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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 143 del 24 gennaio 1966
«Il delitto di sabotaggio continuato postula, non meno dell'altra ipotesi di reato (arbitraria invasione di aziende agricole o industriali) prevista nella prima parte dello stesso art. 508 del codice penale, un dolo specifico: lo scopo d'impedire o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35731 del 5 ottobre 2010
«Il delitto di turbata libertà dell'industria o del commercio (art. 513 c.p.) può concorrere formalmente con quelli di accesso abusivo ad un sistema informatico (art. 615 ter c.p.) e di appropriazione indebita (art. 646 c.p.), attesa la diversità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16616 del 19 dicembre 1990
«Per l'ipotizzabilità del reato complesso è necessario che la legge abbia operato la fusione in un'unica figura criminosa di fatti costituenti autonomi reati. Non integra invece la figura del reato complesso l'esistenza di elementi comuni fra due...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7780 del 31 maggio 1990
«Per configurare il reato complesso è necessario che una norma di legge operi la fusione in un'unica figura criminosa dei fatti costituenti reati autonomi. Non basta quindi che i più fatti, i quali, isolatamente considerati, costituirebbero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5414 del 28 maggio 1985
«Perchè sussista il reato complesso è necessario che una norma di legge abbia operato la fusione in un'unica figura criminosa dei fatti costituenti reati autonomi, mentre la semplice connessione non fa scattare l'ipotesi di cui all'art. 84 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10405 del 3 dicembre 1983
«Per la configurabilità del reato complesso previsto dall'art. 84 c.p., non basta che più fatti, i quali isolatamente considerati costituirebbero altrettanti reati, abbiano qualche elemento in comune, ma è necessario che siano identici tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3528 del 23 aprile 1983
«Per aversi reato complesso ai sensi dell'art. 84 c.p. non basta che più fatti costituenti reato abbiano qualche elemento in comune, ma occorre che uno di essi converga interamente in un'altra figura criminosa tanto da perdere la sua autonomia e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 441 del 21 gennaio 1983
«Al fine di distinguere il concorso di reati dal reato complesso e se una determinata ipotesi criminosa prevista dalla legge sia da ritenersi diversa ed autonoma rispetto ad un'altra, deve aversi riguardo agli elementi costitutivi delle due...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3129 del 5 aprile 1984
«Si ha reato progressivo quando l'azione realizza una successione necessaria di lesioni via via più gravi riguardanti lo stesso bene giuridico o un bene giuridico superiore e il medesimo soggetto passivo. Si ha invece reato a fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6775 del 22 febbraio 2005
«Il delitto di violenza sessuale (nella specie, di gruppo: art. 609 octies c.p.), considerato come circostanza della forma aggravata dell'omicidio, se commesso in un unico contesto temporale, non concorre formalmente con esso, ma in esso resta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16267 del 7 aprile 2004
«Non sussiste un rapporto di specialità, ma di mera interferenza, tra il reato di riciclaggio (art. 648 bis c.p.) e quello di falso documentale (art. 476 e 482 c.p.), il quale può presentarsi come occasionale modalità di realizzazione del primo ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 957 del 20 gennaio 2004
«Il reato elettorale previsto dall'art. 87, comma secondo D.P.R. 16 maggio 1960 n. 570, aggravato dalla circostanza di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito in legge 12 luglio 1991 n. 203, che prevede un aumento di pena sino alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47684 del 12 dicembre 2003
«Non può ritenersi assorbito nel delitto di riciclaggio il delitto di falso per soppressione della targa e della carta di circolazione di un'autovettura (art. 490 c.p.), perché il fatto costituente tale reato non è contemplato tra gli estremi del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7451 del 24 giugno 1998
«In tema di conversione di decreto legge, all'introduzione di emendamenti nella legge di conversione non sempre può ricondursi la conseguenza di determinare automaticamente la perdita di efficacia ex tunc del decreto legge, né, correlativamente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2837 del 16 marzo 1992
«Il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione previsto dall'art. 630 c.p. è una figura autonoma di reato, qualificabile come reato complesso, poiché confluiscono in esso, come elementi costitutivi, fatti che costituirebbero per sè stessi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1162 del 30 gennaio 1990
«Il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.) è assorbito, a norma dell'art. 84 c.p., dal reato di furto aggravato dall'uso di mezzo fraudolento (art. 625, comma primo, n. 2). (Fattispecie di furto di banconote presso sportello bancario di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24614 del 5 giugno 2003
«In tema di imputabilità, le anomalie che influiscono sulla capacità di intendere e di volere sono le malattie mentali in senso stretto, cioè le insufficienze celebrali originarie e quelle derivanti da conseguenze stabilizzate di danni cerebrali di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1435 del 7 febbraio 1996
«La falsa opinione sul tradimento del coniuge può atteggiarsi o come idea portatrice di inquietudini, di per sé sole ininfluenti, o come stato delirante che, nell'incidere sul processo di determinazione e di inibizione, travolge l'agente in una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4954 del 13 maggio 1993
«Queste ultime sono contraddistinte da un complesso di fenomeni psichici che differiscono da quelli tipici di uno stato di normalità per qualità e non per quantità, come accade invece per il vasto gruppo delle «abnormità psichiche», quali le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2509 del 22 febbraio 1990
«In tema di accertamento del dolo omicida, nel caso in cui il fatto sia commesso con arma da sparo, la volontà omicida non deve necessariamente manifestarsi con l'esplosione di tutti i colpi di cui l'agente e l'arma siano dotati, quando sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 842 del 19 gennaio 1980
«Il principio di cui all'art. 92 c.p. secondo il quale, in caso di ubriachezza, è presunta la capacità d'intendere e di volere del soggetto, non esime il giudice dall'obbligo d'accertare in ogni singola fattispecie la colpevolezza attraverso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3191 del 18 marzo 1992
«L'intossicazione da alcool o da sostanze stupefacenti di cui all'art. 95 c.p., in riferimento agli artt. 88 e 89 stesso codice, influisce sulla capacità di intendere e di volere se e in quanto, per il suo carattere ineliminabile e per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7523 del 30 maggio 1990
«L'intossicazione o lo stato di tossicodipendenza che, ai sensi dell'art. 95 c.p. e con riferimento agli artt. 88 e 89 stesso codice, influisce sulla capacità di intendere e di volere, è solo quella cronica, quella, cioè, che — per il suo carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5012 del 23 aprile 1988
«Il codice penale vigente detta una disciplina dell'uso di sostanze stupefacenti distinguendo tre situazioni tra loro diverse: l'intossicazione «acuta» la quale provoca alterazioni transitorie delle facoltà intellettive e volitive dell'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49863 del 29 dicembre 2009
«Ne consegue che al giudice non è consentito il preventivo accertamento per verificare l'eventuale insussistenza del fatto o la non attribuibilità dello stesso al minore imputato prima della pronuncia di cui all'art. 26 D.P.R. n. 448 del 1988,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 512 del 2 maggio 1984
«In tema di abitualità prevista dalla legge, l'autonomia della disciplina della stessa per quanto riguarda il contrabbando e relativa alle condizioni necessarie per la sua dichiarazione, attiene unicamente al termine finale, che viene rimosso e non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9083 del 31 ottobre 1983
«Tale anomalia tuttavia non altera il sistema penale, sia perché l'estinzione del reato può in taluni casi seguire la condanna (come nella sospensione), sia perché l'estinzione del reato rappresenta sempre una mera convenzione giuridica, prevista...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7957 del 24 febbraio 2004
«L'accordo tra più soggetti di realizzare uno o più reati è un elemento comune alla fattispecie associativa ed a quella concorsuale, ma in tale ultima ipotesi esso deve pervenire alla concreta realizzazione del reato, quanto meno a livello di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39292 del 21 ottobre 2008
«Ai fini dell'applicabilità dell'art. 117 c.p., che disciplina il mutamento del titolo del reato per taluno dei concorrenti, è necessario che il fatto commesso dall'estraneo costituisca comunque reato anche in mancanza della qualifica rivestita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5522 del 12 maggio 1992
«Tra le persone che concorrono nel reato occorre perciò operare una distinzione a seconda che si tratti di concorrenti che agiscono nello stesso modo che se fossero gli attori esclusivi del fatto criminoso ovvero di concorrenti che restano in una...»