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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 26917 del 23 dicembre 2016
«Giudice competente a decidere sull’opposizione a decreto ingiuntivo per consegna di denaro e di titoli custoditi in un dossier titoli aperto dal “de cuius” presso un istituto di credito ed emesso in favore del beneficiario di un legato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27166 del 28 dicembre 2016
«Il difensore antistatario in favore del quale siano state distratte le spese, liquidate con decreto ingiuntivo emesso a favore del suo assistito, non è legittimato ad intervenire nel giudizio di opposizione ex art. 645 c.p.c. se non quando nello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9390 del 10 maggio 2016
«In tema di esecuzione mobiliare presso terzi, l'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 553 c.p.c., assegna in pagamento al creditore procedente la somma di cui il terzo pignorato si è dichiarato debitore nei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4085 del 5 maggio 1981
«Alle Casse di Risparmio deve riconoscersi la natura di enti pubblici, giacché esse esercitano funzioni di pubblico interesse per l'organizzazione del risparmio e del credito e sono soggette all'ingerenza dello Stato nella loro costituzione e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6609 del 27 giugno 1985
«Colui che detiene materialmente una cosa per ragioni di custodia, senza poterne disporre in alcun modo, come si verifica nel caso di un impiegato di Istituto di credito, che è semplice detentore dei moduli e dei libretti di assegni, a lui affidati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2822 del 3 marzo 1988
«Ai fini della configurabilità del reato di estorsione di cui all'art. 629 c.p., la richiesta effettuata dai sequestratori nei confronti del sequestrato, al momento della liberazione, di pagare successivamente il prezzo del riscatto, costituisce...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7115 del 17 giugno 1988
«Sussiste il reato di estorsione consumata nel caso in cui il fallito costringa taluno a stipulare una transazione per somma di gran lunga inferiore rispetto al credito a quest'ultimo riconosciuto in sede giudiziaria, poiché la detta transazione è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12766 del 22 settembre 1989
«Il sigillo di una banca, ai fini del reato di cui all'art. 468 c.p., non può essere considerato pubblico sigillo, a meno che non venga utilizzato nel compimento di operazioni che l'azienda di credito espleta su delega dello Stato o di altri enti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16817 del 1 dicembre 1989
«L'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) prevede nella prima parte — concernente la mancata esecuzione degli obblighi civili nascenti da una sentenza di condanna — il compimento di atti fraudolenti, diretti ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 151 del 15 gennaio 1990
«Sussiste l'ingiustizia del profitto, e quindi il delitto di estorsione, anche se la violenza o la minaccia viene usata dall'agente per ottenere l'adempimento di una obbligazione naturale. Infatti, per questa non è data azione davanti al giudice ed...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9423 del 3 luglio 1990
«È configurabile il delitto di estorsione consumato e non tentato se oggetto del reato sia un titolo di credito trasmissibile per girata.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7988 del 16 luglio 1992
«L'attenuante dell'avvenuto risarcimento del danno di regola non può essere concessa sulla base della sola dichiarazione della persona offesa di essere stata integralmente risarcita dei danni sul rilievo che la dichiarazione della vittima potrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 3 dicembre 1994
«È consentito il sequestro preventivo, ai sensi tanto del primo quanto del secondo comma dell'art. 321 c.p.p., di cose soggette a pegno regolare (nella specie trattavasi di titoli di credito depositati presso un istituto bancario e costituiti in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1622 del 22 agosto 1994
«È legittima la liquidazione equitativa dell'indennità di custodia di bene sottoposto a sequestro penale, ancorata alla qualità e quantità dell'impegno del custode, allorché esso, riguardando un bene non deteriorabile, non richieda altra attività,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5198 del 4 maggio 1994
«In tema di ingiuria, l'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma 2, c.p., si configura in presenza di un comportamento contrario alle norme giuridiche ovvero all'insieme delle regole sociali vigenti in un contesto di civile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8911 del 8 agosto 1994
«La disposizione di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce, tra l'altro, chi acquisisce al fine di trarne profitto carte di credito ovvero documenti di pagamento o di prelievo «di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 229 del 18 marzo 1995
«Il requisito dell'altruità di cui all'art. 624 c.p. è ravvisabile ogni volta che vi sia almeno un soggetto, diverso dall'agente, il quale, al momento del fatto, sia legato alla cosa stessa da un'effettiva relazione di interesse. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6679 del 7 giugno 1995
«Per l'applicabilità delle circostanze attenuanti della riparazione del danno di cui all'art. 62 n. 6 c.p., è necessario che la riparazione stessa sia effettiva, integrale e volontaria; le dichiarazioni liberatorie rese dal creditore non assumono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2837 del 16 marzo 1996
«Per l'applicabilità della circostanza attenuante della riparazione del danno contemplata dall'art. 62 n. 6 c.p. è indispensabile che la riparazione stessa, oltre che volontaria ed integrale, sia anche effettiva. Ne consegue che la somma di danaro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4320 del 26 aprile 1996
«Il danno patrimoniale derivante da furto, rapina o ricettazione di carte di credito in considerazione del valore strumentale di queste, che consentono al titolare di effettuare molteplici atti di acquisto a pagamento differito, non deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9486 del 22 ottobre 1997
«La norma incriminatrice di cui all'art. 648 c.p. (ricettazione) è speciale rispetto a quella di cui all'art. 12 D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv. in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce, tra l'altro, chi acquisisce al fine di trarne profitto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30 del 30 gennaio 1998
«La norma di cui all'art. 12 D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce chiunque, al fine di trarne profitto, acquisisce carte di credito o di pagamento di provenienza illecita, si pone in rapporto di specialità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2877 del 3 marzo 1999
«Chi si sia impossessato, mediante furto, di una carta di credito o analogo documento, non può rispondere, per il solo fatto dell'acquisito possesso, anche del reato di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv. con modif. in legge 5...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22902 del 7 giugno 2001
«Integra il reato di cui all'art. 648 c.p. (ricettazione) la condotta di chi riceve, al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, carte di credito o di pagamento (ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6272 del 27 giugno 2001
«Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, allorquando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, va ravvisato essenzialmente nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29015 del 1 agosto 2002
«È configurabile il reato di estorsione (art. 629 c.p.) e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art. 393 c.p.) allorché il terzo incaricato della esazione del credito a titolo di mandatario agisca nei confronti del debitore, con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41453 del 30 ottobre 2003
«Sussiste l'ingiustizia del profitto, e quindi il delitto di estorsione, anche se la violenza o la minaccia viene usata dall'agente per ottenere l'adempimento di un'obbligazione naturale, per la quale non è data azione davanti al giudice....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21091 del 5 maggio 2004
«Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo nel delitto di abuso di ufficio di cui all'art. 323 c.p., non è sufficiente nè il dolo eventuale — e cioè l'accettazione del rischio del verificarsi dell'evento nè quello diretto — e cioè la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39903 del 12 ottobre 2004
«In tema di estorsione, una volta accertata la legittimità della pretesa patrimoniale del creditore, deve escludersi che sia configurabile il tentativo del detto reato soltanto in ragione della manifesta sproporzione della azione giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36526 del 7 ottobre 2005
«In tema di estorsione, è configurabile l'ingiustizia del profitto con riferimento al prestito concesso dal gestore di una bisca clandestina ai giocatori per incoraggiarne la frequentazione, trattandosi di contratto di mutuo funzionalmente...»