, infatti, produce i propri effetti "erga omnes" a prescindere dalla effettiva conoscenza che ne abbiano i terzi, e rispetto ad essa sono irrilevanti gli stati soggettivi di buona o mala fede. Ne consegue, da un lato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19165 del 13 settembre 2007
«...che il contratto di mandato si era sciolto, statuendo la non applicabilità della disciplina del pagamento al creditore apparente, dovendo escludersi oltretutto la buona fede del solvens dopo la avvenuta pubblicazione della sentenza di fallimento).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24416 del 16 novembre 2006
«Qualora sussistono i requisiti richiesti dalla legge, ai sensi degli arte. 44 c.c. e 31 att. c.c., per opporre il trasferimento di residenza ai terzi di buona fede, ovvero la doppia dichiarazione fatta al comune che si abbandona e a quello di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19 del 5 gennaio 1981
«Qualora il trasferimento della residenza del destinatario non risulti dai registri anagrafici, la notificazione va effettuata nel luogo risultante da tali registri solo se il notificante versi in buona fede, e non sia cioè a conoscenza dello stato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18370 del 6 agosto 2010
«...del debitore fallito, è inapplicabile agli atti di acquisto di tali subacquirenti, applicandosi in tale ipotesi il regime giuridico dell'azione revocatoria ordinaria con salvezza dei diritti acquistati a titolo oneroso da terzi di buona fede.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6385 del 28 ottobre 1983
«Il terzo acquirente di un bene dal coniuge del fallito è in buona fede — e può così paralizzare la revocazione dell'acquisto promossa dal curatore del fallimento — se dimostra di essere stato, al momento dell'acquisto, nella ragionevole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«...parte del terzo è correlato all'assenza di un titolo definitivamente acquisito in buona fede da quest'ultimo sui beni stessi, che gli consenta di evitare le conseguenze della misura di sicurezza patrimoniale prevista dall'art. 240, comma 1, c.p.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15669 del 13 luglio 2007
«In materia di esecuzione del contratto di conto corrente bancario, il suo scioglimento ai sensi dell'art. 78 legge fall. per effetto del fallimento del cliente, non estingue con immediatezza ogni rapporto obbligatorio fra le parti, sussistendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4851 del 26 marzo 2012
«...di poteri rappresentativi un titolo idoneo a trasferire la proprietà, quanto, piuttosto, un atto negoziale inefficace, né potendo, in tal caso, sussistere il requisito della buona fede dell'acquirente, intesa come ignoranza dell'alienità del bene.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9452 del 18 luglio 2000
«...processuale costituito, non vi è alcuna esigenza di tutelare la buona fede del rappresentante che invece è a diretta conoscenza della sopravvenuta capacità del rappresentato, con conseguente cessazione della propria rappresentanza “ex lege”.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25143 del 14 ottobre 2008
«...titolo successivamente riformato, ma anche delle somme corrisposte a titolo di rifusione delle spese del giudizio di esecuzione sostenute dal creditore esecutante, e ciò a prescindere dallo stato soggettivo di buona o mala fede di quest'ultimo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8829 del 13 aprile 2007
«È ammissibile la ripetizione delle somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, successivamente riformata in appello (con sentenza confermata dalla Corte Suprema di Cassazione), pur non ricorrendo in tal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3460 del 9 marzo 2001
«In tal caso, la data di proposizione della domanda restitutoria non assume significato agli effetti della determinazione della decorrenza degli interessi, posto che non si pone l'alternativa tra la decorrenza dal pagamento nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25831 del 11 dicembre 2007
«...e buona fede tale da risolversi in un uso strumentale ed illecito del processo, in violazione del dovere di solidarietà di cui all'art. 2 della Costituzione, non essendo sufficiente la mera infondatezza, anche manifesta, delle tesi prospettate.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21699 del 20 ottobre 2011
«...a valutazioni sulla buona o mala fede dell'"accipiens", non potendo venire in rilievo stati soggettivi rispetto a prestazioni eseguite e ricevute nella comune consapevolezza della rescindibilità del titolo e della provvisorietà dei suoi effetti.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9480 del 21 aprile 2010
«L'azione di restituzione che venga proposta, ai sensi dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non va ricondotta allo schema...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2841 del 13 giugno 1989
«...a valutazioni sulla buona o mala fede dello accipiens, non potendo venire in rilievo stati soggettivi, rispetto a prestazioni eseguite e ricevute nella comune consapevolezza della rescindibilità del titolo e della provvisorietà dei suoi effetti.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17848 del 31 luglio 2009
«In caso di ripetizione da parte dell'INPS di somme indebitamente versate dal datore di lavoro per contributi assicurativi, gli interessi dovuti, ai sensi dell'art. 2033 c.c., decorrono dalla data dei pagamenti solo in ipotesi di malafede...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6664 del 15 marzo 2013
«Non osta a tale ricostruzione la natura di atto preliminare stragiudiziale del precetto, essendo esso opponibile giudizialmente e quindi idoneo a determinare una fase processuale evitabile con un corretto comportamento del creditore, improntato al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8631 del 13 agosto 1999
«Nell'ipotesi di vendita forzata — in cui la legge pone una strettissima interdipendenza tra decadenza dell'aggiudicatario per mancato pagamento, fissazione della nuova vendita e confisca della cauzione — non può invocarsi la sussistenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6492 del 6 novembre 1986
«...per opera di restauro), ove tale rapporto sia idoneo ad evidenziare che l'opponente abbia la proprietà della cosa mobile sottoposta ad esecuzione, in quanto possessore della stessa in buona fede (buona fede da presumersi fino a prova contraria).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23402 del 11 settembre 2008
«...al mantenimento, ai sensi dell'art. 8 della legge 25 marzo 1985, n. 121, nel procedimento di separazione non vi è più spazio per una pronunzia in ordine alla corresponsione dell'assegno di cui all'art. 129 cod. civ. al coniuge in buona fede.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12710 del 21 dicembre 1994
«Nelle fattispecie contravvenzionali la buona fede può acquistare giuridica rilevanza solo a condizione che si traduca in mancanza di coscienza dell'illiceità del fatto (commissivo od omissivo) e derivi da un elemento positivo, estraneo all'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5533 del 20 maggio 1991
«...pa. In tale ambito la buona fede acquista giuridica rilevanza solo se si traduce, a causa di un elemento positivo estraneo all'agente, in uno stato soggettivo che esclude anche la colpa. Ad escludere la colpa non è sufficiente l'errore dipeso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11497 del 22 marzo 2011
«...del reato contravvenzionale non è escluso dall'errore sull'estensione di un'autorizzazione rilasciata per lo svolgimento di un'attività di gestione di rifiuti, perché si tratta di errore sul precetto che non integra lo stato di "buona fede".»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32512 del 26 luglio 2004
«In tema di appalti e forniture pubbliche, costituisce reato ai sensi dell'art. 356 c.p. la violazione del dovere civilistico di buona fede nella esecuzione delle obbligazioni e del contratto di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c. Tale ipotesi ricorre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41368 del 23 novembre 2010
«Ai fini della configurabilità dell'elemento psicologico del delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 392 c.p.), che richiede, oltre il dolo generico, quello specifico - rappresentato dall'intento di esercitare un preteso diritto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13115 del 2 aprile 2001
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 392 c.p.) la buona fede dell'agente circa la reale o putativa sussistenza del preteso diritto non vale ad escludere il dolo, ma costituisce, al contrario, un presupposto necessario per la...»